“Ciascuno di noi negli ultimi anni si era già interessato alla Filosofia della biologia da differenti prospettive”, spiegano a Ghislieri.it Anna Bertelli, Dario Montano, Melania Acciai e Stefano Carlini, i quattro studenti del Collegio organizzatori del ciclo dedicato al tema, che prende avvio in questi giorni. “Constata la mancanza a Pavia di un corso specifico su questi temi, abbiamo colto la disponibilità del Collegio a organizzare un ciclo di incontri che spazi da questioni teoretiche a questioni morali provenienti dalla riflessione filosofica sulla biologia”.
Il primo appuntamento – Una prospettiva eco-evo-devo sull’ambiente – è per mercoledì 20 aprile con Elena Casetta, ricercatrice in Filosofia teoretica presso l’Università di Torino, dove tiene i corsi di Ambiente ed etica, Filosofia della natura e Filosofia della biologia. La sua ricerca si concentra sull’intersezione fra ontologia analitica e filosofia della scienza (declinata soprattutto in chiave ecologica), con particolare attenzione al problema delle specie, alla biodiversità e alle scienze della conservazione, in collaborazione col progetto Biodecon dell’Università di Lisbona. A Torino, coordina il gruppo di ricerca sull’Ontologia della biologia all’interno del LabOnt, il centro per l’ontologia presieduto da Maurizio Ferraris.
“L’Ontologia della biologia studia le entità, i processi, e i meccanismi riconoscitui dalle principali teorie nelle scienze della vita”, spiega. “Da un lato opera un’intersezione con la conoscenza scientifica e la ricerca metafisica, che mira a far emergere o a limare concezioni teoretiche della vita, delle specie, dei sessi, dell’evoluzione, della selezione naturale, dello sviluppo. Dall’altri lato ambisce a esplorare l’interazione fra tali concezioni teoretiche e la società, dibattendo sulla crisi della biodiversità, gli OGM, la diversità alimentare, il determinismo genetico, il rapporto fra sesso e genere”.
Martedì 26 aprile tocca invece a Simone Pollo con Clima, futuro e giustizia. Professore associato di Filosofia morale all’Università di Roma “La Sapienza”, ha pubblicato le monografie La morale della natura (Laterza, 2008) e Umani e animali. Questioni di etica (Carocci, 2016), oltre ad avere steso numerosissime voci del Dizionario di bioetica curato da Eugenio Lecaldano (Laterza, 2002), spaziando dall’assistenza sanitaria alle cellule staminali, dall’eugenetica all’obiezione di coscienza, dalla relazione medico-paziente alla riproduzione assistita.
In un recente intervento sulla Rai, ha tracciato un excursus storico sul dibattito sulla morte in ambito bioetico, prendendo le mosse dai primi trapianti di organi e alle prime rianimazioni cardio-polmonari, effettuati a metà del Novecento: tali eventi costrinsero la società e la filosofia a ridiscutere la nozione di morte, che fino ad allora non risultava altrettanto problematica. Sulla stessa piattaforma si trova un suo video relativo al rapporto fra bioetica e animali. Alla specifica questione del clima ha invece dedicato un recente saggio nella rivista “Società degli individui” (numero 68, 2020), intitolato Fine della civilizzazione? Il cambiamento climatico e il progresso umano.
Il terzo e ultimo evento del ciclo è in programma per mercoledì 25 maggio e si intitola “Condividui”, “soglie”, “processi”. Un pensare resiliente tra lessici biologici e filosofie. Lo tiene l’epistemologa Elena Gagliasso, anch’ella Professore associato in Sapienza, dove insegna Filosofia della scienza e Filosofia e scienze del vivente. La sua ricerca verte sulla filosofia della biologia e dell’ecologia moderne, nonché sulle relazioni tra scienza, filosofia e società. Fra le sue ultime pubblicazioni segnaliamo le monografie Ambienti e migrazioni umane. Una storia di ecosistemi (Franco Angeli, 2022) e Percorsi evolutivi. Lezioni di filosofia della biologia (Franco Angeli, 2016).
“Il rapporto tra ambienti di vita e migrazioni umane ha caratterizzato e continua a segnare l’intera esistenza della nostra specie”, spiega, “accompagnandosi da sempre ad articolazioni sociali, politiche e ideologiche spesso drammatiche. In questo fenomeno biologico-evolutivo entrano in causa fattori culturali che danno luogo alle forme di accoglienza e rigetto dell’altro: si tratta delle diverse articolazioni del tema del razzialismo e del razzismo, delle vicende costitutive dell’identità personale, e dell’alterità, così come si presentano nei differenti contesti sia cognitivi sia linguistici. Tali dinamiche attraversano la storia profonda che genera antropogenesi e tecnologie a migrazioni e ibridazioni di popoli”.
Tutti gli incontri si tengono alle ore 18 in Aula Goldoniana. Le istruzioni per partecipare si trovano nelle rispettive pagine dedicate di Ghislieri.it.
“Nell’affrontare tematiche che si intrecciano tra il campo della filosofia e quello della biologia”, riprendono gli organizzatori del ciclo, “anche il linguaggio risente di quest’influenza reciproca e si arricchisce di termini specialistici che acquisiscono un nuovo significato alla luce della riflessione filosofica. Ad esempio, ‘eco-evo-devo’ è un termine proveniente dalla biologia evoluzionistica e dello sviluppo che si è inserito all’interno del lessico tecnico-filosofico. Talvolta però accade anche il contrario, come nel caso di ‘condividuo’: un concetto che nasce in terreno filosofico a partire da scoperte in campo biologico (è il caso dell’olobionte) che i filosofi auspicano entri a far parte del linguaggio tecnico della biologia”.
Dei quattro studenti organizzatori, tutti iscritti alla laurea magistrale in Filosofia, Anna Bertelli si è occupata dell’ampliamento del cerchio della moralità agli organismi viventi e ha appena iniziato un progetto sull’innovazione tecnologica e digitale per la transizione energetica; Dario Montano è partito dalla filosofia politica, indagando le condizioni di possibilità per l’attuarsi della concezione di politica proposta da Hannah Arendt, passando poi a interessarsi al rapporto fra potere politico e gestione della vita, quindi alla biopolitica; Melania Acciai ha dedicato la tesi triennale all’analisi del pensiero morale di Charles Darwin e all’ampliamento della considerazione morale agli animali non umani; Stefano Carlini, infine, ha affrontato le teorie del contenuto intenzionale nella filosofia della mente per poi passare al rapporto fra teleologia e biologia.
Tutti loro fanno parte del PhG, l’associazione studentesca Philosophicum Ghislieri fondata nel 2013 e che da allora organizza annualmente cicli che indagano il rapporto fra la filosofia e un altro settore del sapere. All’attività pubblica, gli studenti del PhG affiancano quella privata, riunendosi periodicamente per discutere di argomenti scientifici e testi di carattere filosofico: recenti incontri interni sono stati dedicati a La scienza come professione di Max Weber, La voce del padrone di Stanisław Lem e Moral Epistemology: the mathematic analogy di Justin Clarke-Doane; sono attualmente attivi gruppi di lettura sul Capitale di Marx e sul concetto di metafisica. La prossima attività pubblica del PhG sarà un seminario di Filosofia politica dedicato al tema del potere nel pensiero di Michel Foucault.