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Sabato 16 novembre. Fotogallery
Andrea Moro

Sabato 16 novembre alle 11, al Ridotto del Teatro Fraschini, Giuseppe Antonelli e Andrea Moro, ordinario di Linguistica generale alla Scuola IUSS di Pavia, hanno dialogato intorno al tema Omero e l’amore senza remore. L’incontro si è sviluppato a partire dal secondo romanzo di Moro, Cinquantun giorni, nel quale, attraverso la riscrittura dell’Iliade, l’autore ha esplorato le dinamiche linguistiche e amorose di uno dei più grandi poemi epici della storia.

Il libro: Cinquantun giorni (La nave di Teseo)

Milano, 1978. Una donna potente e fatale ha lanciato una sfida a due compagnie teatrali rivali: mettere in scena una nuova versione dell’Iliade. Chi vincerà la contesa otterrà la gestione del più importante teatro della città. Pietro Raphèl e Gionata Mai sono i due attori più in vista, due volti dello stesso eroe, destinati a scontrarsi in un vertiginoso romanzo di passioni, un’avventura letteraria che ci insegue con una domanda semplice ma decisiva: siamo capaci di perdonarci? Il guanto di sfida è l’inizio di una folle corsa che ha il respiro dell’epica e che porterà i protagonisti a fare i conti con se stessi, a mettere in discussione gli affetti più cari e la loro stessa vita, fino a dimenticare il confine, sempre più labile, tra verità e finzione. Achille, Patroclo, Ettore e gli altri eroi del poema omerico escono dalla dimensione del mito per incarnarsi negli attori che li interpretano, fino a fondere i propri destini gli uni negli altri. Sarà la pazzia di un amico geniale a indicare la via e a suggerire ai personaggi una risposta che, inevitabilmente, riguarda tutti noi.

Andrea Moro firma un romanzo potente che porta sul palco le nostre emozioni più viscerali: l’amore, l’orgoglio, il tradimento, la vergogna e l’amicizia.

L’autore
Andrea Moro (1962) è professore ordinario di Linguistica generale presso la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia e studia la teoria della sintassi delle lingue umane e i fondamenti neurobiologici del linguaggio. Dottore di ricerca in linguistica, borsista Fulbright negli Stati Uniti, si è diplomato in sintassi comparata all’università di Ginevra ed è stato varie volte “visiting scientist” al MIT e alla Harvard University. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste internazionali tra le quali Nature Neuroscience, Nature Human Behaviour, Trends in Cognitive Sciences, Linguistic Inquiry e i Proceedings of the National Academy of Science. Tra i suoi libri, tradotti in diverse lingue: The raising of predicates (1997), Dynamic Antisymmetry (2000), I confini di Babele (2006), Breve storia del verbo “essere” (2010), Parlo dunque sono (2012) e Le lingue impossibili (2017), La razza e la lingua. Sei lezioni contro il razzismo (2019). Prima di Cinquantun giorni ha scritto anche il romanzo Il segreto di Pietramala (2018).

Fotogallery (foto Serena Campanini – Elisabetta Baracchi)