Il nostro Alunno don Fabio Stevenazzi – sacerdote laureato in medicina, che durante l’emergenza sanitaria è tornato a fare il medico presso l’Ospedale di Busto Arsizio – è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
“Come annunciato ieri a Codogno”, recita la nota del Quirinale, “il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto insignire dell’onorificenza un primo gruppo di cittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del Coronavirus. I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali”.
Originario di Lozza, in provincia di Varese, don Fabio Stevenazzi è ghisleriano dal 1991. Dopo la laurea si è specializzato in medicina interna prestando poi per dieci anni servizio presso il Pronto Soccorso di Legnano. Nel 2014, a quarantadue anni, è stato ordinato sacerdote e al momento è impegnato presso la Comunità Pastorale “San Cristoforo” di Gallarate.
Allo scoppio della pandemia, don Fabio ha anzitutto portato supporto spirituale nelle case degli anziani. Poi, grazie al parere favorevole dell’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha inviato il curriculum a un suo parrocchiano speciale: il primario dell’ospedale di Gallarate. La richiesta è stata prontamente indirizzata verso l’ospedale di Busto Arsizio, presidio abilitato a diventare operativo per i contagiati di Covid-19, individuato come il luogo dove c’era maggior bisogno di un profilo di volontario medico come don Fabio.
Già in febbraio la notizia aveva fatto breccia sui giornali. Schermendosi, don Fabio tuttavia parlava di sé come di “un attrezzo un po’ arrugginito”, per quanto fosse sempre rimasto abilitato per la professione medica. Anzi negli scorsi anni, su richiesta dell’arcivescovo Delpini (allora vicario generale di Milano per il cardinale Scola), ha collaborato con l’organizzazione non governativa “Medici con l’Africa-Cuamm”, trascorrendo le ultime estati al lavoro in Etiopia e in Tanzania.
Durante l’emergenza si è messo al servizio di un prossimo molto vicino, in un ospedale a pochi chilometri dalla parrocchia, non nascondendo la speranza che il proprio contributo potesse non solo risultare utile nel concreto ma anche dare esempio smuovendo altri a fare lo stesso. Il Quirinale ha dunque voluto riconoscere nella sua storia un simbolo dei tanti esempi di generosità e spirito di sacrificio che hanno dato lustro all’Italia durante questi mesi di difficoltà.
“Sono confuso e onoratissimo per un così alto riconoscimento”, ha dichiarato don Fabio a Ghislieri.it, “che meriterebbero molti con cui ho avuto il privilegio di lavorare nel reparto Covid. Penso che anche per loro sia significativo vedere che uno dell’équipe dell’ospedale di Busto, dedicata a fronteggiare quest’emergenza, abbia ricevuto una simile attenzione dalle nostre Istituzioni. Questo straordinario riconoscimento è anche per i responsabili dell’azienda ospedaliera di Busto Arsizio, i medici, le caposala, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari che hanno affrontato assieme a me, con spirito di assoluta abnegazione e solidarietà, le fatiche di questi mesi. A loro, come al nostro amato Presidente, va la mia più sincera stima e gratitudine!”.
Il Tg3 della Lombardia ha dedicato un servizio con intervista a don Fabio Stevenazzi nella puntata di Buongiorno Regione del 18 giugno (dal minuto 5:50 al minuto 8:40 del video presente nel link). Una bella intervista si trova inoltre sul portale della diocesi ambrosiana, ChiesadiMilano.it; di lui hanno scritto con ammirazione il Corriere della Sera, Repubblica, Avvenire e Famiglia Cristiana.