“Per quanto conosciuta possa essere in Italia, l’opera di Gadda possiede una complessità stilistica che ne ha in qualche modo ostacolato la diffusione al di fuori dei confini nazionali”, spiega Giuseppe Stellardi, nostro Alunno e Professore associato di Italiano all’Università di Oxford. “Adesso però al pubblico anglofono viene offerta l’opportunità di riscoprire quest’autore eccezionale tramite The Experience of Pain: una nuova traduzione de La cognizione del dolore, frutto del lavoro di Richard Dixon, a mezzo secolo di distanza dalla prima traduzione, quella di William Weaver. Parallelamente, in Italia, la ripubblicazione delle opere di Gadda per Adelphi, con un apparato completamente rinnovato, apre a ulteriori analisi critiche e a nuovi dibattiti”.
Al prof. Stellardi è affidata la lezione inaugurale del grande convegno internazionale gaddiano organizzato dall’Università di Oxford: Editions, Translations, Tramsissions. “That Awful Mess” of Carlo Emilio Gadda. In tre giorni, da giovedì 10 a sabato 12 marzo, oltre trenta relatori provenienti da diverse università – non solo britanniche e italiane, Pavia inclusa, ma anche tedesche, francesi, spagnole, olandesi, norvegesi – affronteranno la diffusione e la traduzione del gran lombardo secondo varie direttrici: il background autobiografico, lo stile ibrido e l’intertestualità, la satira e la psicologia.
Organizzato da Luca Mazzocchi e Serena Vandi, l’evento sarà in larga parte ospitato dal St Hugh’s College, di cui il prof. Stellardi è fellow e che è legato al Collegio Ghislieri da una duratura partnership, che ha visto nei decenni l’attuazione di numerose borse di scambio per studenti.
A Gadda il prof. Stellardi ha recentemente pubblicato più di un articolo scientifico, concentrandosi tanto sulla sua “antipoetica” quanto sulla sua riscrittura di Shakespeare e sulla sua rappresentazione della Prima guerra mondiale. Allo stesso autore ha dedicato la monografia Gadda. Miseria e grandezza della letteratura (Franco Cesati editore, 2006).
“Il mio intervento si occuperà di una questione piuttosto semplice”, conclude il prof. Stellardi: “che cos’è la letteratura per Gadda? La risposta richiederà dei brevi détour in territori letterari (Primo Levi, Samuel Beckett) che abitualmente non vengono associati al suo nome, quanto meno in termini di analisi stilistica; e che sembrano anzi molto distanti dai più caratteristici aspetti dell’opera di Gadda. Da quest’approccio comparativo credo possa emergere un’idea di letteratura che calca sul proprio ruolo di veicolo comunicativo, in un contesto più ampio caratterizzato da profondi dubbi sulla capacità del linguaggio di realizzare la propria funzione di portatore della verità”.
Giuseppe Stellardi, ghisleriano dal 1975, è Professore associato di Italiano all’Università di Oxford e fellow del St Hugh’s College. Dopo la laurea a Pavia, ha accumulato varie esperienze di ricerca all’estero, da Parigi a Città del Capo. Il suo principale campo d’interesse è la temporalità nella letteratura italiana del XX secolo, tema che gli consente di spaziare dalla teoria letteraria alla filosofia continentale. Ha tradotto in inglese La persuasione e la rettorica di Carlo Michelstaedter; oltre alla curatela del monumentale Italo Svevo and the Legacy for the Third Millennium (con Emanuela Tandello Cooper, Troubador, 2014), fra le sue monografie ricordiamo Gadda. Grandezza e miseria della letteratura (Franco Cesati editore, 2006) e Heidegger and Derrida on Philosophy and Metaphor. Imperfect Thought (Prometheus, 2000).