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Inaugurazione del Castello di Lardirago – I commenti della stampa

“Torna alla vita dopo trent’anni e mostra la sua bellezza dopo secoli”, esordisce il servizio di Valentina Fizzotti su Rai 3 per la rubrica “Lombardia da scoprire” nella trasmissione Buongiorno Regione. Nel dare la notizia dell’inaugurazione del Castello di Lardirago, Rai 3 racconta: “Mille le vite di questo castello attraverso la storia, stratificate nelle sue mura. Fortezza, abitazione, corte agricola – ma anche caserma dei carabinieri nel secolo scorso – il Castello di Lardirago ospita una cappella e ne nasconde una romanica”.

“Dal restauro emergono scorci di epoche passate”, continua il servizio, che contiene brevi interviste al prof. Andrea Belvedere, Rettore del Collegio Ghislieri, e alla dott. Chiara Rindone, che per la Fondazione Ghislieri ha seguito il progetto di restauro del Castello di Lardirago. “Tra tardo Medioevo e Rinascimento è stato un centro amministrativo e giudiziario: dove c’erano tribunale e carcere, oggi ci sono una biblioteca e una mostra permanente sul territorio. Il Castello di Lardirago è il centro fortificato di una comunità con radici agricole, ormai perduta: il Collegio Ghislieri ha messo il Castello al centro di un progetto, finanziato dalla Fondazione Cariplo, per farlo rivivere come centro culturale e sede di eventi”. Il servizio di Rai 3 è visibile integralmente a questo link (a partire dal minuto 12:50).

Anche Repubblica ha dato spazio all’inaugurazione. “Torna a risplendere il Castello di Lardirago, gioiello quattrocentesco tra Milano e Pavia”, esordisce il servizio fotografico disponibile online di Daniela Solito. “Nato come nobile corte agricola, è stato completamente trasformato in un centro culturale innovativo, con una biblioteca, una mostra permanente e un centro studi e ricerche, grazie ai lavori sostenuti dalla Fondazione Cariplo”.

Repubblica dà ampio spazio alla plurisecolare storia del Castello: “Risalente alla prima metà del XIV secolo, possiede numerose stanze affrescate con decorazioni risalenti ai secoli in cui era frequentato dai religiosi del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro e poi dagli abati commendatari, che ne fecero una residenza raffinata da cui esercitare il controllo delle proprietà agricole circostanti. Tra le stanze, che adesso ospiteranno meeting e ricevimenti, spicca il lungo salone dei Liocorni, ornato nella fascia sotto il soffitto ligneo da un lungo fregio in cui unicorni, leoni, putti alati si alternano con allusioni simboliche. Una struttura piena di storia che non poteva essere dimenticata”.

“Il passato torna a risplendere per guardare al futuro”, conferma Manuela Marziani su Il Giorno, sottolineando come il Castello di Lardirago “ora diventa un nuovissimo centro aggregatore per eventi, convegni, biblioteche, mostre. Come testimonianza del proprio secolare radicamento, il Castello ospita un originale percorso espositivo per comprendere l’evoluzione che ha investito l’agricoltura e, conseguentemente, l’alimentazione tra il XVI e il XIX secolo. Presente anche una delle poche biblioteche sui temi dell’agricoltura e del paesaggio lombardo, della sua storia e della sua evoluzione”. L’articolo, che può essere letto integralmente cliccando qui, conclude ricordando che “per rafforzare il legame con il luogo è stato fondato il Centro Studi sul territorio di Lardirago, che ha anche finanziato borse di studio per giovani ricercatori”.

La Provincia Pavese, infine, sottolinea quello inaugurato dalla Fondazione Ghislieri sia “un centro culturale al servizio della comunità” nell’articolo firmato da Daniela Scherrer, che ripercorre le dichiarazioni degli ospiti intervenuti nel corso dell’inaugurazione.