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Ferruccio Ghinaglia e la violenza come strumento della politica – Tavola rotonda giovedì 20 aprile
Lapide a Cremona

Il 21 aprile 1921 il nostro Alunno Ferruccio Ghinaglia, appena ventiduenne, venne assassinato con un agguato da una squadraccia fascista. Nel gennaio dello stesso anno, Ghinaglia aveva partecipato alla fondazione del Partito Comunista d’Italia, con la famosa scissione di Livorno a opera di Antonio Gramsci e Amadeo Bordiga, diventando immediatamente il primo leader della sezione pavese del partito. Dopo avere partecipato a un’assemblea della Lega Proletaria Mutilati, di cui era fondatore, Ghinaglia fu freddato a revolverate appena di là dal Ponte Coperto, dove oggi sorge la piazza che gli è intitolata.

In sua memoria il Collegio Ghislieri organizza, giovedì 20 aprile alle ore 18 in Aula Goldoniana, la tavola rotonda La violenza come strumento della politica e dato identitario. “La violenza che ha insanguinato l’Italia nel 1921 si è configurata come una vera e propria guerra civile”, spiegano gli organizzatori. “In tale contesto si situa a Pavia l’assassinio per mano fascista di Ferruccio Ghinaglia, studente medico, alunno del Ghislieri, animatore del socialismo e poi del comunismo pavese”.

Per questo, continuano, “come nel 2021 e nel 2022, il Collegio Ghislieri vuole ricordare il suo antico studente con una riflessione storico-politica, dedicata quest’anno alla fenomenologia della violenza. Intesa come risorsa strategica e come linguaggio della politica, ma anche come tratto comune di una comunità che proprio nell’esercizio della forza, fuori da qualsiasi argine di legalità, si riconosce coesa e rivoluzionaria, la violenza nell’Italia del primo dopoguerra costituisce un nodo storiografico cruciale”.

La discussione verte sul volume collettaneo Piombo su piombo. Il 1921 e la guerra civile italiana, con introduzione di Fabio Fabbri (Carocci, 2023). Intervengono Pierangelo Lombardi (Istituto pavese per la storia della Resistenza), la nostra Alunna Elisa Signori, già Professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Pavia, e il curatore Giorgio Sacchetti e l’autore Paolo Pezzino (Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri).

Il volume contiene saggi e contributi di: Enrico Acciai, Francesco Bellacci, Paola Bertoncini, Lorenzo Bertucelli, Marco Betti, Giulio Bigozzi, Laura Bottai, Roberto Carocci, Mirco Carrattieri, Paul Corner, Fabio Degli Esposti, Pietro Di Paola, Fabio Fabbri, John Foot, Andrea Giaconi, Ivano Granata, Salvatore Mannino, Pietro Masiello, Iara Meloni, Luigi Nepi, Guido Panvini, Elena Papadia, Paolo Pezzino, Andrea Rapini, Giorgio Sacchetti, Antonio Senta, Emanuele Upini, Andrea Ventura, Rodolfo Vittori.

Foto Ansa

“Il 1921 – anno dello squadrismo fascista, dell’attentato al Diana, delle insorgenze operaie e contadine, degli Arditi del Popolo – è qui focalizzato sotto i due prismi di lettura della violenza politica e della guerra civile italiana”, aggiungono gli organizzatori della tavola rotonda. “E, attraverso l’apporto di specialisti, ne colloca le ragioni all’interno di un ciclo di lunga durata, esaminandone prodromi (sinistra risorgimentale, guerra europea) e sviluppi successivi fino al tardo Novecento, (basti dire del nesso tra violenza e ideologie rivoluzionarie). Lo studio, mentre affronta questioni interpretative, pone un’attenzione particolare ai casi territoriali e al metodo della public history (‘rappresentare il 1921’), e si pone come contributo per una storia culturale e sociale della violenza politica in età contemporanea”.

A Ferruccio Ghinaglia Ghislieri.it ha dedicato un’intervista alla prof. Signori in occasione del centenario dell’uccisione, uno speciale per lo svelamento della sua lapide in Collegio, un ritratto a opera di un altro illustre Ghisleriano, il sociologo Eugenio Pennati.