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Il Museo dell’Emigrazione Italiana allestito da Maria Emanuela Oddo – Una delegazione di collegiali in visita a Genova

Un nutrito gruppo di studenti del Collegio Ghislieri ha visitato il Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI) di Genova, aperto nel 2022 e il cui allestimento è stato coordinato dalla nostra Alunna Maria Emanuela Oddo.

Team members | palaeochron

“Il museo è stato inaugurato a Genova, all’interno dei locali della Commenda di San Giovanni di Prè, nel maggio 2022”, spiega la dott. Oddo a Ghislieri.it. “Per l’azienda ETT Solutions mi sono occupata del project management di tutto l’allestimento museale e della realizzazione dei contenuti multimediali, distribuiti in settantotto postazioni su tre piani. Per illustrare questo progetto museale innovativo, ho dapprima organizzato un incontro seminariale in Ghislieri, cui ho partecipato insieme a una delle curatrici museali. Quindi la visita è stata ricambiata: i giovani ghisleriani sono stati invitati a visitare il MEI con la curatrice e con me”.

La storia del MEI affonda in realtà fino a qualche anno addietro. È nel 2008 infatti che il Ministero degli Esteri ha istituito, come struttura permanente interna, un Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana, la cui realizzazione è curata in collaborazione col Ministero della Cultura. Una prima versione del museo viene quindi aperta l’anno successivo nell’ex gipsoteca del Vittoriano, a Roma. La sede provvisoria viene però dismessa nel 2016 e solo nel 2018 viene deciso che il nuovo MEI sorgerà a Genova. Ci sono da allora voluti quattro anni fra ricerche scientifiche, progettazione dell’allestimento e restauri strutturali per poter aprire il MEI al pubblico nella nuova e splendida sede, a pochi passi dalla stazione di Piazza Principe.

Si è trattato di una complessa attività di ricerca e selezione per poter offrire ai visitatori, nella maniera meglio fruibile, una mole di documenti relativi alle storie di italiani emigrati, attraverso diari, lettere, fotografie, giornali digitalizzati, installazioni immersive, ricostruzioni attoriali. Un vero e proprio museo partecipato, la cui evoluzione non si ferma qui, grazie a un continuo flusso di materiali che consente di invitare il pubblico a tornarci periodicamente a distanza di tempo.

Il MEI si articola in sedici aree espositive, che affrontano l’emigrazione dal punto di vista cronologico e ad quello tematico. A un piano terra dedicato all’identikit degli emigranti (il punto di raccolta dei visitatori è giustamente denominato “Si parte!”) e alla mitologia dell’America in Italia, fa seguito un primo piano dedicato in larga parte alla geopolitica dell’emigrazione e un secondo piano comprensivo di uno spazio didattico. Per chi non possa recarsi a Genova, il MEI prevede anche un curatissimo tour virtuale prodotto da ETT per Liguria Digitale.

L’allestimento del MEI non è stato l’unico significativo impegno della dott. Oddo. Negli scorsi anni la nostra giovane Alunna ha anche operato nella segreteria scientifica e nel coordinamento per le mostre del Parco Archeologico Nazionale di Paestum, mentre al momento è project manager per ETT del progetto di ricerca industriale Culturgame, finanziato dal MIUR, per la realizzazione di soluzioni di gioco ad alto tasso tecnologico per la valorizzazione del patrimonio culturale e la diffusione del pensiero scientifico. Inoltre, per Inera srl, è project manager per il museo della Natura e dell’Uomo dell’Università di Padova, dove gestisce lo sviluppo del software delle postazioni multimediali. Infine sta curando la realizzazione della pagina Google Arts and Culture del Parco Archeologico Nazionale di Paestum e Velia.

Maria Emanuela Oddo, ghisleriana dal 2010, si occupa di progetti museali. Laureata in Antichità classiche e orientali e in Storia delle Arti dall’antichità al contemporaneo col nostro Alunno prof. Maurizio Harari, grazie anche a soggiorni di studio e ricerca al Maximilianeum di Monaco di Baviera e all’École pratique di Parigi, ha poi svolto un dottorato in Analysis and Management of Cultural Heritage all’IMT School for Advanced Studies di Lucca. Dopo un primo interesse per l’archeologia, con la partecipazione a scavi in Sicilia, Grecia ed Egitto, la sua carriera si è poi spostata sulla progettazione culturale, un interesse nato già da studentessa con l’organizzazione di eventi al Collegio Ghislieri.