Una nuova lettura di un testo ittita – A Maria Chiara De Pascali il Premio Grazioli

Una sorta paradiso perduto di ambito ittita: è questo il contesto entro il quale si muove la tesi di laurea della nostra Alunna Maria Chiara De Pascali, che ha appena ricevuto il Premio della Fondazione Grazioli, patrocinato dall’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere.

“Secondo la comune opinione accademica”, spiega la dott. De Pascali a Ghislieri.it, “il testo rituale siglato CTH 457.7 presenta tracce di una credenza escatologica ittita in un aldilà piacevole, una specie di paradiso. Questo in opposizione alla classica visione ittita e mesopotamica, secondo cui le ombre dei morti erano confinate in un oltretomba buio e polveroso, dove erano costrette a mangiare fango e a bere acqua sporca. Alla fine del testo in questione compare infatti una descrizione dell’aldilà e, successivamente, si legge ‘Loro non mangiano del buon cibo, loro non bevono la mia buona bevanda’. In contrasto con la supposta purezza ittita della composizione, ho invece individuato la presenza di una profonda influenza mesopotamica (accadica e sumera), grazie a cui ho dimostrato che queste parole non erano attribuibili a un defunto iniziato a un culto misterico bensì a un esorcista intento a scacciare un’anima ribelle nell’aldilà”.

La tesi della dott. De Pascali – con relatore il prof. Mauro Giorgieri – è intitolata Paradise Lost. Towards a new reading of CTH 457.7 (“The Voyage of the Immortal Human Soul”) e fornisce edizione filologica, storia degli studi e reinterpretazione del testo ittita. Pur afferente all’Università di Pavia, dove la dott. De Pascali ha discusso anche la tesi triennale, con relatore il nostro Alunno prof. Maurizio Harari, la tesi è stata composta a Monaco di Baviera, dove ha trascorso un anno accademico grazie allo scambio messo in atto dal Collegio Ghislieri.

“Al momento invece sono iscritta a un secondo MA presso l’École pratique des hautes études di Parigi”, racconta la dott. De Pascali, “e quest’estate mi laureerò di nuovo con una tesi sugli spettri nei rituali necromantici ed esorcistici, seguita dalla professoressa Maria Grazia Masetti-Rouault. Inoltre sto seguendo un corso di lingua e letteratura sumera organizzata dal Pontificio Istituto Biblico di Roma”.

Il Premio è intitolato a don Bartolomeo Grazioli, patriota risorgimentale, ricordato come uno dei martiri di Belfiore, ed è finalizzato alla promozione di studi storici, economici e scientifici mediante l’erogazione di borse per studi universitari e postuniversitari a favore di giovani meritevoli.

“Nei confronti del Ghislieri nutro viva riconoscenza”, conclude la dott. De Pascali, “anche per aver ricevuto dal Collegio opportunità uniche come il tirocinio al Museo Egizio di Torino o la lunga permanenza al Maximilianeum Stiftung di Monaco di Baviera. Inoltre, come alunna ‘trapassata’, vorrei sottolineare come, ovunque io sia stata nel mondo, abbia sempre trovato il supporto e l’affetto di molti Alunni e vecchi amici; mentre agli amici nuovi non ho mai mancato di raccontare quanto felici e giocosi siano stati i miei anni in Collegio”.