Dieci anni di Premio Ghislieri – Il ricordo di Riccardo Puglisi

Riccardo Puglisi, Premio Ghislieri 2015 per la Scienza economica e l’impegno istituzionale, è professore associato di Economia politica all’Università di Pavia. Già visiting lecturer presso Già visiting lecturer presso il Massachussets Institute of Technology di Boston e Marie Curie Fellow presso l’European Center for Advanced Research in Economics and Statistics di Bruxelles, nel 2016 ha conseguito il Premio Hicks-Tinbergen per il miglior paper pubblicato sul “Journal of the European Economic Association”. È editorialista per Corriere e apprezzato opinionista in trasmissioni televisive di approfondimento politico; dispone di un blog e vanta un profilo Twitter di grande successo, che lo ha fatto inserire dal Corriere della Sera fra i docenti più influenti del web.

“Vorrei subito mettere le cose in chiaro”, esordisce: “È obbligatorio essere d’accordo con Carlo Goldoni sul fatto che stare al Ghislieri è una delle esperienze più felici che si possano fare, nel doppio senso della piacevolezza e della fortuna. Nel 2015 ho potuto godere di un’ulteriore dose di questa felicità a motivo del Premio Ghislieri, che mi è stato assegnato insieme con Virginio Rognoni. Al momento della cerimonia innanzi tutto ero molto emozionato: quando ero più giovane mi trovavo a disagio nell’ammettere di esserlo, mentre da qualche tempo ho imparato che non è male accettare il fatto di essere emozionati”.

“Questa adrenalina si è confusa con il piacere di ascoltare il discorso pronunciato da Rognoni prima del mio”, racconta. “Ha raccontato una storia personale fatta di dolori e gioie, fallimenti e successi, che di fatto è anche la storia collettiva del mio/nostro Paese. Ad esempio è stato difficile trattenere la commozione nel momento in cui Rognoni ha elogiato la politica come forma di vita bella a cui appassionarsi e dedicarsi, quando non diventa arroganza; e soprattutto quando ha ricordato le vittime di mafia e terrorismo durante gli anni Settanta e Ottanta, che – cito dalla conclusione del suo discorso – ‘fanno parte tutti della storia di forte di questo paese’, ma che sono da lui vissute ‘come sconfitte dello Stato che pure ho servito, e ne ho ancora sofferenza’. Io avevo pronto un discorso scritto, ma mentre Rognoni parlava ho deciso di no leggerlo, bensì di usarlo piuttosto come canovaccio, parlando a braccio. Non so se ho fatto bene o male, ma mi sono sentito bene, orgoglioso di essere lì dov’ero, parlando a braccio, mischiando l’emozione con i ragionamenti”.

L’edizione 2020 del Premio Ghislieri è stata rinviata al 2021 per ragioni di sicurezza. Questi brani sono tratti dalle memorie del Premio Ghislieri rilasciate dai vincitori per il volume Ghislieri450. Un laboratorio d’intelligenze (Einaudi, 2017), curato da Arianna Arisi Rota in occasione del 450° anniversario della fondazione del Collegio Ghislieri. L’albo d’oro del Premio Ghislieri può essere ripercorso sull’apposita pagina di Ghislieri.it. La scorsa edizione – intitolata “Esplorare il passato, indagare il futuro” – è stata vinta dalla giovane storica dell’arte Tiziana D’Angelo e, per la carriera, dall’ingegnere della NASA Cinzia Zuffada.