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Dalla Stele di Rosetta al futuro dei musei – Christian Greco sul Corriere della Sera

Un Museo Egizio con ingresso gratuito, seguendo la grande tradizione dei musei britannici, magari già per segnare nel 2024 il bicentenario della fondazione con un’iniziativa senza precedenti. È questa l’anticipazione che il nostro Alunno Christian GrecoDirettore del Museo Egizio di Torino e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Ghislieri – concede a Massimo Sideri sul Corriere della Sera di oggi, in un’ampia intervista che si colloca nel ciclo “Italiani”.

“Penso al museo del futuro come a qualcosa di completamente diverso”, spiega il dott. Greco. “Oggi, soprattutto in Italia, li consideriamo degli hub turistici, una panacea dei disastri economici del nostro Paese. Ma hanno un ruolo potenziale molto più importante: i musei sono posti di avanguardia per rimuovere quegli ostacoli che impediscono la formazione dell’individuo. Qualcosa la facciamo già adesso, come la formazione per i nuovi residenti. D’altra parte il museo è già il luogo di un altro, di cui siamo ospiti rispetto a una civiltà lontana, con punti di vista diversi rispetto ai nostri: siamo tutti residenti temporanei in un luogo che esiste da più tempo di noi”.

All’identità e al futuro dei musei Christian Greco ha recentemente dedicato un suo intervento al Collegio Ghislieri, insieme alla Presidente del Museo Egizio, Evelina Christillin, e con la partecipazione dei nostri Alunni Maurizio Harari, Professore ordinario di Etruscologia all’Università di Pavia, e Tiziana D’Angelo, neo-Direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia. A margine dell’uscita de Le memorie del futuro. Musei e ricerca, il dott. Greco aveva parlato della necessità di “superare la tradizionale dicotomia tutela/valorizzazione, puntando piuttosto sulla cura, che passa attraverso la conoscenza”. Il video integrale dell’intervento è disponibile sul canale YouTube del Collegio Ghislieri.

Nell’intervista al Corriere, Christian Greco ripercorre alcune tappe decisive della propria formazione – fra cui il fortuito incontro con un egittologo in un hotel di Leida – e racconta la decifrazione dei geroglifici avvenuta proprio duecento anni fa grazie a Jean-François Champollion, che lavorò anche per il Museo di Torino: “Fu un momento eccitante, in cui corse dal fratello per dire che aveva trovato la chiave. In molti in realtà si stavano avvicinando all’idea che il copto fosse l’ultima evoluzione di quell’antica lingua, e che per il 60% era ancora formato da vocaboli antichi ma scritti con l’alfabeto greco più sette lettere per coprire suoni che il greco antico non aveva”.

La versione integrale dell’intervista a Christian Greco può essere letta anche su Corriere.it.

Christian Greco è ghisleriano dal 1994 e ha vinto il Premio Ghislieri nel 2014. Al master in Egittologia presso l’università di Leida e al dottorato di ricerca presso l’Università di Pisa ha fatto seguire una carriera che ha coniugato insegnamento, ricerca, attività museale (è stato curatore della sezione egizia presso il Museo Nazionale delle Antichità di Leida) e spedizioni archeologiche sul campo: a Dra abu el-Naga, a Luxor, a Gebel Bakar, a Saqqara e altrove. Nel 2014 ha assunto, nemmeno quarantenne, la direzione del Museo Egizio di Torino; nel 2021 ha pronunciato il discorso inaugurale al G20 della cultura. È membro del Comitato tecnico-scientifico per i Beni Archeologici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibact), del Consiglio d’amministrazione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del Consiglio d’amministrazione dell’Università degli Studi di Pavia. Presiede il Comitato Scientifico della Fondazione Ghislieri.