Un nuovo personaggio del Risorgimento al femminile viene ricordato su Robinson, l’inserto culturale di Repubblica, dalla nostra Alunna Arianna Arisi Rota, Professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Pavia. Il numero di questa settimana è infatti dedicato al centosessantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, che cade il 17 marzo.
Si tratta di Cristina Trivulzio di Belgiojoso (1808-1871), esponente della nobiltà lombarda che non solo ha modo di attraversare l’intera evoluzione del secolo – dagli ultimi scampoli dell’era napoleonica al Congresso di Vienna, dall’età dei moti insurrezionali alla stabilizzazione della monarchia italiana – ma si prodiga nella militanza attiva. Fa trasportare e offre copertura ai rivoltosi nel 1848, fonda due giornali, L’Ausonio e Il Crociato, a sostegno di un progetto di Italia unita attorno allo Statuto Albertino, si vede confiscare i beni dal governo austriaco e va in esilio a Parigi, evadendo poi nell’attività di narratrice prima di dedicarsi a una retrospettiva storica su Casa Savoia. Ritratta in celebri quadri da Henri Lehmann e da Francesco Hayez, già nel 1906 Cristina di Belgiojoso diventa argomento di una biografia che la qualifica come A Revolutionary Princess; più recentemente Karoline Röring e Mariachiara Fugazza le hanno dedicato La prima donna d’Italia. Cristina Triulzio di Belgiojoso tra politica e giornalismo, Franco Angeli, 2010.
Dal accurato profilo tratteggiato su Robinson non emerge solo una militante in controtendenza e una femminista ante litteram dalla vita avventurosa. Siamo di fronte, spiega la prof. Arisi Rota, a “una persona che vive nella sfera privata tensioni ed evoluzioni tipiche dell’Ottocento romantico: il rifiuto a sedici anni del matrimonio combinato con un cugino; la scelta di un rampollo affascinante ma malato e sperperatore come il principe Emilio di Belgiojoso; una figlia, Maria, nata nel 1838, di cui non rivelerà mai la paternità; la bulimia nelle letture; i viaggi in Oriente”.
Al Risorgimento al femminile la prof. Arisi Rota aveva dedicato lo scorso settembre un articolo, sulla stessa testata, incentrato sulle figure di donne romane politicamente attive, su entrambi i versanti, in occasione del centocinquantesimo anniversario della breccia di Porta Pia.
Il numero 223 di Robinon resterà in edicola tutta la settimana.
Arianna Arisi Rota, ghisleriana dal 1983, è membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Alunni del Collegio Ghislieri, di cui è Vicepresidente. È Professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Pavia, dove tiene i corsi di History of Diplomacy e Storia dell’Italia contemporanea. Dal 2002 al 2013 ha gestito e implementato la mobilità internazionale del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’ateneo pavese; dal 2013 al 2019 è stata Delegato del Rettore dell’Università di Pavia per il fundraising internazionale. Autrice di più di cento scritti scientifici, fra i suoi libri più recenti segnaliamo Risorgimento. Un viaggio politico e sentimentale(Il Mulino, 2019),1869: il Risorgimento alla deriva. Affari e politica nel caso Lobbia (Il Mulino, 2015), e I piccoli cospiratori. Politica ed emozioni nei primi mazziniani(Il Mulino, 2010). Ha curato con Marina Tesoro la mostra “Le Università erano vulcani. Studenti e professori di Pavia nel Risorgimento”, in occasione del 650° anniversario della fondazione dell’Università di Pavia; nonché il volume collettaneo Ghislieri450. Un laboratorio d’intelligenze(Einaudi, 2017), in occasione del 450° anniversario della fondazione del Collegio Ghislieri.