La Repubblica dei giovani
Si vive e si studia in una casa comune. Sostegno reciproco, confronto, tolleranza. Il miglior luogo possibile per realizzare progetti e ambizioni. Il Ghislieri cambia la vita
Nonostante le apparenze, il Ghislieri è tutto fuorché un luogo noioso. La sua austera facciata cinquecentesca, disegnata da Pellegrino Tibaldi, cela una vivace e sorprendente cittadella di giovani che vivono e studiano insieme, costruendo il futuro con energie e talento.
Il Ghislieri è una Repubblica dei giovani (la citazione è del filosofo Salvatore Veca) che sostiene i valori di una rispettosa laicità e offre a tutti coloro che si vogliano mettere in gioco attraverso un serio impegno nello studio l’opportunità di vivere in uno splendido contesto architettonico, godere di forme di sostegno economico e di molteplici opportunità di crescita intellettuale e umana, in Collegio e all’estero.
Il nostro fine è che, una volta superato il concorso di ammissione e dato prova di essere studenti rigorosi nello studio, nessuno di noi (il Rettore per Statuto è scelto fra gli alunni del Ghislieri) debba rinunciare ai propri obiettivi di vita, anche ai più ambiziosi, a causa della sua condizione originaria.
Nonostante questa descrizione lasci immaginare che questa sia un’Istituzione seriosa e i suoi alunni siano alla sola ricerca del profitto negli esami, basta lasciarsi sorprendere da ciò che va oltre l’apparenza della facciata per rintracciare ben altro. Innanzitutto, tra i corridoi, le stanze e il refettorio, lo svagato brulichio di studentesse e studenti che sperimentano, insieme, gioie e amarezze; che scherzano e si divertono; che creano un efferato ma logico disordine nelle loro stanze, spesso trasudanti Storia; che criticano – in primis il loro Rettore – e accettano le critiche – a meno che non arrivino dal loro Rettore -.
Chi vive in Ghislieri ha l’opportunità di imparare in molteplici modi ma soprattutto, senza imposizioni, di decidere chi diventare una volta fuori dal Collegio.
Alessandro Maranesi
Rettore