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Modelli di vaccinazione per riaprire in sicurezza – Marta Colaneri su Nature Medicine

Il tema delle riaperture, col perdurare dell’emergenza CoVid-19, è diventato di strettissima attualità e richiede che vengano tenuti presenti fattori non solo sanitari ma anche economici e umani. È ciò che si propone di analizzare un articolo pubblicato proprio in questi giorni su Nature Medicine, che ha come seconda firmataria l’Alunna del Collegio Ca’ della Paglia dott. Marta Colaneri.

L’articolo si intitola Modeling Vaccination Rollouts, SARS-CoV-2 variants and the requirement for non-pharmaceutical interventions in Italy ed è firmato da Giulia Giordano, Marta Colaneri, Alessandro Di Filippo, Fabio Blanchini, Paolo Bolzern, Giuseppe De Nicolao, Paolo Sacchi, Patrizio Colaneri e Raffaele Bruno.

“Quando e come riaprire in sicurezza?”, si domandano gli autori. Per scoprirlo, “sono stati valutati sette piani vaccinali e cinque strategie di contenimento, per un totale di trentacinque scenari. Per ogni scenario si prevedono: vaccinati, nuovi casi, casi attivi, ricoveri, terapie intensivi e morti. Il modello previsionale aggiorna la letalità in base all’età dei soggetti già vaccinati. Com’è ovvio, i morti calano se si vaccina più velocemente”.

“Cosa costa riaprire tutto?”, continuano, facendo riferimento agli scenari emersi dallo studio. “Vaccinando veloce, cinquantamila morti, che salgono a novantamila con vaccinazioni lente. Con chiusure mirate, invece, i morti sono meno della metà”. Come soluzione l’articolo propone delle chiusure intermittenti: “L’alternanza close-open vale come l’alternanza open-close ma salva almeno quattordicimila vite”. Ritardare le chiusure, secondo gli autori, quadruplicherebbe i morti a parità di costi economici. L’articolo è disponibile su Nature.com; un breve video esplicativo, che presenta i grafici fondamentali, è invece stato diffuso su YouTube.

La dott. Colaneri, specializzanda in infettivologia e finanziata da una borsa di studio del Centro di Didattica e Ricerca Universitaria della Fondazione Ghislieri, era già apparsa su Nature Medicine: lo scorso anno infatti era fra i firmatari di un articolo che aveva fornito un modello predittivo riguardo alla diffusione della pandemia, intitolato Modelling the CoVid-19 epidemic and implementation of population-wide interventions in Italy.