La rubrica “Estate Urbana” del quotidiano La Repubblica (5 settembre 2024, pagina 10 di Repubblica Milano) accoglie e pubblica i ricordi di uno dei protagonisti del mondo culturale, Gian Arturo Ferrari, scrittore e presidente della Fondazione Collegio Ghislieri. Gli anni al liceo Berchet, la maturità, le estati afose e vuote della sua città, Milano, senza i turisti di oggi ma zeppa di mariti con la famiglia in vacanza: i ricordi che Ferrari consegna alla giornalista Annarita Briganti hanno il sapore dolceamaro di un passato che sembra raccontare un altro mondo. Sfiorano la casa di famiglia, un appartamento borghese dove il giovane Ferrari vive con i genitori e la sorella, si fermano ai giorni dell’esame di Stato («il presidente della Commissione era un professore universitario che insegnava a Pavia, mi laureai con lui» ), rievocano i pomeriggi trascorsi nelle sale, vuote e fresche, dei cinema di periferia. La memoria degli eccellenti traguardi scolastici («sapevo che dovevo studiare e che me la dovevo cavare da solo» ) sconfina nel paragone tra i giovani universitari di un tempo e i ragazzi di oggi per arrivare al Collegio Ghislieri e all’importante esperienza di vita che offre ai suoi alunni (« la cosa migliore che il collegio ti dà è abituarti a vivere con le tue risorse, con te stesso. E’ un primo inserimento nel mondo») .
Gian Arturo Ferrari, ghisleriano dal 1963, dal 2015 è presidente della Fondazione Collegio Ghislieri. Dopo la laurea in Lettere Classiche, fino al 1989 ha praticato da un lato l’insegnamento universitario come Professore di Storia della Scienza e di Storia del Pensiero Scientifico presso l’Università di Pavia, e dall’altro l’apprendistato editoriale. Dal 1997 al 2009 è stato direttore generale della divisione Libri Mondadori e dal 2015 al 2018 vicepresidente di Mondadori Libri. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo il saggio “Libro” (2014), il romanzo “Ragazzo italiano”, finalista al Premio Strega (2020), la “Storia confidenziale dell’editoria italiana” (2022). Di recente ha debuttato nel giallo con “La storia se ne frega dell’onore” (Marsilio, 2024).