Zoonosi e spillover – Carlo Alberto Redi spiega sul Corriere cosa c’insegna la pandemia

Rispetto della biodiversità e dell’ambiente, regolamentazione del consumo di carni, educazione alimentare, controllo delle attività merceologiche e dei contesti igienici del wet market. Sull’ultimo numero de La Lettura del Corriere della Sera – in edicola per tutta la settimana – il nostro Alunno prof. Carlo Alberto Redi e la dott. Manuela Monti individuano in questi punti fondamentali gli insegnamenti da trarre dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

L’analisi di Monti e Redi muove dalla necessità di distinguere fra approccio scientifico e approccio emotivo alla questione, in giornate che non hanno remore a definire “monopolizzate da individui senza alcuna competenza, che creano confusione, e politicanti con proposte surreali in cerca di consensi”. L’approccio scientifico di Monti e Redi vuole, in quanto tale, estendere al pubblico la cognizione di causa, individuando due eventi a monte della “successione sempre più incalzante di epidemie-pandemie” negli ultimi decenni, dall’Hiv degli anni Ottanta fino alla Zika del 2016 e, ovviamente, al presente Covid-19.

I due eventi chiave sono “le politiche coloniali delle potenze europee”, il cui giudizio viene lasciato agli storici, e “la questione ecologica”, che invece chiama in causa i biologi. I biologi, insistono Monti e Redi, non possono non sottolineare che circa il 60% delle malattie infettive che ci affliggono sono “zoonosi, infezioni dovute ad agenti patogeni che per loro natura vivono ben adattati in altre specie animali. Quando si verifica il salto di specie”, ovvero il famoso spillover, “il sistema immunitario del nuovo ospite è del tutto sprovvisto di risposte (anticorpi) e così si manifesta la virulenza della capacità riproduttiva dell’agente patogeno”. Si tratta, spiegano, di “infezioni che ci trasciniamo dalla notte dei tempi geologici del Neocene, quando da raccoglitori e cacciatori siamo divenuti agricoltori”. Dal contatto diretto con gli animali sono derivati il morbillo, la tubercolosi, la pertosse, l’influenza.

In ciò sta il nocciolo della questione ecologica posta da Monti e Redi. Citano come esempi paradigmatici le scimmie e i pipistrelli africani che hanno trasmesso, rispettivamente, il lentivirus responsabile dell’Hiv e l’Ebola: lo spillover è stato causato dalla deforestazione del loro habitat e dall’instaurazione di “innumerevoli fasi di interazione diretta tra questi animali e l’uomo”.

Monti e Redi ammoniscono che bisogna distinguere i processi di previsione-controllo da quelli di eradicamento. L’eradicamento è possibile solo per i patogeni umani, come il vaiolo; “per le zoonosi dobbiamo prevedere e controllare: non potremo mai eradicarle, salvo l’estinzione degli animali in cui questi patogeni albergano”. Da qui derivano le soluzioni che propongono nel loro approfondito articolo, a cominciare dal “suggerimento più sensato: lasciare questi animali nei loro habitat”. Considerato che i virus contratti per spillover possono essere confinati a pochissimi individui grazie a distanziamento sociale e interventi sanitari ma non spariscono, è facile profeta chi dice che “prima o poi saremo tutti di nuovo esposti”. Non solo l’attuale pandemia era stata prevista dagli scienziati ma, rivelano Monti e Redi, il programma Predict dell’Oms ha già individuato centinaia di nuovi virus pronti a futuri spillover.

“Il Covid-19 non è una malattia che ci è capitata”, concludono, “l’abbiamo cercata e trovata”. Per questo auspicano una discussione politica costruttiva sul fatto che “il nostro stile di vita non è più sostenibile dal pianeta terra”.

Carlo Alberto Redi è ghisleriano dal 1968. È socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e professore ordinario di Zoologia presso l’Università degli Studi di Pavia; il suo campo di ricerca investe la biologia cellulare e dello sviluppo. Suoi contributi sono apparsi sulle principali riviste scientifiche mondiali, a cominciare dall’European Journal of Histochemistry di cui è stato managing editor. Con la dott. Manuela Monti (Centro di medicina rigenerativa della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo) svolge ricerche sulla neo-zoogenesi: caratterizzazione e isolamento di cellule germinali staminali prelevate da ovari umani e murini. Il prof. Redi e la dott. Monti hanno tenuto a inizio marzo in Ghislieri l’incontro Cellule staminali: approcci biomedici e nuove frontiere, che è disponibile al pubblico sul canale YouTube del Collegio (prima parte, seconda parte, terza parte).