Il Settecento napoletano da Scarlatti a Pergolesi – Le Lezioni di Musica di Maria Cecilia Farina su Rai Radio 3

Sono state ben sei le puntate che la trasmissione “Lezioni di Musica” su Rai Radio 3 ha dedicato all’ascolto del Settecento italiano, tramite le spiegazioni di Maria Cecilia Farina, co-fondatrice di Coro e Orchestra Ghislieri.

La trasmissione, a cura di Paola Damiani con la collaborazione di Nicola Pedone, dal 2012 ha portato nelle case degli italiani l’opera di centinaia di autori di musica colta, da Lully a Berto, spaziando nei secoli grazie all’aiuto di specialisti di volta in volta chiamati a illustrare gli aspetti tecnici e storici del brano proposto. Maria Cecilia Farina, organista e cembalista pavese, ha studiato alla Musikhochschule di Vienna con Michael Radulescu e all’Accademia Chigiana di Siena con Kenneth Gilbert, intraprendendo così una carriera che l’ha portata a incidere come solista per Discantica, Sarx e Stradivarius – oltre che con le case discografiche che hanno diffuso negli anni la musica di Coro e Orchestra Ghislieri.

Le sue lezioni – tutte disponibili in streaming e su podcast su RaiPlay o cliccando sui link seguenti – sono state dedicate a Francesco Durante (Magnificat in si bemolle maggiore), a Domenico Scarlatti (Missa quatuor vocum o Misa de Madrid), alla Messa in re maggiore di Giovan Battista Pergolesi (prima e seconda parte), a Niccolò Jommelli (Salmi) e al Mattutino dei morti di Davide Perez, presentato nell’incisione di Ghislieri Choir & Consort, con direttore M° Giulio Prandi, per Deutsche Harmonia Mundi.

Quest’ultimo brano è stato definito da Maria Cecilia Farina “un’opera singolare, e per certi versi sconcertante, di un autore napoletano non così conosciuto come quelli trattati nelle precedenti lezioni. Il titolo, diversamente da quel che il titolo potrebbe suggerire, si riferisce in realtà a una celebrazione notturna, nel contesto della Liturgia delle Ore, e si svolge prima del levar del sole. L’opera nasce per un’occasione particolare: un pellegrinaggio annuale, che si svolgeva a Nossa Senhora do Cavo, sull’Oceano Atlantico, cui partecipava anche la famiglia reale. Ogni anno in questo contesto veniva inserito anche un ufficio dei defunti; e qui avvenne la prima esecuzione del Mattutino”.

“La cosa interessante”, ha spiegato, “è l’organico concepito da Perez, poiché evidentemente la corte portoghese non badava a spese: sei cantanti solisti, un coro, un’orchestra che prevede un gran numero di fiati oltre, naturalmente, all’organo. Il primo elemento che balza all’occhio è che Perez, non potendo più scrivere opere a causa del terremoto del 1755 che ha distrutto il teatro di Lisbona, riversa il proprio amore per il teatro – e per lo stile teatrale – nel linguaggio della musica sacra. È un’opera il cui impatto emotivo sugli ascoltatori del Settecento fu fortissimo e che non finisce di stupire ancora oggi per la sua singolarità”. Alla storia della musica Maria Cecilia Farina ha dedicato anche cinque interventi, incentrati stavolta su Johann Sebastian Bach, nel corso di “Non fermiamo la cultura”, il ciclo di conferenze del Collegio Ghislieri pensate apposta per il web. I video dei suoi interventi sono tuttora disponibili sul canale YouTube del Collegio.