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La teoria del valore dell’abate Galiani – Il premio Rete di Idee a Lorenzo Bianchi Chignoli

Da Schumpeter a Marx, nel pensiero di Ferdinando Galiani è stata individuata una svolta significativa nella storia delle teorie economiche: l’economista austriaco gli attribuiva la genesi della teoria del valore-utilità, quello di Treviri vedeva in lui un convinto sostenitore della teoria del valore-lavoro e, quindi, un precursore settecentesco dei cardini espressi nel Capitale. “Tuttavia, come troppo avviene per la maggioranza degli economisti preclassici, gli studi su Galiani sono relativamente poco sviluppati, e l’interesse per una ricostruzione fedele del suo pensiero appare talora inadeguato”, spiega a Ghislieri.it il nostro giovanissimo Alunno Lorenzo Bianchi Chignoli, che grazie al suo elaborato sull’abate Galiani è risultato fresco vincitore del primo premio nella classe di Scienze Sociali per l’edizione 2022 di Rete di Idee. Questo evento di carattere accademico, giunto alla decima edizione, è organizzato dalla Rete Italiana degli Allievi delle Scuole e degli Istituti Universitari Superiori.

Bianchi Chignoli, allievo della Scuola Superiore IUSS di Pavia, ha partecipato a Rete di Idee anche in qualità di studente al terzo anno di Filosofia presso l’Università di Pavia. Dopo il diploma di maturità classica a Brescia, Bianchi Chignoli è entrato al Collegio Ghislieri nel 2019 e a breve si laureerà in Filosofia con Ian Carter, Professore ordinario di Filosofia politica nell’ateneo pavese, con una tesi intitolata Responsibility-Sensitivity in Theories of Justice. Ghislieri.it lo ha incontrato per parlare del suo paper su Della moneta: un’interpretazione letterale della teoria del valore. “La riflessione economica dell’abate Galiani desta particolare interesse per l’eccezionalità rispetto alle teorie coeve. Col mio lavoro ho cercato di analizzare i passi più significativi del trattato Della moneta (1751), cercando di mettere in luce la consapevolezza e avvedutezza analitica con cui vengono esposti nell’opera i nodi teorici della futura economia politica classica”.

Come dimostrano le difformi interpretazioni di Schumpeter e di Marx, è proprio la teoria del valore a costituire uno dei punti più intricati della teoria dell’abate. “Ho cercato di collocarla fra i due poli rappresentati dal valore-utilità e dal valore lavoro”, spiega Bianchi Chignoli, “inserendo la trattazione del tema della ‘fatica’ entro una teoria rigorosa del valore-utilità. Ho però anche dovuto tenere presente che va sciolto il cosiddetto paradosso del valore – per il quale merci estremamente utili come il grano valgono infinitamente meno di merci inutili come l’oro – che spinge Galiani a formulare una teoria in cui convergono i concetti di utilità e scarsità, o meglio, secondo il suo lessico, ‘rarità’.  Galiani infatti anticipa con notevole consapevolezza la futura teoria del valore-utilità marginalista, salvo poi affermare come invece sia proprio la ‘fatica’ l’unico fattore che conferisca valore alle merci”.

“Certo, Galiani è ben consapevole dell’indeterminatezza della teoria del valore-utilità: essa, abbinata a una teoria della moneta come moneta-merce, impone la definizione di prezzi relativi sulla base di variazioni reciproche, denunciando la profonda interdipendenza delle variabili che concorrono a definirlo. Inoltre, per Galiani è fondamentale il principio del meccanismo di adeguamento della quantità all’utilità, tipica ai manufatti, ovvero a oggetti che per essere prodotti richiedono del lavoro. In Della moneta, questo principio si presenta quasi come un’implicita formulazione della legge di uniformità del saggio di profitto”.

Se deve individuare un motivo della grandezza di Galiani, Lorenzo Bianchi Chignoli non ha dubbi: “Credo stia non solo nella sua originalità ma anche nel suo essere meritevolmente anticipatore degli sviluppi futuri delle teorie economiche. Ciò grazie alla sua considerevole propensione a considerare rilevanti solo le variazioni che avvengono nella sfera economica reale, ben distinta da quella nominale su cui si concentravano molti suoi contemporanei”.

I premi relativi agli elaborati dell’edizione 2022 di Rete di idee saranno consegnati nel corso di un evento di tre giorni presso la Scuola Superiore Universitaria di Udine, da venerdì 7 a domenica 9 ottobre.