Fra i redattori de “Il Chiasmo” – il webmagazine culturale dell’Istituto Treccani curato dalla Rete degli allievi delle scuole e degli istituti di studi superiori universitari – c’è anche Alessio Giordano. Dopo la laurea di primo livello in Filosofia conseguita presso l’Università di Macerata, Giordano si è trasferito a Pavia per diventare Alunno del Collegio Ghislieri, iscriversi al corso di laurea magistrale in Linguistica teorica, applicata e delle lingue moderne presso l’Ateneo pavese e frequentare lo Iuss; la sua attività si sta muovendo verso campi di ricerca quali l’interlinguistica, l’iranistica e la caucasologia. A quest’ultimo settore ha già contribuito attraverso la curatela dell’edizione in lingua italiana, con apparato critico, dell’opera poetica in lingua osseta Iron fændyr (ossia Il liuto osseto) del poeta di fine Ottocento Kosta Khetagurov (o, se si preferisce la versione osseta del nome a quella russa, Chetægkaty Leuany fyrt K’osta). Inoltre ha già partecipato a una decina di graduate conference internazionali e ha accumulato altrettante pubblicazioni in riviste scientifiche, anche in russo e in esperanto.
L’ultimo suo intervento per “Il Chiasmo” è un’interessante intervista al prof. Davide Astori, Professore associato di Linguistica generale, Interlinguistica e Lingua romena presso l’Università di Parma. Si tratta di un’interessante ricognizione anzitutto dell’identità dell’Interlinguistica come disciplina specialistica e, argomenta Astori, come “branca eterodossa della Linguistica”; inoltre sul fenomeno delle lingue inventate a tavolino, magari con l’intento di superare le barriere fra popoli. Per quanto il grande pubblico conosca soprattutto l’esperanto e il volapük, il novero completo delle lingue create ad hoc supera il migliaio, contro settemila lingue cosiddette storico-naturali.
“Sarebbe facile giustificare l’eventuale interesse scientifico derivante dall’interlinguistica a partire da istante di carattere ludico”, spiega il prof. Astori riguardo alle lingue inventate. “Tuttavia le forme patologiche, o le perversioni (se vogliamo accettare, al limite, anche una valutazione di questo tenore relativamente alle lingue inventate) sono delle ottime occasioni per meglio intendere la cosiddetta normalità. Inventare lingue è un altro modo per scandagliare alle radici il modo di funzionare di quelle meno inventate. Torna ancora quel concetto di ‘altro punto di vista’ che diventa potente nel vedere in prospettiva i temi forti della linguistica generale e validati proprio da questo ambito eterodosso”. L’approfondito dialogo fra il prof. Astori e Giordano sull’interlinguistica – con digressioni anche sulla produzione poetica in esperanto, e quindi sulla questione della dignità letteraria di una lingua inventata – è disponibile integralmente sul sito de Il Chiasmo. Nella pagina dedicata invece ai contributi di Alessio Giordano è possibile trovare il catalogo dei suoi articoli dedicati ad altri temi afferenti al suo vasto campo di ricerca, dai metodi di apprendimento linguistico alla cultura georgiana, osseta e circassa. Agli interventi di altri nostri studenti, Marcello Gastaldi e Simone Murru, sul medesimo webmagazine culturale è dedicato uno specifico articolo di Ghislieri.it.