Il ritorno del Premio Ghislieri – Cronaca della cerimonia

“Non ci sembrava possibile e non ci sembra vero”: questo, nelle parole del Presidente dell’Associazione Alunni, Emilio Girino, l’ideale sottotitolo dell’undicesima edizione del Premio Ghislieri, tornato a svolgersi dopo due anni di forzata pausa a causa dell’emergenza sanitaria. “Stasera si completa il trittico del ritorno dell’Associazione Alunni a sé stessa e a voi”, ha spiegato l’Avv. Girino aprendo la cerimonia. “Iniziato il 10 marzo scorso quando l’Associazione riapparve in quest’Aula grazie alla generosa presenza e alla splendida lectio magistralis di Monsignor Leonardo Sapienza, Reggente della Casa Pontificia, proseguito l’8 maggio con la celebrazione in presenza dell’Assemblea dei Soci in occasione del raduno di San Pio, quel trittico si completa ora”.

Questo sottotitolo ideale, ha aggiunto rivolgendosi alla platea dell’Aula Magna, “non racchiude soltanto la gioia cinetica del ritorno ma è anche l’esplicitazione di quell’enigma che ha distinto e contraddistingue il talento dei Premiati; è, in fondo, la risultante o la traduzione epifanica del ‘non sapevamo di non sapere’. Le ricerche dei Premiati hanno consentito di portare a emersione misteri universali ignoti o di ricostruire ciò che credevamo perduto, senza sapere che non fossero scopribili o recuperabili. Quindi, ora siamo stupiti di ciò che non ci sembrava possibile ma che è vero”.

Per questo l’edizione 2022 è stata intitolata Scienza e rinascita: “Senza scienza – senza un esercizio curioso del sapere fondato sulla solidità di un metodo – non è possibile risollevarsi, né esplorare e riscoprire ciò che ci circonda. Questo vale per l’indagine dell’antichità, con l’utilizzo di strumenti sempre più innovativi per scoprire il passato da cui proveniamo. Vale altrettanto per l’indagine dell’Universo, con la capacità senza precedenti, da parte dell’uomo, di conoscere sperimentalmente ciò che un tempo era mera ipotesi”.

Il riconoscimento – che ogni anno l’Associazione Alunni conferisce a un giovane Alunno laureato che abbia già dimostrato il proprio talento e a un affermato Alunno dalla riconosciuta autorevolezza – quest’anno è andato a Thea Sommerschield e ad Alberto Vecchio: una classicista e un astrofisico, accomunati dall’utilizzo di strumenti innovativi fuori dal comune per l’esplorazione dell’ignoto.

Alla giovanissima dott. Sommerschield, Alunna del nostro Collegio e Marie Curie Fellow presso l’Università “Ca’ Foscari di Venezia”, si deve infatti Ithaca, un progetto di straordinaria forza innovativa che, grazie all’intelligenza artificiale, consente di ricostruire testi lacunosi di antiche iscrizioni, evitando che vadano persi per sempre. Conseguito grazie alla collaborazione con Deep Mind di Google Alphabet, il progetto Ithaca consente di “predire il passato”, come ha scritto con una bella immagine la rivista Nature, dedicando qualche mese fa la copertina alla nostra Alunna.

Nelle motivazioni ufficiali alla dott. Sommerschield sono state riconosciute “la straordinaria forza innovativa del progetto, la capacità di operare a cavallo fra sapere umanistico e sapere scientifico, la portata internazionale delle esperienze di ricerca e la capacità di leadership”.

Da tempo docente all’Università di Birmingham, il prof. Vecchio è invece stato protagonista della rivoluzionaria conferma empirica dell’esistenza delle onde gravitazionali, annunciata al pubblico dopo vent’anni di misurazioni e analisi di dati: una scoperta che ha inaugurato un modo nuovo di osservare l’Universo, consentendo di testare la forza di gravità in condizioni estreme. Ma gli studi del prof. Vecchio si estendono dai buchi neri alle stelle di neutroni, a seguito di una carriera di ampio respiro internazionale – che nel percorso dal Ghislieri a Birmingham lo ha condotto alla Cardiff University, all’Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale di Postdam, e alla Northwestern University di Chicago – che oltre a fruttargli centinaia di pubblicazioni scientifiche lo ha portato a collaborare con rilevanti gruppi di ricerca internazionali, a cominciare dal celebre LIGO.

Al prof. Vecchio sono stati riconosciuti, nelle motivazioni ufficiali, “l’essere stato protagonista della straordinaria conferma empirica dell’esistenza delle onde gravitazionali, gli studi che hanno fruttato oltre duecento pubblicazioni scientifiche, la carriera di ampio respiro internazionale, l’incessante ambizione a scoprire i segreti dell’Universo garantendo il progresso delle conoscenze umane”.

Delle numerose autorità presenti, come da tradizione, a illustrare il Premio Ghislieri, alcune hanno voluto prendere la parola per sottolineare la rilevanza dell’evento per la comunità collegiale, accademica e cittadina. Gian Arturo Ferrari, Presidente della Fondazione Ghislieri, ha sottolineato come “il Premio Ghislieri abbia un’importanza decisiva: è l’occasione di uscire dalla nostra roccaforte e comunicare al resto del mondo ciò che il Collegio fa, in concreto”. Si tratta, ha continuato il prof. Ferrari, “di una esposizione dei nostri ‘prodotti’ e di un’apertura verso l’esterno. Per questo il Premio Ghislieri è uno dei pilastri della nostra attività”.

Anche Fabrizio Fracassi, Sindaco di Pavia, ha voluto elogiare l’attività del Ghislieri. “Il Collegio Ghislieri rappresenta un’eccellenza assoluta in città”, ha dichiarato il dott. Fracassi: “oltre il 92% dei suoi allievi si laurea con lode. Un numero impressionante che certifica l’eccellenza della preparazione che ricevono. Auguro a ciascun Alunno del Ghislieri di poter vivere, in futuro, la stessa emozione che oggi provano i Premiati”.

Il Rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto, ha ricordato come proprio al Premio Ghislieri, tre anni fa, avesse tenuto il proprio primo discorso pubblico dopo l’elezione. “Scienza e rinascita sono un binomio significativo dopo due anni di pandemia”, ha dichiarato il prof. Svelto, “e segnano il ritorno a ciò che è bello e gioioso. La testimonianza del valore di un Collegio passa infatti attraverso la celebrazione dei suoi Alunni, del rapporto fra le diverse generazioni e della correlazione fra i diversi saperi. Anche per questo motivo proporrò di incrementare le esenzioni dalle rette universitarie per gli studenti più meritevoli del Collegio Ghislieri e di tutta l’Università di Pavia”.

Grande emozione è stata espressa dal prof. Vecchio, che a margine della premiazione ha raccontato: “Non tornavo in Collegio da molti anni e un brivido mi ha percorso la schiena poiché, mentre mi accompagnavano in carica, mi sono accorto che per una coincidenza mi avevano assegnato – benché splendidamente ristrutturata – la stessa camera in cui sono stato matricola. È qui che è nata la mia passione per l’astrofisica, col prof. Bruno Bertotti, anch’egli Alunno del Collegio e Premio Ghislieri nel 2016. Il suo corso mi ha catturato e mi ha fatto rendere conto per primo che spazio e tempo sono entità dinamiche, diversamente da ciò che comunemente e istintivamente pensiamo”.

“Non avrei mai pensato di vincere questo Premio”, ha aggiunto la dott. Sommerschield, dedicando il riconoscimento – oltre a familiari, docenti e collaboratori, a cominciare da Yannis Assael di DeepMind – al proprio insegnante di Latino e Greco al liceo Zucchi di Monza, Mauro Allegri, recentemente scomparso. “È stato lui a parlarmi per primo, solo dieci anni fa, dei collegi di merito di Pavia. E mi ha rallegrato, ieri sera a cena nella mensa del Collegio, che una studentessa si sia avvicinata per domandarmi se fossi una nuova matricola”. Anche questo, in fin dei conti, è un segno della continuità ghisleriana.

Alcuni estratti della cerimonia – durante la quale il prof. Vecchio ha tenuto la lectio magistralis Gemiti e sussurri dello spazio-tempo e la dott. Sommerschield la lezione Predire il passato: intelligenza artificiale per il mondo antico – saranno presto disponibili sul canale YouTube del Collegio Ghislieri.