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Dal Ghislieri a Oxford e a Cambridge – Due collegiali vincono la borsa della Fondazione Zegna

Un dottorato a Oxford, una laurea magistrale a Cambridge: sono questi gli obiettivi che due nostri studenti potranno realizzare avendo ottenuto un premio di studio grazie alla Ermenegildo Zegna Founder’s Scholarship, una delle più prestigiose in Italia, che dal 2014 assegna ogni anno un milione di euro di fondi, da suddividersi fra studenti particolarmente meritevoli selezionati fra varie università italiane e mossi dal desiderio di ottenere una specializzazione all’estero nella propria disciplina. Finora sono stati premiati all’incirca trecento studenti, che hanno beneficiato di cospicui finanziamenti per muovere i primi passi nella ricerca oltreconfine.

I ghisleriani vincitori della borsa Zegna 2022 sono Sunny Pydugadu e Daria Molinari. Il dott. Pydugadu è in procinto di immatricolarsi a un dottorato (DPhil) in Classical Language and Literature presso l’Università di Oxford, dove proseguirà la propria attività di ricerca sullo studio della semantica e delle sue interazioni con la morfosintassi e la pragmatica, mirando ad analizzare la formazione delle concettualizzazioni dei nomi astratti attraverso lo studio delle nominalizzazioni nei testi filosofici greci antichi.

“Si tratta di un’analisi che consente di studiare i gradi di astrazione”, spiega a Ghislieri.it, “tema particolarmente significativo non solo in ambito linguistico ma anche filosofico, psicologico e, pertanto, cognitivo di per sé. È un modo anche (e soprattutto) per dimostrare come il passato possa ancora essere terreno fertile per cogliere fenomeni rilevanti, che ci aiutino a sviluppare ulteriori teorie sul funzionamento della cognizione umana, apportando un contributo al dibattito teorico-linguistico contemporaneo”.

In Ghislieri il dott. Pydugadu è arrivato nel 2015, iscrivendosi alla laurea triennale in Lettere antiche, cui ha fatto seguire la specializzazione in Linguistica teorica, applicata e delle lingue moderne. “Il Collegio è una casa”, racconta. “Aver vissuto quattro anni qui mi ha permesso di costruire i più saldi rapporti di amicizia che abbia mai avuto: un mese di amicizia vissuto lì è come se fossero sei, figuriamoci anni interi! Le emozioni che ci accompagnano durante il periodo universitario sono molto forti e diversificate, e le persone che vivono con te con-vivono anche ciò che provi insieme a loro. Questa casa, spesso, parla diverse lingue. Sin dal primo anno ho avuto la fortuna di star vicino a studenti internazionali che avevano scelto il Ghislieri; anche grazie a loro ho imparato a regolare la messa a fuoco per concentrarmi su ciò che c’è di bello, nonostante le inevitabili difficoltà. Accompagnato dai miei amici collegiali, ho potuto vedere tanto, capendomi sempre meglio”.

“Lo stimolante confronto di idee”, continua, “è legato anche alla vivacità e all’acume della loro intelligenza, non quella arrogante e autocelebrativa, ma quella fine e umile che apprezza e indaga il valore delle cose. Se chi entra per la prima volta in un collegio di merito pensa che l’eccellenza sia la via per l’arroganza, credo sia lo stesso Collegio, con le persone che ne fanno parte, a offrire una fantastica piscina di umiltà in cui immergersi per poter affrontare il percorso che segue, anche dopo la laurea, nel modo più sano possibile. E, forse, è proprio questa salute il trofeo più grande da ottenere e custodire: un percorso di autoconsapevolezza e di valorizzazione di sé in cui non si è mai soli, grazie ai compagni, allo staff, al Rettore e a tutte le persone che vivono il Ghislieri e ci lavorano”.

Daria Molinari – che ha appena concluso l’ultimo anno della laurea triennale in Lettere classiche – svolgerà invece un master di ricerca (Mphil) in Letteratura greca presso l’Università di Cambridge. Il suo progetto si focalizzerà sul rapporto tra i generi poetici di epica e teatro, analizzando in particolare la differenza fra il racconto del mito e la possibilità, offerta dal teatro, di vederlo rappresentato sulla scena.

Anche la dott. Molinari definisce il Ghislieri una vera e propria casa. “Parlare del Collegio mi emoziona molto”, racconta a Ghislieri.it, “perché in questi tre anni per me ha rappresentato molto più che un luogo in cui studiare. È stato un luogo in cui ho stretto relazioni uniche e ho vissuto momenti indimenticabili. Non cambierei mai la scelta universitaria che ho fatto, perché credo che il Ghislieri mi abbia cambiato la vita: in primis, dandomi possibilità accademiche ma, soprattutto, dandomi possibilità di crescita personale di cui non avrei mai pensato di poter disporre”.

Il Collegio ha sempre incentivato la mia curiosità e le mie inclinazioni intellettuali, fornendomi gli strumenti per esprimermi in maniera creativa”, continua. “Grazie ai numerosi corsi interni, ho potuto approfondire aspetti della mia materia che in università non avrei potuto trattare; ho seguito lezioni di lingue straniere e ho potuto usufruire di borse per trascorrere all’estero periodi di studio. Soprattutto, però, mi ha arricchita molto la possibilità di vivere in un ambiente interdisciplinare per natura, a stretto contatto con studenti di varie facoltà, che mi hanno spinto a considerare un punto di vista diverso dal mio, mi hanno supportata e incoraggiata a mettermi in gioco verso nuove sfide”.

Ma l’aspetto più rilevante che ha riscontrato in Ghislieri, conclude, “è il senso di appartenenza al Collegio, davvero impagabile. Gli Alunni laureati, pur impegnati in carriere lavorative in tutto il mondo, rimangono sempre parte della comunità collegiale e sono disposti a dare consigli e a condividere le proprie esperienze. Mentre facevo domanda per Cambridge, è stato incredibilmente utile poter beneficiare dei suggerimenti di Ghisleriani più grandi di me, che avevano già fatto il mio stesso percorso. È stato merito loro se sono venuta a conoscenza di questa incredibile opportunità”.