Anche nella lunga, dettagliata scheda biografica che aveva consegnato al Foglio per la pagina web dedicata ai collaboratori del quotidiano, Francesco Forte non aveva mancato di specificare che la propria carriera iniziava con “il superamento del concorso di ammissione al prestigioso Collegio Ghislieri di Pavia”; a quel momento di svolta nella sua vita aveva anche pubblicato un opuscolo d’occasione, uscito sotto gli auspici della Banca Popolare di Sondrio nel 1999. Aveva scelto di immatricolarsi in Collegio – raccontava in Sotto i portici di Pavia, a cui Ghislieri.it ha dedicato qualche tempo fa una lettura approfondita – perché “speravo di fare l’economista, come Ezio Vanoni di Morbegno, ghisleriano”.
Questo solido legame era ricambiato dal Collegio. Nel 2018 l’Associazione Alunni gli conferì il Premio Ghislieri alla carriera, “per la lunga e prestigiosa attività di insegnamento della Scienza della Finanza – a fianco di Ezio Vanoni nella cattedra milanese, poi successore di Luigi Einaudi alla cattedra torinese – messa a frutto nell’elevata e multiforme attività politica e governativa e nell’impegno sul fronte delle economie povere del mondo nel corso degli anni Ottanta; per il prestigio della produzione scientifica e della presenza alla guida di importanti organismi e associazioni nazionali e internazionali”. La lectio magistralis tenuta in occasione della cerimonia di consegna è disponibile sul canale YouTube del Collegio Ghislieri.
Alla carriera accademica Forte aveva infatti affiancato un impegno politico che si colloca entro la corposa tradizione di civil servant Alunni del Collegio Ghislieri. Deputato della Repubblica per il PSI nell’VIII e nella IX legislatura, è stato Senatore nelle due legislature successive, durante le quali ha ricoperto il ruolo di Ministro delle Finanze, Ministro per il coordinamento delle Politiche Comunitarie e Sottosegretario al ministero degli Esteri, con delega alla lotta alla fame nel mondo. Dal 1988 al 1991 è stato altresì sindaco di Bormio. Il
Altrettanto copiosa è stata la sua produzione. Non solo quella scientifica e divulgativa – fra le sue numerose opere ricordiamo le più recenti: Einaudi versus Keynes. Due grandi del Novecento e la crisi dei nostri giorni (IBL, 2016), A onor del vero. Un’autobiografia politica e civile (Rubbettino, 2017) ed Ezio Vanoni economista pubblico (Rubbettino, 2009), oltre al Manuale di Scienza delle finanze (Giuffrè, 2020) – ma anche quella da opinionista economico e politico su numerosissime testate. La firma di Francesco Forte è apparsa, oltre che sul Foglio, su La Stampa, il Sole 24 Ore, Panorama, Espresso, Il Giorno, Il Giornale. Su quest’ultima testata è apparso il suo ultimo intervento pubblico, pochissimi giorni fa, dedicato al peso dell’incognita spread sul Governo Draghi.
“Nel liceo ginnasio Piazzi di Sondrio, Francesco, che i genitori si ostinavano a chiamare Franceschino, divenne rapidamente popolare pur essendo il primo della classe”, scriveva di sé. “Era molto distratto e qualche volta prendeva anche lui pessimi voti. Era vestito con abiti da signorino, ma aveva sempre le mani e le camicie sporche di macchie di inchiostro e i capelli spettinati. Lui, del resto, faceva copiare i compiti e anche per questo era diventato molto autorevole. Nel 1945, con la Liberazione, divenne segretario provinciale del Movimento Federalista Europeo, che era stato fondato da un suo amico studente universitario. Per finanziare il movimento, i due decisero di fondare un giornale, chiamato Cronaca Giudiziaria, che uscì per un semestre, con le cronache dei processi della Corte d’assise straordinaria. Francesco ne fu il redattore capo e factotum, con un notevole successo sia editoriale sia finanziario. E qui nacque la sua passione per il giornalismo, che lo ha poi sempre accompagnato”.
Grande scalpore ha infine destato, nel 2020, un’intervista che Forte rilasciò ad Alessandro Gnocchi per il Giornale, in cui rivendicava la piena identità fra sé e Carlo Valletti, il controverso protagonista di Petrolio di Pier Paolo Pasolini. “Sono Carlo, non è un segreto”, aveva dichiarato: “Si può dire che la prima parola del dattiloscritto sia il mio cognome, accompagnato dalla data in cui mi trovai al centro di una grossa polemica sull’Eni; così almeno nell’edizione che è stata pubblicata negli Oscar Mondadori”. Alla questione Ghislieri.it ha dedicato un’approfondita intervista esclusiva a Walter Siti, curatore della nuova edizione di Petrolio per Garzanti, poi ripresa dallo stesso Alessandro Gnocchi in un articolo di commento; al quale ha fatto seguito quest’oggi un pezzo significativamente intitolato L’incredibile vita da romanzo che ispirò Petrolio a Pasolini.
Francesco Forte si è spento a Torino il Primo gennaio 2022.