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Dopo l’aperitivo della Comunità di Sant’Egidio al Castello di Lardirago – Il ringraziamento di Giorgio Musso

“L’aperitivo al Castello di Lardirago si inserisce nel solco di una collaborazione con la Fondazione Ghislieri che dura da qualche anno”, racconta Giorgio Musso, responsabile della sezione pavese della Comunità di Sant’Egidio, a margine dell’iniziativa benefica che sabato 4 dicembre ha visto la partecipazione di numerosi sostenitori all’apericena, seguito da concerto, nel castello trecentesco recentemente riqualificato dalla Fondazione Ghislieri come centro culturale.

“Sant’Egidio ha vari membri che sono passati attraverso il Ghislieri”, racconta. “La collaborazione è nata grazie al prof. Belvedere, Rettore del Collegio negli scorsi anni, che aveva accolto con molto favore l’idea, proposta da alcuni studenti del Ghislieri che fanno parte della Comunità. Già in due occasioni avevamo organizzato aperitivi solidali all’interno del Collegio per raccogliere fonti per la nostra Scuola della pace, il doposcuola del quartiere Crosione dove aiutiamo i bambini non solo a fare i compiti ma a essere educati alla pace e alla solidarietà reciproca”.

La serata al Castello di Lardirago è stata dunque il naturale sviluppo di questo seme, e che aveva portato il Ghislieri, durante il lockdown del 2020, a prendere parte alla raccolta fondi con cui Sant’Egidio aveva provveduto alla distribuzione di pacchi alimentari e a iniziative in favore degli anziani soli. A Lardirago la serata è stata allietata dal concerto di giovani musicisti pavesi – alcuni dei quali volontari di Sant’Egidio, che hanno voluto coinvolgere i propri colleghi – con una raccolta destinata alle prossime necessità della Comunità, nata nel 1968 a opera di Andrea Riccardi ed estesa su oltre settanta Paesi al mondo, con un particolare attenzione alle periferie, nell’impegno volontario e gratuito per i poveri e per la pace.

A chi ha partecipato versando un’offerta alla serata organizzata in collaborazione con la Fondazione Ghislieri, Giorgio Musso esprime particolare gratitudine: “Ci si prospetta un 2022 non semplice. È vero che abbiamo il vantaggio di essere un’associazione di soli volontari, quindi non una cooperativa con dipendenti: ma a partire dallo scorso anno abbiamo assunto persone con un contratto part-time, in via eccezionale ed esclusivamente per un progetto specifico, Viva gli anziani, volto a offrire monitoraggio e sostegno agli anziani dei quartieri Scala e Mirabello. Per garantire questo tipo di servizio continuativo è necessario dotarsi di personale retribuito, pur continuando a fondarci sull’aiuto dei volontari”.

“Per i nostri servizi abituali abbiamo spese basse”, continua, “ma durante la pandemia abbiamo molto incrementato le attività. La nostra attitudine infatti è cercare di raccogliere le domande che arrivano dalla gente e cercare di dare risposte adeguate, osservare la realtà anziché fare programmi a tavolino. Per esempio, aiutiamo circa cento famiglie al mese fornendo loro derrate che in alcuni casi derivano da donazioni di generi alimentari ma, in altri, vengono direttamente acquistate dalla Comunità. In questo contesto sono molto aumentate anche le persone che si sono avvicinate a noi per offrire aiuto concreto, a cominciare da giovani e studenti, sia delle scuole sia dell’Università, ma anche lavoratori e pensionati. Al momento collabora con noi oltre un centinaio di volontari”.

“Si tratta di una reazione molto positiva alla paura che porta a chiudersi in casa: noi siamo molto rispettosi delle norme di sicurezza, abbiamo contribuito alla campagna vaccinale e a Roma gestiamo addirittura un hub. Prudenza però non significa isolamento, non significa usarla come giustificazione per non aiutare gli altri. Anche per questo motivo siamo prossimi al cambio di sede: da quella, minuscola, vicino a San Michele, nel 2022 passeremo all’ex oratorio di San Primo, di cui abbiamo rilevato i locali che stiamo provvedend o a ristrutturare così da garantire sempre più servizi, come ad esempio lo spazio doccia e lavanderia per i senza fissa dimora”.

È possibile sostenre la Comunità di Sant’Egidio Pavia tramite bonifico bancario (IBAN IT57U0306911336100000007569); gli aspiranti volontari o coloro che desiderino informazioni possono contattare il numero 355711571 o la mail santegidio.pv@gmail.com.