Ha scelto Pavia e il Collegio Ghislieri per la prima presentazione nazionale del suo libro “Le opinioni dissenzienti in Corte costituzionale. Dieci casi” (Zanichelli, 2024) l’ex giudice costituzionale Nicolò Zanon (professore ordinario di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano e già componente laico del Consiglio superiore della magistratura). Un libro che sta facendo parecchio discutere visto che al centro ha appunto l’assenza dell’opinione dissenziente in Corte costituzionale, da lui vista come retaggio di una tradizione da superare. Che significa questo? Zanon sostiene che non sia corretto affermare che la Corte che siede nel Palazzo della Consulta presenti le sue sentenze “come fossero unanimi”. Esse sono invece espressione di un organo collegiale che, a differenza di un Parlamento, produce decisioni “one voice”, vale a dire come risultato di una deliberazione, che può essere unanime o di maggioranza, ma è sempre il risultato dello sforzo necessario di trovare un possibile punto di accordo e di equilibrio fra le posizioni inevitabilmente diverse dei membri che compongono il collegio. Uno sforzo che -secondo l’autore- ha il torto di far considerare corresponsabili i giudici che erano in disaccordo con la sentenza prodotta. Infine la pubblicazione di una opinione diversa da quella della maggioranza, anche ampia, avrebbe la funzione di rendere i membri della Corte costituzionale più soggetti ad autocontrollo, vale a dire a non abusare del loro potere.
Il professor Nicolò Zanon ha scelto il Ghislieri per la presentazione ufficiale del suo libro sulle opinioni dissenzienti in Corte costituzionale