Solo da poche settimane abbiamo riacquisito la libertà di visitare i musei, pur con alcune limitazioni; ma l’emergenza sanitaria ci ha precluso questa possibilità per molti mesi, di fatto declassando la fruizione in persona dell’arte e della storia ad attività di secondo grado. Ora che le riaperture hanno riguardato anche i musei, il Collegio Ghislieri ospita una tavola rotonda con ospiti d’eccezione: Salvatore Settis, Evelina Christillin e Christian Greco, moderati da Marco Francesconi, affronteranno un’analisi delle conseguenze della lunga chiusura a conclusione del ciclo 2021 dei Seminari ghisleriani di psicoanalisi, intitolati quest’anno La psicoanalisi dialoga con… il silenzio.
E proprio I musei con il bavaglio si intitola quest’ultimo incontro di lunedì 21 giugno nella nostra aula virtuale (capienza massima di cinquecento spettatori). Il video integrale dell’evento è disponibile sul canale YouTube del Collegio Ghislieri.
Professore emerito nella Classe di Lettere e Filosofia della Scuola Normale Superiore di Pisa, di cui è stato a lungo Direttore, Salvatore Settis è noto al grande pubblico per la propria attività di storico e di archeologo che gli è valsa, fra l’altro, il Premio Viareggio per la saggistica nel 2003, con Italia s.p.a. L’assalto al patrimonio culturale (Einaudi). Settis è stato ospite del Ghislieri già nel 2015, quando ha tenuto una originale riflessione sulla contemporaneità dell’arte classica sulla base della sua esperienza di curatore delle mostre Portable Classic, a Venezia, e Serial Classic, alla Fondazione Prada di Milano, dove aveva anche accompagnato gli studenti del Collegio in una speciale visita guidata.
In una lettera aperta all’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Salvatore Settis aveva esortato a riaprire immediatamente tutti i musei e a riaprirli gratis. “La memoria culturale ci ricorda quel che eravamo e ci proietta verso il futuro. Ci dona ricchezza interiore, speranza, creatività. Non sana le ferite ma le cura e le allevia”, aveva scritto Settis. La chiusura dei musei li considerava invece “sotto la specie dell’assembramento e non come insostituibili fonti di nutrimento culturale”; una riapertura gratuita sarebbe invece andata nella direzione di “un segnale di vita, di speranza, di progettualità. L’affermazione forte che arte e cultura sono necessarie”.
Dai vertici del Museo Egizio di Torino giungono invece Evelina Christillin e Christian Greco. Evelina Christillin, Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, ha al proprio attivo ruoli professionali e dirigenziali in Fiat, in Carige, nella Juventus; è stata Vicepresidente del Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, dopo essere stata Presidente Esecutivo del Comitato che aveva promosso la candidatura della città, e ha curato la parallela organizzazione delle Olimpiadi della Cultura. È stata Presidente della Fondazione del Teatro Stabile di Torino e dell’Agenzia Nazionale del Turismo, su nomina della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino, è Alunno del Collegio Ghislieri, dove è entrato nel 1994. Ha guidato e diretto il progetto di ri-funzionalizzazione, rinnovo e allestimento del percorso espositivo che, nel 2015, ha portato alla trasformazione dell’Egizio da museo antiquario a museo archeologico. Formatosi in Olanda, ha all’attivo collaborazioni con istituzioni giapponesi, finlandesi, spagnole e scozzesi. Vincitore del Premio Ghislieri nel 2014, ha mantenuto vivi i legami col Collegio, e attualmente è Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Ghislieri, che garantisce la qualità dell’attività formativa e culturale. Durante il lockdown, ha registrato per il Collegio una visita virtuale al Museo Egizio, inclusa nel nostro programma di conferenze web “Non fermiamo la cultura”.
Evelina Christillin e Christian Greco hanno da poco pubblicato Le memorie del futuro. Musei e ricerca (Einaudi, 2021). “I musei sono spesso percepiti come entità statiche, nascoste nei magazzini o intrappolate all’interno di vetrine chiuse. In realtà generano nel tempo una complessa rete di relazioni e una forte influenza sulla società civile: speranza e ricordo sono alla base del concetto stesso di museo”, spiegano. “Nella nostra epoca si è radicato il concetto che la società abbia l’obbligo morale di conservare i reperti antichi per la posterità, opponendosi alla distruzione dettata dallo scorrere del tempo”. Il loro agile volume è un tentativo di ridefinire alcune categorie – memoria, ricordo e oblio – allo scopo di comprendere appieno il rapporto fra la specie umana e il suo passato.
Un articolo di approfondimento sul ciclo La psicoanalisi dialoga con… il silenzio è disponibile su Ghislieri.it, con un’intervista agli organizzatori Daniela Scotto di Fasano e Marco Francesconi. Quest’anno, inoltre, è possibile rivivere tutti gli eventi dei Seminari ghisleriani di psicoanalisi sul canale YouTube del Collegio: sono disponibili i video degli incontri sulla chiusura degli spettacoli, sul film On Air, e sulla congiura del silenzio.