“Da sempre il musicista è stato instancabile viaggiatore, vuoi per assimilare la scienza o lo stile di un illustre maestro lontano, vuoi perché in un paese o in un altro c’era chi desiderava ascoltarlo o addirittura impiegarlo stabilmente”, raccontano i membri dell’Ensemble Zefiro a Ghislieri.it. “Nei nostri concerti sarà il pubblico a viaggiare attraverso l’Europa tardo-barocca, per poterne apprezzare le differenze stilistiche e anche quell’interessante gioco di influenze creatosi fra le diverse espressioni nazionali”.
Con alle spalle oltre trent’anni di attività, l’Ensemble Zefiro è già stato ospite delle stagioni musicali organizzate a Pavia dal Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri. Si tratta di un complesso a organico variabile, che si esibisce come ensemble da camera o come gruppo di fiati o anche come orchestra barocca; è specializzato nel repertorio settecentesco in cui i fiati hanno un ruolo di primo piano, spaziando dai concerti di Vivaldi per strumenti solisti alle opere teatrali di Händel, dalle messe di Haydn alla musica per fiati di Mozart, Beethoven e Rossini.
Un po’ di questo straordinario eclettismo sarà portato a Pavia e dintorni nel weekend del 18 e 19 settembre, con ben tre eventi fra il capoluogo e Vigevano. Sabato 18 settembre, alle ore 21, l’Ensemble Zefiro si esibirà nell’Aula Magna del Collegio Ghislieri all’interno del calendario autunnale di “Pavia Barocca”, con L’epoca d’oro di oboe e fagotto. Il giorno seguente, domenica 19 settembre, alle ore 11 troveremo l’ensemble in piazzetta Azzani, adiacente alla basilica romanica di San Michele: parteciperà infatti al cartellone di “Barocco fuori”, che in collaborazione col Comune di Pavia porta la musica negli angoli più suggestivi nell’ambito de “La città come palcoscenico”, con Sonate barocche all’italiana. Infine, sempre domenica 19 settembre ma alle ore 17, L’epoca d’oro di oboe e fagotto sarà presentata a Vigevano, nell’auditorium di San Dionigi, per il ciclo “Musica a San Dionigi” organizzato da La Fondazione di Piacenza e Vigevano e diretto dal M° Giulio Prandi.
“A eccezione della Sonade di Couperin, tutti i brani del programma de L’epoca d’oro di oboe e fagotto”, spiegano i membri dell’ensemble, “corrispondono al modello formale della sonata così come fu definito da Arcangelo Corelli”. La selezione dei brani testimonia il grande fermento musicale dell’Europa settecentesca: “Nel 1706 Händel lasciò Amburgo per compiere un viaggio in Italia; i quattro anni trascorsi nel nostro Paese furono decisivi per la sua carriera. Un paio di decenni più tardi la Germania ospitò i fratelli Plà, suonatori di oboe e di salterio che provenivano da Balaguer, in Catalogna. Mentre Manuel, il terzo fratello, si stabiliva a Madrid scrivendo delle celebri Zarzuelas, gli inseparabili Juan e José restarono a Stoccarda e si esibirono occasionalmente a Parigi e in Italia, firmando insieme tutte le proprie opere, tanto che non se ne può individuare il vero autore”.
In programma ci sono anche Vivaldi, Bach e il compositore boemo Jan Dismas Zelenka: “Quest’ultimo fu dapprima impiegato a Dresda come contrabbassista e più tardi divenne il compositore della musica sacra della corte di Sassonia, salvo poi venire inviato a Vienna a studiare con Johann Joseph Fux (o Fuchs), celebre compositore e teorico della musica”. Quanto invece a Vivaldi, di cui sarà eseguita la Sonata a quattro in do maggiore (RV 801), “si tratta di un’opera conservata nella biblioteca di Herdringen, nel Nord Reno-Westfalia, che però è di attribuzione incerta: nella parte in basso reca scritto il nome di Händel. Tuttavia non si può negare che sia scritta nello stile vivaldiano: la grande freschezza dei movimenti veloci, la cantabilità dei movimenti lenti e i continui rimandi imitativi tra i due oboi fanno propendere con decisione per la sua attribuzione al grande compositore veneziano, che amava oltremodo sia l’oboe sia il fagotto”.
Per assistere a L’epoca d’oro di oboe e fagotto nel cartellone di “Pavia Barocca”, sabato 18 settembre, è possibile prenotare il biglietto scrivendo a biglietteria@ghislieri.it (costo 20 euro). Sono gratuiti invece i due eventi di domenica 19; per partecipare a quello nel cartellone di “Musica a San Dionigi”, è comunque necessaria una mail di prenotazione allo stesso indirizzo.