Statistiche web
Dalla clonazione all’astronomia – Online i video delle conferenze scientifiche in Collegio

Due conferenze su grandi temi scientifici, ora entrambe disponibili sul nostro canale YouTube, hanno arricchito negli scorsi giorni l’offerta culturale del Collegio Ghislieri, concentrandosi particolarmente sugli aspetti tecnici che consentono il progresso scientifico.

In Dolly compie 25 anni. La tecnica e il prodotto della tecnica è stato presentato l’omonimo libro appena pubblicato dall’editore Ibis, che vede fra i suoi autori anche Piergiorgio Odifreddi e Telmo Pievani. A introdurre la serata Manuela Monti, docente di Biologia delle cellule staminali allo IUSS di Pavia e curatrice del volume. “Abbiamo cercato di analizzare il significato scientifico e biologico della clonazione, questa tecnica così importante, partendo dal presupposto che il clone – nonostante nasca sempre molto brutto, e sciocco, e malato – è comunque molto utile”, ha dichiarato. “Lo si è capito già dal 1935, quando per la prima volta Hans Speman aveva pensato di prelevare una cellula di embrione o di individuo adulto e di trasferirlo all’interno di una cellula uovo enucleata, pur non potendo effettuare questo procedimento per ovvia carenza di strumenti. Questa tecnologia molto dibattuta ci permette di capire i fattori epigenetici che controllano l’espressione genica nei diversi tipi cellulari che compongono il nostro corpo, o attraverso quali meccanismi si possono alterare, cancellare o reimpostare; il fine ultimo della clonazione non è quello di clonare l’uomo ma controllare alcune patologie. Nessuno scienziato gioca a fare Dio”.

Altro curatore del volume, il nostro Alunno Carlo Alberto Redi, Professore ordinario di Zoologia all’Università di Pavia, ha aggiunto: “Il tema della clonazione ha un portato di transdisciplinarietà ben rappresentato dal Collegio Ghislieri; è tuttavia anche un tema non semplice da far comprendere tramite la divulgazione. Venticinque anni fa, la clonazione di Dolly provocò un vero delirio. Basti pensare che George Bush jr, per timore che si arrivasse alla clonazione umana, proibì tutta la ricerca sulle cellule staminali, affidandosi a consulenti scientifici squinternati che propagavano ciò che oggi verrebbe derubricato a fake news. Istituì addirittura un proprio comitato etico che suggerì di tagliare dei geni che non permettessero lo sviluppo dell’impianto embrionale: per cui se si prende un gameta e se ne fa il knock-out, quella cellula non potrà mai essere un nuovo individuo, senza chiedersi però che staminali possano essere, se prive di un gene”.

Nel corso della serata sono intervenuti anche gli autori Marco Annoni, Guido Bosticco, Marco Capocasa, Giovanni Destro Bisol, e Giorgio Macellari. Il video integrale dell’evento è disponibile online.

Sidereus Nuncius 2.0. I messaggeri celesti della nuova astronomia

L’astronoma Patrizia Caraveo, Direttore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (IASF) di Milano e collaboratrice di diverse missioni spaziali internazionali dedicate all’astrofisica delle alte energie, è invece intervenuta per presentare il suo Sidereus Nuncius 2.0. I messaggeri celesti della nuova astronomia, appena pubblicato da Mondadori.

 “L’uomo si sforza di decifrare i messaggi che le stelle ci mandano”, ha spiegato. “Parlo non a caso di messaggi, così come Galileo volle scrivere il Sidereus Nuncius, utilizzando un termine che significa sia messaggio sia messaggero; messaggi che è riuscito a interpretare tramite uno strumento ottico che garantiva una significativa miglioria, il cannocchiale. Le stelle ci mandano messaggi che non cambiano nel tempo, mentre cambia la nostra capacità di riceverli e di capirli. È la tecnologia – con dietro tutto lo studio della fisica – a consentircelo, grazie all’interconnessione fra l’avanzamento della strumentazione e quello dell’astronomia. Dalla notte dei tempi il primissimo messaggero delle stelle è stata la luce, coi fotoni, captati prima con gli occhi e oggi con telescopi dal diametro inimmaginabile ai tempi di Galileo”.

Ma la tecnologia ha rivelato che la luce non è l’unico mezzo per esplorare il cosmo. Sidereus nuncius 2.0 fornisce un quadro dello sviluppo travolgente di questa scienza antichissima ma estremamente attuale, iniziata nel visibile ma ora espansa a comprendere emissioni radio, infrarosse, ultraviolette, X e gamma alle quali i nostri occhi non sono sensibili.

Il video integrale della conferenza di Patrizia Caraveo è disponibile sul nostro canale YouTube.