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Giampaolo Merlini, la tenacia di un ghisleriano eccellente

L’intervista a Oliviero Toscani pubblicata sul Corriere della Sera (28.08.2024) nella quale il famoso fotografo rivela di soffrire di amiloidosi, malattia rara e a suo dire incurabile, è stata letta con attenzione dall’ematologo Giampaolo Merlini che a Toscani risponde oggi, 30 agosto, dalle colonne dello stesso quotidiano.
Sono parole che hanno un peso: il prof. Merlini – Alunno del Ghislieri, docente di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica all’Università di Pavia e Direttore Scientifico del Policlinico San Matteo di Pavia – è stato uno dei leader internazionali nella ricerca e cura delle amiloidosi sistemiche. «Tali malattie, effettivamente rare e di difficile cura, possono in realtà essere affrontate grazie a terapie efficaci oggi disponibili anche in Italia» spiega il medico che, pur soffrendo a sua volta di una seria malattia degenerativa, la Sla, che lo costringe a rispondere alle domande dell’intervistatrice attraverso l’uso del puntatore oculare, non rinuncia a trasmettere speranza ai malati. «Naturalmente è fondamentale una diagnosi precoce e accurata – aggiunge – ma l’evidenza scientifica consente di trasmettere speranza e sicurezza ai pazienti. Circa la metà di loro può recuperare un’aspettativa di vita normale e di buona qualità». Al momento, invece, non c’è terapia, per la malattia del prof. Merlini. Ma il medico, pur constatando con amara ironia la limitazione della vita quotidiana da cui è costretto, ha deciso di continuare, un giorno dopo l’altro, la sua inarrestabile attività di ricerca, alla quale ha voluto aggiungere una specifica indagine sulla Sla.

Al prof. Merlini nel 2017 è stato assegnato il Premio Ghislieri «per il lungo percorso scientifico e clinico di autentico respiro internazionale, arricchito da determinazione e capacità di imprenditorialità scientifica, nella costruzione di una eccellenza italiana e per aver presidiato con tenacia ed energia la ricerca di gruppi e il lavoro di laboratori, producendo fondamentali avanzamenti nella comprensione e nella cura di malattie altamente complesse».