OPEN BADGE

Anche nell’anno accademico 2023/2024 il Collegio Ghislieri aderisce al progetto dell’Università di Pavia “Collegiale non residente”, nelle sue due articolazioni dedicate rispettivamente ai laboratori sulle competenze trasversali (e l’ottenimento degliOpen Badge) e alla Faculty estesa.

Il progetto “Open Badge” integra l’offerta dell’Ateneo con attività e insegnamenti sulle competenze trasversali, a perfezionamento della formazione curriculare degli studenti.
[L’Open Badge è una certificazione digitale che, attraverso un formato immagine png raccoglie la descrizione delle competenze,  delle abilità e delle conoscenze che uno studente ha acquisito attraverso un’esperienza formativa. Il badge è costituito da una parte grafica (logo) e una parte descrittiva, che permettono la cosiddetta “portabilità” del badge, ovvero la possibilità per chiunque di leggerne la descrizione. Per l’ottenimento del badge occorre frequentare il 100% delle lezioni]

In particolare, il Collegio Ghislieri erogherà tre dei dieci laboratori sulle competenze trasversali previsti dal progetto “Collegiale non residente”, ai quali potranno partecipare anche gli studenti delle Lauree Triennali e Magistrali che non risiedono nei Collegi.

Scopri di seguito i programmi dei laboratori interattivi organizzati in Ghislieri nell’a.a. 2023/24, tenuti da Gabriele Dadati, Andrea Moro e Beppe Severgnini (il form per le iscrizioni viene attivato all’interno).

INVITO ALLA LINGUISTICA : IL SOGNO DI CARTESIO E LE LINGUE IMPOSSIBILI - (I Semestre)

Andrea Moro, Neurolinguista, docente presso IUSS (Scuola Universitaria Superiore, Pavia)

PERIODO DIDATTICO: primo semestre 

LUOGO: Corso organizzato in collaborazione con il Collegio Borromeo e la Scuola Universitaria Superiore IUSS.
Le lezioni si terranno il lunedì al Ghislieri presso l’Aula Goldoniana, il martedì al Borromeo mentre il mercoledì, il giovedì e il venerdì alla Scuola IUSS dal 2 al 6 ottobre 2023 secondo il seguente orario, per un totale di 24 ore

CALENDARIO:
1.1.      [lunedì 10:00 – 13:00]             3h      (Ghislieri)
1.2.      [lunedì 14:00 – 16:30]             2.5h   (Ghislieri)
1.3.      [martedì 10:00 13:00]             3h      (Borromeo)
1.4.      [martedì 14:00 – 16:30]           2.5h   (Borromeo)
2.1.      [mercoledì 10:00 – 13:00]       3h     (Scuola IUSS)
2.2.      [mercoledì 14:00 – 16:30]       2.5h  (Scuola IUSS)
2.3.      [giovedì 10:00 – 13:00]           3h     (Scuola IUSS)
2.4.      [giovedì 14:00 – 16:30]           2.5h   (Scuola IUSS)
3.         [venerdì 10:00 – 12:30]           2.5h + 0.5h (riepilogo per esaminandi) (Scuola IUSS)

PROGRAMMA:
Il corso mira a presentare alcuni aspetti fondamentali della visione del linguaggio umano attraverso i secoli fino alle scoperte neuroscientifiche. In particolare, accanto alla visione comparativa delle lingue umane, caratterizzata da metodi formali e matematici, si affiancherà la visione biologica, basata su metodi sperimentali e quantitativi, che pone le domande sostanziali sul rapporto tra cervello e linguaggio e tra linguaggio e macchina. Il corso è completato da osservazioni di ambito etico sulla rilevanza della lingua come fattore politico.

Il corso si articola in 24 ore di attività frontale ed esercitazioni pratiche, per concorrere al raggiungimento dei 3 CFU.
Per gli studenti della Scuola IUSS, mentre gli studenti dell’Università di Pavia non saranno riconosciuti CFU in carriera ma sarà emesso un open badge per la certificazione delle competenze apprese.
È erogato in lingua italiana.

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RACCONTARE STORIE PER ESSERE CREDUTI - (II Semestre)

Gabriele Dadati, scrittore

PERIODO DIDATTICO: secondo semestre (da metà marzo a metà aprile)

LUOGO: Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri

CALENDARIO: un totale di cinque incontri a partire dall’8 marzo (orario 14.30-18.30) secondo il seguente calendario:
8 marzo ore 14.30-18.30
15 marzo ore 14.30-18.30
22 marzo ore 14.30-18.30
5 aprile ore 14.30-18.30
12 aprile ore 14.30-18.30

Gli studenti dell’Università di Pavia, anche non residenti nel erogante l’attività, che hanno partecipato attivamente al laboratorio “Raccontare storie per essere creduti” del Collegio Ghislieri per almeno il 75% delle lezioni previste, riceveranno l’open badge rilasciato per certificare l’acquisizione di soft skill atte a migliorare le proprie tecniche di narrazione.

PROGRAMMA:

Se ci si pensa, ci si rende conto che non solo nella vita privata, ma anche e soprattutto nel proprio ambito lavorativo la maggior parte del tempo lo si impiega a scambiarsi storie. Lo fa chi a fine giornata racconta quello che gli è successo a un famigliare, oppure lo ascolta. Ma spesso lo fa anche chi vuole convincere il gruppo di lavoro ad abbracciare un progetto, un manager che intende illustrare le potenzialità di un nuovo prodotto, un collega che cerca semplicemente la solidarietà di un altro collega. Per questo è importante imparare a raccontare meglio che si può: le storie trascendono i singoli dati, li fanno diventare vividi, rafforzano la nostra posizione.
Il percorso intende quindi rendere gli studenti che lo frequenteranno dei narratori più consapevoli, e quindi più efficaci. A partire dalla forma scritta, ma sapendo al contempo che se si impara a strutturare meglio la narrazione sulla pagina, si avrà una maggior autorevolezza anche quando si parla a braccio.

Il programma del corso approfondisce, tra gli altri, i seguenti ambiti:

  • A chi sto parlando? Protagonista di una storia è sempre chi la riceve: il tono.
  • Dentro e fuori dal mio universo: scegliere la materia narrativa.
  • Nei dettagli non si nasconde il diavolo, ma la possibilità di essere creduti.
  • Inventare come fa l’ostrica, dal granello di sabbia alla perla.

Il valore della punteggiatura, emoticon compresi.

FARSI CAPIRE: Quattro parole sulla professione - (II Semestre)

Beppe Severgnini, giornalista

PERIODO DIDATTICO: secondo semestre

LUOGO: Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri

PROGRAMMA E CONTENUTI:
Il corso si rivolge a studenti interessati ad apprendere varie tecniche di utilizzo della parola e della propria immagine al fine di associare il contesto professionale in cui si è calati al corretto modo di porsi.
L’obiettivo è infatti quello di fornire una panoramica di tutte le situazioni in cui è richiesta particolare attenzione ai diversi tipi di linguaggio – corporeo, verbale, grafico-visivo – da adottare tenendo conto dei possibili destinatari. La parte delle lezioni adibita alle esercitazioni ha lo scopo di favorire la messa in pratica delle nozioni nell’immediato, per rendere più semplice la ripetizione dello stesso approccio in simili evenienze lavorative.

Le lezioni saranno articolate in 4 incontri sui seguenti temi:

Sabato 17 febbraio 2024 (dalle ore 10.30 alle 13.30) MI FAI RIDERE –  Il salvagente dell’ironia

Sabato 2 marzo 2024 (dalle ore 10.30 alle 13.30) TAGLIA CORTO –  L’importanza della sintesi

Sabato 9 marzo (dalle ore 10.30 alle 13.30) BUONA IDEA! –  Fonti, modi e luoghi dell’ispirazione

Sabato 16 marzo 2024 (dalle ore 10.30 alle 13.30) SHIT HAPPENS – Come affrontare le difficoltà

1 MI FAI RIDERE  Il salvagente dell’ironia
L’ironia, insieme alla misericordia, è la forma suprema di elasticità, un esercizio quotidiano di tolleranza, una prova continua di umanità. Di conseguenza, costituisce uno straordinario strumento professionale.
L’ironia è parente dello scetticismo, ma non ha alcuna relazione con il cinismo, ormai marchio della vita pubblica italiana. In politica, il cinismo ha portato all’incapacità di vedere lontano. Nei media, è una smorfia professionale e ha prodotto rughe permanenti. Nel mondo delle imprese e del lavoro, il cinismo ha portato alla rinuncia a progettare, e quindi alla mediocrità.
L’ironia è un’altra cosa. L’ironia è l’opposto della mediocrità. Non esiste l’«ironia media». L’ironia è, per definizione, speciale. È la capacità di leggere la realtà in modo originale; e di dominarla, invece di farsene dominare. Ha scritto Giorgio Manganelli, che se ne intendeva: «Solo l’ironia riesce a cogliere di spalle gli dèi». Poiché gli dèi scarseggiano, potrebbe servirvi per resistere all’ottusità del dirigente del quarto piano.  
Durante la lezione cercheremo anche di tratteggiare la traiettoria dell’ironia nella letteratura e nel giornalismo italiano del Novecento. La lezione si concluderà con alcune prove di prontezza verbale (da prendere con ironia!)

2 TAGLIA CORTO   L’importanza della sintesi
La sintesi è una spremuta di pensiero: fa bene alla salute mentale. Aiuta a capire e a far capire. È un lavoro che facciamo per qualcun altro: ce ne sarà riconoscente. Nella scrittura  – in tutte le forme di comunicazione professionale –  le parole superflue non sono inutili: sono dannose. Meno è meglio.
Twitter magari è degenerato in X: ma è stato  a lungo uno strumento nuovo e un utile allenamento. Un decespugliatore del pensiero, erede di una tradizione che  risale al mondo classico: da Tucidide a Tacito e Orazio, che confessava di voler essere rapido, e si dispiaceva quando non ci riusciva: «Brevis esse laboro, obscurus fio» (Ars poetica, 25-6).
Sintesi è una parola greca  che significa «composizione» (l’azione di mettere insieme). Prolissità e complessità, anche negli ambienti di lavoro, sono sintomi di ambiguità e pavidità. Molti non si fanno capire perché temono di essere capiti. In qualunque occasione sarà bene ricordare l’insegnamento di Miguel de Cervantes: “Non c’è buon ragionamento che sembri tale quand’è troppo lungo” (Le avventure di Persiles e Sigismonda).
La lezione prevede alcune rapide prove scritte e si concluderà – simbolicamente – cinque minuti prima dell’orario previsto.

3 BUONA IDEA!  Fonti, modi e luoghi dell’ispirazione
Le idee arrivano quando vogliono. Dino Buzzati quando gli chiesero “Cos’è  l’ispirazione?”, rispose: “E’ l’idea, l’idea precisa”. Poi spiegò che si trattava di “una specie di fiammella che si accende” e attribuiva il processo creativo a “uno straniero, un misterioso personaggio di cui conosco ben poco”.
Le idee – anche per chi non possiede la fantasia geniale di Buzzati – costituiscono uno straordinario patrimonio. In ogni professione, in ogni ambiente, in ogni occasione professionale la ricerca di idee è diventata spasmodica. Durante la lezione parleremo del ruolo delle associazioni mentali e delle contaminazioni emotive; dell’importanza del viaggio e del cambiamento; dell’atteggiamento che predispone alla serendipity (trovare quello che non si sta cercando).
L’esercitazione consisterà nell’immaginare una trasposizione letteraria, cinematografica o teatrale della lezione appena conclusa.

4 SHIT HAPPENS  Come affrontare le difficoltà
Ogni grande azienda prepara – dovrebbe preparare –  la propria risposta a una crisi improvvisa. Così ogni singolo professionista. Possono insorgere difficoltà inattese; più spesso, i momenti difficili sono prevedibili. Ma previdenza e tenacia talvolta non bastano: in certe occasioni occorrono tempismo e tecnica.
Pochi parlano oggi di tecniche; oggi si richiedono skills, come se il nome inglese impreziosisse qualcosa che è già prezioso. Nella difficoltà, le cose che sappiamo fare torneranno utili. In qualche caso, risulteranno indispensabili. Apprendete cose diverse, lontane dal vostro settore o campo di studi. Imparate a usare strumenti nuovi.  Ammirate e gratificate chi sa fare cose di cui non siete capaci. E siate pronti a imparare, a ogni età. Vi tornerà utile.
Le difficoltà si affrontano anche ricordando che ogni essere umano le ha conosciute; e gli artisti le hanno sublimate. Storia, letteratura e poesia costituiscono un salvagente prezioso nel mare delle avversità.
L’esercitazione finale costituirà una sorpresa e potrebbe mettere gli studenti in difficoltà. Ovviamente.

Qualche lettura (e un ascolto)
1 IRONIA
Enzo Biagi, Strettamente personale, 1977
Umberto Eco, Tra menzogna e ironia, 1998
Mordechai Ridler, Un mondo di cospiratori, 1990

2 SINTESI
1 Indro Montanelli, Incontri, 1967
2 Ennio Flaiano, La solitudine del satiro, 1973
3  Achille Campanile, Tragedie in due battute, 1978 (nuova ed. 2000) 

3 ISPIRAZIONE
Dino Buzzati, Poema a fumetti, 1969
Bruce Springsteen, Greetings from Asbury Park, N.J, 1973 
Beppe Severgnini, La vita è un viaggio, 2014  

4  DIFFICOLTA’
Beppe Fenoglio, Una questione privata, 1963
Philip Larkin, High Windows, 1974
Yves Bonnefoy,  Quel che fu senza luce,  2001

Gli studenti dell’Università di Pavia, anche non residenti nel erogante l’attività, che hanno partecipato attivamente al laboratorio per almeno il 75% delle lezioni previste, riceveranno l’open badge rilasciato per certificare l’acquisizione di soft skill.

Di seguito trovi i corsi dell’a.a. 2022/23

CORSO FARSI AVANTI – Istruzioni e strumenti per la professione (I Semestre)

ANNO OFFERTA: 2022\2023

PERIODO DIDATTICO: primo semestre (da fine ottobre a dicembre)

LUOGO: Aula Magna del Collegio Ghislieri

CALENDARIO: un totale di sei incontri a partire dal 14 ottobre (orario 14.30-18.30) secondo il seguente calendario:
venerdì 14 ottobre
venerdì 21 ottobre
venerdì 28 ottobre
venerdì 4 novembre
giovedì 17 novembre
venerdì 2 dicembre

STRUTTURA DELLE LEZIONI: Le lezioni sono formate da quattro parti ciascuna, suddivise in questo modo:

  • 14.30-15.30: lezione frontale
  • 15.30-16.15: incontro con l’ospite
  • 16.15-16.30 circa: pausa
  • 16.30-18.30: esercitazioni

OBIETTIVI FORMATIVI:

Il corso si rivolge a un pubblico di studenti senza limite di età e facoltà interessati ad apprendere varie tecniche di utilizzo della parola e della propria immagine al fine di associare il contesto professionale in cui si è calati al corretto modo di porsi. Ciò sarà ulteriormente approfondito grazie agli interventi di vari esperti invitati ad hoc per offrire la loro testimonianza.

L’obiettivo è infatti quello di fornire una panoramica di tutte le situazioni in cui è richiesta particolare attenzione ai diversi tipi di linguaggio – corporeo, verbale, grafico-visivo – da adottare tenendo conto dei possibili destinatari.

La parte delle lezioni adibita alle esercitazioni ha lo scopo di favorire la messa in pratica delle nozioni nell’immediato, per rendere più semplice la ripetizione dello stesso approccio in simili evenienze lavorative.

PROGRAMMA E CONTENUTI:

Ogni lezione ruoterà attorno a un argomento specifico:

1. Parlare chiaro (dalle riunioni ai brindisi) ven 14 ottobre

2. Scrivere bene (dalle mail alla tesi di laurea) ven 21 ottobre

3. Mostrarsi, non esibirsi (in televisione, in videocall etc) ven 28 ottobre

4. Farsi rispettare (nei convegni e congressi) ven 4 novembre

5. Farsi conoscere (lo Zen e l’arte della manutenzione dei social) giov 17 novembre

6.  Farsi assumere (strategie nei colloqui di lavoro) ven 2 dicembre

Ospiti:
Marco Liviero (Eton College)
Giuseppe Antonelli  (UniPavia)
Lilli Gruber  (La7)
Stefano Nava (professore ordinario  e direttore Ospedale Sant’Orsola Bologna, studi UniPavia)
Chiara Severgnini (Corriere della Sera, ghislieriana)
Diego Piacentini (former ceo Apple Europa e vp Amazon)

ALTRE INFORMAZIONI:
Al fine di ottenere il badge al termine del corso è richiesto l’obbligo di frequenza per le sei lezioni previste.
Esse si svolgeranno in presenza; non sarà possibile effettuare il collegamento da remoto.
Il tetto massimo di iscritti è di 150 persone.

RACCONTARE STORIE PER ESSERE CREDUTI - (II Semestre)

PERIODO DIDATTICO: secondo semestre (da metà marzo a metà aprile)

LUOGO: Aula Magna del Collegio Ghislieri

CALENDARIO: un totale di cinque incontri a partire dal 10 marzo (orario 14.30-18.30) secondo il seguente calendario:
10 marzo ore 14.30-18.30
17 marzo ore 14.30-18.30
24 marzo ore 14.30-18.30
31 marzo ore 14.30-18.30
14 aprile ore 14.30-18.30

Il possessore di questo badge ha conseguito i CFU relativi a un insegnamento rilasciato dall’Università di Pavia, in cui ha acquisito le soft skill atte a migliorare le proprie tecniche di narrazione.

Il corso fa parte degli insegnamenti previsti nell’offerta formativa dell’Università di Pavia, introdotti per migliorare le competenze trasversali che il mercato del lavoro di oggi e del futuro prossimo richiederà sempre di più, indipendentemente dal corso di studi frequentato a livello universitario. Si tratta di un insegnamento a scelta libera che il possessore del badge può inserire anche nel proprio piano di studio universitario, compatibilmente con il regolamento del Corso di Studi al quale è iscritto.

Se ci si pensa, ci si rende conto che non solo nella vita privata, ma anche e soprattutto nel proprio ambito lavorativo la maggior parte del tempo lo si impiega a scambiarsi storie. Lo fa chi a fine giornata racconta quello che gli è successo a un famigliare, oppure lo ascolta. Ma spesso lo fa anche chi vuole convincere il gruppo di lavoro ad abbracciare un progetto, un manager che intende illustrare le potenzialità di un nuovo prodotto, un collega che cerca semplicemente la solidarietà di un altro collega. Per questo è importante imparare a raccontare meglio che si può: le storie trascendono i singoli dati, li fanno diventare vividi, rafforzano la nostra posizione.

Il percorso intende quindi rendere gli studenti che lo frequenteranno dei narratori più consapevoli, e quindi più efficaci. A partire dalla forma scritta, ma sapendo al contempo che se si impara a strutturare meglio la narrazione sulla pagina, si avrà una maggior autorevolezza anche quando si parla a braccio.

Il corso si articola in 20 ore di attività frontale ed esercitazioni pratiche, per concorrere al raggiungimento dei 3 CFU. È erogato in lingua italiana.

Il programma del corso approfondisce, tra gli altri, i seguenti ambiti:

  • A chi sto parlando? Protagonista di una storia è sempre chi la riceve: il tono.
  • Dentro e fuori dal mio universo: scegliere la materia narrativa.
  • Nei dettagli non si nasconde il diavolo, ma la possibilità di essere creduti.
  • Inventare come fa l’ostrica, dal granello di sabbia alla perla.

Il valore della punteggiatura, emoticon compresi.