Giovanni Grevi, Premio Ghislieri 2012 per le Scienze giuridiche, è Senior fellow dell’European Policy Centre (EPC) di Bruxelles e Senior associate fellow dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI). Si occupa di politica estera e politiche di sicurezza dell’Unione Europea, di strategia e governance globale, e di affari esteri degli Stati Uniti; insegna Politica estera europea e Relazioni internazionali al Collège d’Europe di Bruges e a Sciences Po di Parigi.
Il suo ricordo del Collegio Ghislieri parte dal sentirsi “una piccolissima parte di una grande storia. Una storia collettiva costruita da migliaia di vicende individuali di arricchimento umano e culturale, una storia fatta di scambio e di confronto, ma anche di scontro, di entusiasmo e a volte di sconforto, di sfide e lezioni, piccole e grandi. Il Collegio è un luogo privilegiato dove si intrecciano percorsi intellettuali e personali, si condividono momenti felici e altri meno felici e si creano solide amicizie. Per quanto mi riguarda, gli anni trascorsi in Ghislieri sono stati un passaggio fondamentale sotto vari spetti, primo tra tutti l’abitudine quotidiana a misurarsi con un contesto vivace, stimolante ed eterogeneo. Il Collegio mi ha insegnato a mettermi in discussione, a non accontentarmi, a essere curioso e aperto nel conoscere persone con interessi e sensibilità diverse, nell’ambito della stessa comunità. A mio avviso, quello che arricchisce ulteriormente la formazione degli Alunni è la combinazione dell’approfondimento individuale con un contesto collettivo in cui si segue il proprio percorso di studi in un dialogo permanente con gli altri. è questo dialogo che produce il senso critico che credo abbia sempre fatto parte dell’identità del Ghislieri, e che dovrebbe contrassegnare ogni impegno intellettuale e professionale”.
Quanto al conferimento del Premio, Giovanni Grevi ricorda che ha gli ha suscitato “un senso di gratitudine e di umiltà. Da un lato, essendo convinto che gli anni del Collegio siano stati decisivi in vista del mio percorso successivo, il fatto che quest’ultimo sia stato riconosciuto di qualche interesse ha rinnovato la mia gratitudine nei confronti di tutti quelli con cui ho condiviso quel periodo. Dall’altro, avendo incontrato persone di grande valore nell’ambito di diverse generazioni di Alunni, non potevo ricevere il Premio se non con umiltà. Nel mio caso, il Premio deve certamente intendersi non come la conferma di un traguardo raggiunto, ma come spinta a continuare un’esperienza professionale che è stata giudicata degna di nota. Il Premio Ghisleiri è stato un’occasione che mi ha aiutato a fare il punto su cosa il Collegio abbia significato per me da studente e cosa continui a rappresentare oggi. In questo senso, devo dire che il conferimento del Premio Ghislieri è stato lo spunto per riconoscere che il vero premio, per me e tanti altri ghisleriani, sia stato quello di avere avuto la possibilità di entrare in Collegio”.
L’edizione 2020 del Premio Ghislieri è stata rinviata al 2021 per ragioni di sicurezza. Questi brani sono tratti dalle memorie del Premio Ghislieri rilasciate dai vincitori per il volume Ghislieri450. Un laboratorio d’intelligenze(Einaudi, 2017), curato da Arianna Arisi Rota in occasione del 450° anniversario della fondazione del Collegio Ghislieri. L’albo d’oro del Premio Ghislieri può essere ripercorso sull’apposita pagina di Ghislieri.it. La scorsa edizione – intitolata “Esplorare il passato, indagare il futuro” – è stata vinta dalla giovane storica dell’arte Tiziana D’Angelo e, per la carriera, dall’ingegnere della NASA Cinzia Zuffada.