Dodicesima edizione del Premio Ghislieri di grande successo. L’Aula Magna del Collegio si presentava infatti con uno straordinario colpo d’occhio in occasione della consegna di questo Premio, che da un lato va a riconoscere un Alunno ghisleriano ormai consacrato nella sua attività professionale e dall’altro va simbolicamente a passare il testimone a un altro Alunno che sta spiccando il volo verso una grande carriera.
Quest’anno il filo conduttore è stato “Alla ricerca delle “strutture nascoste” e il premio è andato al biochimico e accademico dei Lincei Martino Bolognesi e alla giovane linguista Maria Giavazzi.
A fare gli onori di casa il presidente dell’Associazione Alunni del Ghislieri, Emilio Girino, che ha condotto al meglio la serata e ha tenuto a sottolineare il valore del merito, da sempre incentivato e supportato dal Collegio Ghislieri. “Il talento ben coltivato e non la meritocrazia distorta – le sue parole- il merito deve essere la prima arma di competizione vera e il Ghislieri sempre proteggerà il suo plurisecolare vivaio. I meriti ghisleriani non cadranno mai nell’oblio”.
Concetto ribadito anche dal Presidente della Fondazione Ghislieri, Gian Arturo Ferrari. “Il Collegio si appresta a festeggiare i suoi cinquecento anni -ha ricordato- In questo lunghissimo arco di tempo il Ghislieri ha tenuto fede a tre principi fondamentale: il primo è il merito, con l’intenzione di fondo di permettere l’accesso agli studi a coloro che di nascita e per proprie risorse non potrebbero accedervi. Il secondo è la nostra ferma intenzione di essere fortemente elitari, non per censo ma unicamente in base al merito. E il terzo principio è la nostra indipendenza. Il Ghislieri è interamente nelle mani dei ghisleriani: non abbiamo confessioni religiose, ideologie nè appartenenze politiche”.
Dal ProRettore Vicario dell’Università di Pavia Giampaolo Azzoni i complimenti a questa iniziativa che “testimonia due valori fondamentali per tutta la comunità accademica: la continuità tra generazioni e la positività delle esperienze di studio e di vita in una vera città-Campus come Pavia”.
E’ intervenuta anche l’assessore regionale alla famiglia e solidarietà sociale Elena Lucchini, la quale ha ribadito “il crescente prestigio acquisito dal Premio Ghislieri, che va oltre i confini della nostra città e anche della regione. L’idea alla base del premio, ossia il passaggio simbolico tra giovani ed eccellenze, è uno splendido esempio di come il talento vada riconosciuto e valorizzato”.
Quindi ha portato il suo saluto anche Chiara Valsini, assessore all’istruzione di Palazzo Mezzabarba: “Questa è una ricorrenza di grande valore, importante per tutta Pavia. E penso che il filo conduttore sia costituito da quattro parole: collegi, eccellenza, merito e Pavia, che è la realtà che fa da collante. Una città che ha uno straordinario sistema collegiale: 17 strutture che offrono a tutti coloro che vengono a studiare la possibilità di un’esperienza di studio unica”.
Quindi gli applausi (tanti davvero) ai premiati, che hanno ricevuto il premio Ghislieri, e i loro successivi interventi. Martino Bolognesi ha tenuto la sua “lectio magistralis” sul tema “Vedere l’infinitamente piccolo tramite raggi-X ed elettroni”, mentre la lezione di Maria Giavazzi ha avuto come titolo “Strutture linguistiche e bias cognitivi”.