Sabato 16 novembre alle 18.30 la Sala Conferenze del Palazzo del Broletto ha ospitato lo scrittore Sandro Veronesi in conversazione con Giuseppe Antonelli. Viaggio al centro della memoria è il tema che è stato sviluppato a partire dall’ultimo romanzo di Veronesi, Settembre nero, appassionato racconto delle difficoltà e dei tormenti che accompagnano il passaggio all’età adulta.
Il libro: Settembre nero (La nave di Teseo)
Il fiore non sa di essere un fiore finché non fiorisce. Settembre nero racconta la fioritura di un ragazzo di dodici anni, Gigio Bellandi, durante un’estate in Versilia nel 1972: la scoperta della musica, della lettura, dell’inquietudine, del desiderio, dell’amore – e poi di tutto questo l’impensabile, fulminea interruzione. Ricostruisce con plastica precisione le immagini, gli odori, i colori e i suoni che animavano quella vita andata perduta, e con vaghezza, invece, perché subìto senza tante spiegazioni, l’evento irreversibile che la travolge.
Intorno a Gigio, vittime e colpevoli mescolati insieme, in una costellazione di personaggi struggenti e indimenticabili: il padre-tritone, la madre-leonessa, l’eroica sorellina e i due principali responsabili del suo improvviso sbocciare: lo zio Giotti, misterioso, timidissimo e purissimo maestro della forza, e Astel Raimondi, la ragazzina dalle treccine “nere come onice nera”, che fa in tempo a marchiarlo col segno indelebile dell’amore. Ma è anche un romanzo sul potere evocativo delle parole – muflone muflone muflone muflone muflone – e su quello seduttivo e salvifico della lingua, perché racconta l’esplosione di un talento puro e sorprendente, anch’esso destinato a durare per sempre: quello per la traduzione. La voce narrante è dello stesso Gigio, dal monte ventoso dei suoi sessant’anni, perché evidentemente ce l’ha fatta a risanare la ferita e ad andare oltre, cioè a “tradurre” alla fine anche se stesso, diventando così l’ultimo degli “eroi normali” tanto cari a Veronesi.
L’autore
Sandro Veronesi è nato a Firenze nel 1959. È laureato in architettura. Ha pubblicato, tra gli altri, Per dove parte questo treno allegro (1988), Gli sfiorati (1990), Venite venite B-52 (1995), La forza del passato (2000, Premio Campiello e Premio Viareggio-Repaci), Brucia Troia (2007), XY (2010, Premio Superflaiano), Baci scagliati altrove (2012), Terre rare (2014, Premio Bagutta), Non dirlo. Il Vangelo di Marco (2015). Ha vinto il premio Strega nel 2008 con il romanzo Caos calmo – tradotto in venti paesi e vincitore anche dei premi Fémina e Méditerranée – e nel 2019 con Il colibrì. Del 2023 è Comandante scritto con Edoardo De Angelis che è stato anche il regista dell’omonimo film con Pierfrancesco Favino protagonista.
Fotogallery (foto Serena Campanini – Elisabetta Baracchi)