Statistiche web
Il musicista barocco su cui puntare nel 2021 – Giulio Prandi su Repubblica

La pubblicazione del Requiem di Jommelli, la direzione del concerto di Natale dei Cameristi della Scala, la partecipazione a un programma di Classica HD su Sky (di cui una parte è visibile sulla pagina Facebook del canale): questi sono i motivi che hanno indotto questa mattina il dorsetto milanese di Repubblica a segnalare il M° Giulio Prandi, Direttore del Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri, come “il musicista barocco su cui puntare nel 2021.

L’articolo, di Luigi Di Fronzo, esalta la “vetta di incommensurabile bellezza per intimismo consolatorio, floridità di scrittura e maestria contrappuntistica” del Requiem, che non ha nulla da invidiare alle più celebri composizioni di Cherubini. Il M° Prandi, intervistato, concorda: “È musica estremamente sofisticata, piena di veri e propri episodi paradisiaci come l’Introitus, momenti cullanti in bilico tra il dolce e l’amaro come il Pie Jesu e vertici di debordante effetto come il Lacrimosa”.

Soprattutto, il M° Prandi sottolinea la cura di “ogni minima sfumatura” all’interno dell’incisione operata con il Coro e Orchestra del Collegio Ghislieri, ottenuta “lavorando sulla vocalità madrigalistica dei quattro cantanti solisti e integrando le antifone gregoriane che in quegli anni venivano alternate ai passaggi polifonici della liturgia”. Di Fonzo si dichiara inoltre colpito da “l’armonico accostamento di momenti trasognati e passaggi consolatori, senza però quegli accenti di terrore che sono tipici invece di tanti Requiem del Settecento”. L’articolo si conclude con uno sguardo d’insieme ai progetti musicali del Ghislieri per il nuovo anno, dopo il successo del Festival di Natale tenutosi giocoforza in forma virtuale. “Abbiamo perso molte occasioni concertistiche”, chiosa il M° Prandi, “ma ci rifaremo. A breve approntiamo un nuovo progetto discografico con la Petite Messe Solennelle di Rossini, canto del cigno della polifonia classica composto in pieno Ottocento, fuori tempo massimo. E fra i progetti c’è anche il ritorno al Concertgebouw di Amsterdam con la Messa di Scarlatti e lo Stabat Mater di Pergolesi. Non vediamo l’ora”.