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Conosci il Ghislieri

Istituzione laica e autonoma, il Ghislieri è un centro culturale di ampio respiro che investe sulla formazione e il futuro di giovani talenti e contribuisce allo sviluppo e alla divulgazione scientifica e umanistica

Fondato nel 1567 da Papa Pio V, gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Nel corso dei secoli qui hanno studiato personaggi di primo piano della vita culturale, politica ed economica. Dal 1966, con l’apertura della sezione femminile, è diventato il primo collegio universitario misto in Italia e uno dei primi in Europa

Il Rettore

Alessandro Maranesi, ALUNNO

Nato a Feltre (BL) nel 1985, Ghisleriano dal 2004, è Rettore del Collegio Ghislieri dal 2021. È docente a contratto di Storia romana nel corso di laurea magistrale in inglese The Ancient Mediterranean World, presso l’Università di Pavia.

Il Comitato scientifico

La qualità dell’attività formativa del Collegio Ghislieri (in ottemperanza al D.M. 672 dell’8 settembre 2016 per l’accreditamento della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito) è garantita dal Comitato Scientifico della Fondazione Ghislieri, così composto:

prof. Gian Arturo Ferrari, Presidente della Fondazione Ghislieri
dott. Alessandro Maranesi, Rettore del Collegio Ghislieri (Presidente)
prof. Elena Bonetti, Professore associato di Analisi Matematica
prof. Virginio Cantoni, Professore emerito di Computer Vision
prof. Mario Cera, Professore di Diritto Commerciale
prof. Mauro Freccero, Professore di Chimica Organica
prof. Elisabetta Galeotti, Professore di Filosofia Politica
prof. Giulia Grancini, Professore associato di Chimica Fisica
prof. Maurizio Harari, Professore di Etruscologia
prof. Pierluigi Minari, Professore di Logica
prof. Andrea Moro, Professore di Linguistica Generale
prof. Carlo Alberto Redi, Professore di Zoologia

La Storia

Il Ghislieri è un Collegio di merito misto e laico fondato nel 1567 da papa Pio V Ghislieri e operante sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Ospita poco meno di duecento studenti, iscritti a tutti i corsi di laurea dell’Università di Pavia, e partecipa alla vita della Scuola Universitaria Superiore IUSS. Seleziona i suoi alunni attraverso un concorso pubblico che verte esclusivamente intorno alla verifica delle competenze. A chi entra in Ghislieri è richiesta non solo un’accurata conoscenza delle materie che vengono portate all’esame di ammissione, ma anche di mantenere un profilo e dei risultati negli studi particolarmente elevati. In cambio, il Collegio offre molte opportunità: per molti la totale gratuità o comunque una retta estremamente calmierata, il vitto e l’alloggio, molti servizi e attività formative e culturali, che si svolgono per lo più nel palazzo cinquecentesco che ospita la sede storica del Ghislieri, scambi internazionali e il sostegno economico per i periodi all’estero, borse di studio e premi.

Se all’atto di fondazione ospitava ventiquattro studenti scelti sulla base della loro condizione di povertà (a tal punto che si sarebbe dovuto lasciare il Collegio qualora, durante il percorso di studi, si fosse diventati abbienti) e sulle loro qualità morali, nel corso dei secoli il numero dei suoi studenti è aumentato, fino a diventare, con l’arrivo delle prime generazioni di alunne dalla seconda metà del Novecento, quello attuale.

Nelle stanze storiche, che ancora oggi ospitano Ghisleriane e Ghisleriani, hanno vissuto, studiando con impegno e con non meno fermezza divertendosi, personalità, ricordate in ordine sparso, come Carlo Goldoni, Giuseppe Zanardelli, Cinzia Zuffada, Luigi Cavalli Sforza, Giulia Sissa, Gianfranco Contini, Franco Tatò, Tiziana D’Angelo e moltissimi altri studiosi, professionisti, politici e imprenditori.

L’autonomia, la laicità, la valorizzazione dell’impegno nello studio sono valori che il Ghislieri ha interpretato e rafforzato nel tempo.

A questo proposito il Collegio Ghislieri ha subito varie trasformazioni, adattandosi alle più mutevoli esigenze culturali, politiche e educative. Dopo i primi secoli di vita caratterizzati da una relativa continuità di gestione, dal 1771 il patronato del Collegio venne legato a un’autorità statale, passando da quello della famiglia Ghislieri a quello dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria.

A fine Settecento il Collegio vide il suo primo rettore laico: Giovanni Rasori, scienziato e patologo. Il Ghislieri fu trasformato in scuola militare dal 1805 al 1816, tornando Collegio nel 1818 sotto l’egida degli Asburgo, sempre allo scopo di accogliere gratuitamente studenti meritevoli ma di limitate fortune che intendessero frequentare l’Università di Pavia. Nel 1861, per la prima volta in Italia, venne sancito il principio di ingresso in Collegio come ancora oggi lo conosciamo, basato su prove d’esame; si stabilì inoltre che ai Ghisleriani che si distinguevano particolarmente potessero essere conferite borse di studio o di perfezionamento in Italia o all’estero. Tuttora il Ghislieri finanzia specifici progetti degli studenti e consente loro di trascorrere periodi in Università e College di tutto il mondo, grazie a una fitta rete di borse di scambio e alla presenza di uno specifico fondo per l’internazionalizzazione.

L’attività del Collegio si interruppe negli anni della Prima Guerra Mondiale, quando venne trasformato in ospedale militare. In quell’epoca travagliata iniziò il Rettorato dello studioso di Diritto Romano Pietro Ciapessoni, che conserverà il titolo fino al 1943. Durante gli anni del Fascismo, Ciapessoni salvaguardò l’indipendenza del Collegio, garantendo una sostanziale libertà agli studenti.

Le basi per ulteriori sviluppi del Collegio furono poste nella breve ma significativa esperienza del Rettore Teresio Olivelli, deportato nel 1943 e ucciso nel lager di Hersbruck nel 1945

Nel 1966 il Ghislieri si aprì anche alle studentesse, diventando uno dei primissimi collegi misti in Europa. Furono questi gli anni del rettorato (dal Dopoguerra al 1979) di Aurelio Bernardi, professore di Storia Romana, che – grazie alla benefattrice Sandra Bruni – attuò questa iniziativa raddoppiando ogni anno il numero dei posti messi a disposizione dal Collegio.

Con Andrea Belvedere (1979-2021), professore di Diritto Civile, il Ghislieri ha visto una costante crescita delle attività e delle iniziative culturali, il rafforzamento dei suoi scambi internazionali e delle iniziative a favore dei dottorandi di ricerca, la partecipazione alla nascita della Scuola Universitaria Superiore IUSS e il restauro di molte parti del Collegio.

Alunni illustri

Politici  e scienziati, uomini delle istituzioni e scrittori. E poi giuristi, matematici, medici, economisti: se il commediografo Carlo Goldoni è il più conosciuto tra gli Alunni che, nel corso dei secoli, hanno legato il proprio nome al Ghislieri, basta scorrere l’elenco di chi vi ha studiato per trovare moltissimi altri personaggi famosi. Non tutti hanno attraversato le sue aule con quella scanzonata vivacità che il giovane veneziano volle mettere al servizio della vita e dell’arte e che gli costò l’espulsione dal collegio e dalla città; tutti però, con un rigoroso impegno nel mondo lavoro, hanno saputo onorare il prestigio del Ghislieri  e il suo motto “Sapientia cum probitate morum coniuncta humanae mentis perfectio”.

 

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