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A Lovanio per studiare il welfare cattolico – L’esperienza di Elena Serina

Altri giovani Alunni del Ghislieri stanno usufruendo, grazie alla Ermenegildo Zegna Founder’s Schoalrship riservata ad alcuni fra i laureandi e neolaureati italiani eccellenti, di finanziamenti per completare la propria formazione con un periodo all’estero. Dopo Sunny Pydugadu e Daria Molinari, è il caso anche di Elena Serina, ghisleriana dal 2014 e laureata a Pavia con una tesi su Louis Dimier, integralista cattolico francese e membro dell’Action Française.

“Nel 2020 sono stata ammessa al corso di dottorato in Global History and Governance alla Scuola Superiore Meridionale di Napoli”, racconta la dott. Serina a Ghislieri.it. “Sto lavorando a una tesi che, in linea con le direttive della Scuola, ha un approccio multidisciplinare, attento a studi su scala globale: si intitola Charity, democracy and social rights. The Holy See and the transnational Catholic assistance facing the European reconstruction e mira a indagare l’influenza della Santa Sede e del laicato organizzato sullo sviluppo dei sistemi di welfare state nell’Europa del secondo dopoguerra. I primi risultati delle mie ricerche archivistiche stanno dimostrando come l’assistenza cattolica divenne un decisivo strumento di soft power per orientare in senso cristiano le politiche sociali della ricostruzione e rivendicare un primato morale sulla società, all’interno del nuovo ordine internazionale”.

La dimensione transnazionale della ricerca sta conducendo la dott. Serina a condurre numerose missioni all’estero. Dopo un periodo in Sorbona e in vista di un soggiorno alla Georgetown University di Washington, da aprile a giugno 2023 sarà a Lovanio, presso il centro KADOC, struttura interfacoltà sulla documentazione e ricerca religiosa, culturale e sociale dell’università belga.

“Si tratta dell’ambiente di ricerca migliore per svolgere studi riguardanti l’impatto delle religioni sulle principali vicende sociali, politiche e culturali avvenute tra il XIX e il XX secolo a livello globale. Oltre a potermi avvalere del prezioso supporto di numerosi docenti che si occupano di tematiche particolarmente affini alla mia ricerca, sono stata invitata a collaborare al progetto From colonial to global? Catholic internationalism and worldviews (1945-1958), che approfondisce fra l’altro il ruolo delle ONG religiose nelle molteplici sfide imposte dall’ordine mondiale della guerra fredda, come la democratizzazione delle società occidentali e la decolonizzazione”.

In quanto visiting scholar, la dott. Serina potrà avere accesso al ricco patrimonio bibliotecario e archivistico del KADOC, che conserva una grande mole di fonti riguardanti sia la Caritas Catholica Belgica, uno dei principali poli per l’elaborazione del pensiero sociale cattolico dopo la Seconda guerra mondiale, sia la genesi della Caritas Internationalis, su cui si concentrerà la sua ricerca.

Il Collegio Ghislieri ha avuto un ruolo fondamentale per la mia crescita umana e professionale”, conferma infine. “È stato un ambiente capace di mettermi alla prova e mi ha spronato a non avere paura di andare controcorrente. Mi ha dato la possibilità di sfidare – e vincere – i miei limiti: ad esempio, grazie a una borsa del Collegio, ho potuto vivere per un anno alla École Normale Supérieure di Parigi, dove ho preparato la mia tesi di laurea magistrale. Quest’esperienza è stata essenziale per capire che volevo dedicare la mia vita alla ricerca storica, come spero di poter proseguire a fare anche oltre il dottorato. Il Collegio mi ha spronato a coltivare questa passione. Sono stata incoraggiata a organizzare diverse conferenze e corsi interni già mentre ero studentessa”. Grazie alla collaborazione della dott. Serina, sono inoltre state allestite in Collegio alcune delle mostre dedicate negli scorsi anni alla storia del Ghislieri, fra cui quella sul rettorato di Pietro Ciapessoni (1914-1943) e quella sui primi cinquant’anni della ex sezione femminile del Ghislieri, che nel 1965 lo rese il primo collegio universitario misto d’Italia.

Da ultimo, la dott. Serina rivolge un incoraggiamento agli studenti che, da fine agosto, affronteranno e supereranno il concorso d’ammissione in Ghislieri: “Alle future matricole consiglio di essere intraprendenti e sfruttare tutti gli stimoli offerti dal Collegio: esperienze di internazionalizzazione, occasioni di socialità, network con gli Alunni laureati e, soprattutto, voglia di confrontarsi con plurimi punti di vista”.