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“Ragazzo Italiano” – Il romanzo di Gian Arturo Ferrari al Premio Strega

Ragazzo Italiano è semifinalista al Premio Strega.

Il romanzo del Presidente della Fondazione Ghislieri, Gian Arturo Ferrari, è stato infatti incluso nella lista di dodici candidati per il successo finale in questa settantaquattresima edizione, ed è il candidato della casa editrice Feltrinelli.

Il regolamento del Premio Strega è variato di recente. Per partecipare, i romanzi hanno prima necessità di venire candidati da uno dei cosiddetti “Amici della domenica”: a presentare in concorso Ragazzo Italiano è stata Margaret Mazzantini, celebre autrice di Non ti muovere e Venuto al mondo. Lo ha fatto definendo il romanzo di Ferrari “un libro scritto con uno spirito fanciullesco, nel senso più nobile del termine”, e aggiungendo: “Hai la sensazione di stare in quelle case, con quelle persone. I dialoghi sono arterie vitali nascoste sotto il tessuto narrativo di un mondo che comunica con noi attraverso queste voci. Quel tessuto narrativo, poi, possiede una grazia d’altri tempi, connaturata a un’epoca più timida”.

I candidati a questa prima tornata sono così stati cinquantaquattro. Una seconda tornata di votazione li ha scremati a dodici; la dozzina completa, riprodotta qui sopra, è consultabile sul sito del Premio Strega. Va notato che fra questi semifinalisti, oltre a Gian Arturo Ferrari che del Ghislieri è Presidente e Alunno, due sono stati graditi ospiti del Collegio negli scorsi anni: Gianrico Carofiglio e Giuseppe Lupo.

Un’ulteriore riduzione arriverà il 9 giugno, con l’elezione della cinquina dei finalisti; il vincitore sarà proclamato il 2 luglio 2020.

Nell’attesa, si può guardare quest’intervista video a Gian Arturo Ferrari pubblicata dall’editore Feltrinelli, e sfogliare l’ampia rassegna stampa dedicata a Ragazzo italiano. Ne hanno parlato, fra gli altri, Paolo di Stefano sul Corriere della Sera, Fabrizio Ottaviani sul Giornale, Eraldo Affinati sul Riformista; sono inoltre disponibili online alcune corpose interviste: quelle di Michele Masneri sul Foglio e di Cristiano de Majo su Rivista Studio, oltre a quella di Terry Marocco per Panorama.