Nello scorso settembre Sharon Negri, dottoranda all’Università di Pavia come Alunna del Collegio Ca’ della Paglia, aveva ottenuto il riconoscimento per la migliore esposizione al Congresso nazionale della Società Italiana di Fisiologia (SIF), a margine del quale ha espresso l’auspicio di poter proseguire la propria ricerca negli Usa. Poche settimane dopo, nel corso del XXIII Congresso della Società Italiana di Ricerca Cardiovascolare (SIRC), la dott. Negri è entrata in contatto con Stefano Tarantini, Professore presso l’Oklahoma Center for Geroscience and Healthy Brain Aging, nel Dipartimento di Biochimica e Biologia molecolare dell’Università dell’Oklahoma, che a partire da ottobre 2022 la accoglierà come Research Assistant. Un’attività oltreoceano resa possibile, nel giro di meno di un anno, anche dal programma di mentorship che la Fondazione Ghislieri ha indetto con ISSNAF, la associazione che raggruppa accademici e professionisti italiani nel Nord America.
È la stessa dott. Negri a raccontare il rapidissimo evolversi degli eventi: “Il mio primo incontro col prof. Tarantini, al Congresso SIRC, è stato virtuale. Nella circostanza riceveva infatti il Premio Valsalva, che viene riservato a un promettente giovane ricercatore della Società. Assistendo al suo seminario, catturata dall’argomento, ho subito pensato di scrivergli per chiedere di svolgere un periodo di ricerca nel suo laboratorio. Mi ha risposto dicendo che anche lui aveva assistito alla mia presentazione orale alla SIRC (anche in quest’occasione ho vinto il premio per la best presentation) e che gli era piaciuta. A inizio giugno di quest’anno ci siamo potuti incontrare di persona a Glasgow, in occasione del congresso Brain2022, e abbiamo definito tutti i dettagli”.
“Nel frattempo ho iniziato il percorso col mio mentore ISSNAF”, racconta ancora. “Si tratta di Maurizio Zanetti, Professore di Immunologia all’Università di San Diego. Ci sentiamo tutti i mesi via Zoom e parliamo sia di scienza sia di cose più concrete che riguardano la vita accademica e il lavoro negli Usa. Durante questi incontri è emersa la prospettiva di collaborare in futuro, magari dopo la permanenza in Oklahoma. Del resto il prof. Zanetti, che per un periodo ha lavorato a Oklahoma City, ha alcuni contatti in loco e si è mostrato estremamente disponibile nell’aiutarmi. Non solo nel networking ma anche con consigli pratici per vivere in uno Stato meno conosciuto: sicuramente non è New York o la California!”.
Dottoranda in Scienze Biomediche, con curriculum in Fisiologia, nel laboratorio di Calcium Signalling del prof. Francesco Moccia, nel suo periodo in Usa la dott. Negri indagherà sulla fisiologia delle cellule endoteliali nell’ambito dell’invecchiamento.
L’ambizione di fare scienza negli Usa è da tempo ben delineata nella mente della dott. Negri. “Sono convinta da anni di voler trascorrere un periodo lì”, spiega, “probabilmente per questo mio sogno, che nutro dall’infanzia, di lavorare oltreoceano, conoscere un luogo nuovo e diverso dall’Italia, che sicuramente investe molto di più nella ricerca. Sono estremamente felice delle opportunità che mi si sono presentate. Ho fatto domanda in più laboratori, ricevendo solo risposte positive: mi ha stupito molto la facilità con cui ho trovato laboratori disposti ad accogliermi, senza che io fossi conosciuta personalmente. Ma, soprattutto, mi ha colpito l’entusiasmo con cui parlano di scienza; un entusiasmo contagioso, che non mi sta facendo pesare le inevitabili difficoltà burocratiche nel prepararmi alla partenza”.