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L’orrore in Ghislieri – Due cicli dedicati a un sentimento rimosso

“L’orrore, l’orrore!”: le parole della scena più celebre di Cuore di tenebra di Joseph Conrad, poi rese di culto dal monologo di Marlon Brando in Apocalypse now, mettono in luce un sentimento che riguarda il contatto fra l’umano e l’inumano, ma che sovente viene rimosso a causa della radicale sgradevolezza che implica. All’orrore il Collegio Ghislieri dedica questa primavera ben due cicli – uno interdisciplinare, l’altro concentrato sulla letteratura antica – con l’idea di dar vita a una serie pluriennale di appuntamenti incentrati sui sentimenti spiacevoli.

“L’idea di scandagliare da diversi punti di vista un tema solo in apparenza rimosso ci è parsa molto stimolante”, spiega Francesco Torchiani, uno dei curatori del ciclo Sguardi sull’orrore insieme al nostro Alunno Gianpaolo Angelini e Serena Feloj. La pluralità di prospettive sul tema viene garantita dal fatto che il prof. Torchiani è uno storico, il prof. Angelini uno studioso d’arte e la prof. Feloj una docente di estetica, tutte materie che a vario titolo hanno dovuto confrontarsi con il concetto di orrore. “Per chi si occupa di età contemporanea, l’orrore è di solito associato alla Shoah, ai genocidi, alle guerre mondiali e ai totalitarismi”, continua il prof. Torchiani, “per cui mi è parso meno scontato proporre un contributo su un’età più remota, anch’essa lacerata da conflitti politici e religiosi”. L’intervento storico, previsto per giovedì 13 aprile, è infatti affidato a Ottavia Nicoli (Università di Trento), e verte su Orrendi concepimenti e parti mostruosi agli inizi dell’età moderna.

Il ciclo prende avvio giovedì 16 marzo con la conferenza di Marco Tedeschini (Università di Roma “Tor Vergata”), docente di Estetica della comunicazione, su Corpi che esorbitano, esseri fuori misura: il paradosso dell’orrore. Giovedì 30 marzo si prosegue con Bona et mala mors. Dal Torchio mistico al misticismo dell’orrore, a cura di Alessandro Rossi (Università Vita-Salute San Raffaele di Milano), esperto di cultura visuale e antropologia visiva. Infine, giovedì 27 aprile, il ciclo si conclude con Il piacere dell’orrore: corpi, mostri e nefandezze della fruizione estetica, un dialogo fra la prof. Feloj e Maddalena Mazzocut-Mis (Università Statale di Milano), autrice fra l’altro di Mostro. L’anomalia e il deforme nella natura e nell’arte (Guerini, 2013). Tutti gli appuntamenti sono alle ore 18 in Aula Bernardi.

Ma il tema dell’orrore viene ulteriormente scandagliato con un ciclo parallelo che si concentra su uno specifico contesto culturale. Horribile visu. Rappresentazioni dell’orrore nella letteratura latina inizia mercoledì 22 marzo con l’intervento di Giulio Vannini (Università di Firenze) sulla Coena Trimalchionis; seguono, martedì 28 marzo, quello di Paola Francesca Moretti (Università Statale di Milano) sulle Realizzazioni testuali del macabro in età antica, lunedì 8 maggio la conferenza di Ermanno Malaspina (Università di Torino) su “Orrido” o “inameno”?, martedì 16 maggio l’intervento di Rita Degl’Innocenti Pierini (Università di Firenze) sulle Metamorfosi di Ovidio. I successivi due incontri sono dedicati giovedì 25 maggio alle morti apparenti, con Antonio Stramaglia (Università di Bari), lunedì 29 maggio a La guerra come massacro in Lucano, con Paolo Esposito (Università di Salerno).  Chiude il ciclo la lezione di Alessandro Schiesaro (Scuola Normale Superiore di Pisa) su Cannibalismo e incesto nell’immaginario tragico di Seneca.

Anche in questo caso, gli appuntamenti sono tutti fissati alle ore 18, in Aula Goldoniana, e il ciclo è riconosciuto dal MIUR come attività per la formazione dei docenti.

A curarlo è stata, insieme al nostro Alunno Fabio Gasti, Professore ordinario di Letteratura latina presso l’Università di Pavia, la nostra giovane Alunna Alice Prestint, che spiega a Ghislieri.it: “La rappresentazione dell’orrore affonda le proprie radici già nell’antichità. All’interno del panorama letterario latino, ampio spazio è stato sempre riservato alla rappresentazione vivida ed espressionistica di episodi o personaggi volti a suscitare orrore nel lettore: creature mostruose, eventi raccapriccianti, luoghi terrorizzanti, raffigurazioni della morte attraverso tinte cruente che si avvicinano così tanto al nostro genere splatter. Del resto, la letteratura latina è costellata di episodi rispondenti a un gusto del macabro che ben si addice a una cultura che, come quella romana, tanto ha tratto godimento dalla vista dello spargimento di sangue nei ludi gladiatorii”.