Proseguono i lavori al Castello di Lardirago, edificio quattrocentesco fra Pavia e Milano posto dal XVI secolo sotto l’amministrazione del Collegio Ghislieri. Nell’ambito di quest’opera di restauro volta a ospitare attività di ricerca, divulgazione e didattica, il Castello è attualmente protagonista di un progetto biennale finalizzato a un ulteriore miglioramento funzionale, che consenta di dare inizio ad attività volte alla valorizzazione del territorio.
Il progetto si intitola Da corte agricola a corte culturale ed è finanziato dalla Fondazione Cariplo.
In questi giorni, una nuova tappa del progetto è stata raggiunta con l’allestimento della mostra permanente di cartografia storica Lardirago e il suo territorio. Un microcosmo per una storia dell’agricoltura e dell’alimentazione in Lombardia (XVI-XIX secolo), a cura dei dott. Daniele Amodio e Massimiliano Bianchini, con la supervisione della dott. Giulia Delogu, tutti Alunni del Collegio Ghislieri, nonché grazie alla collaborazione della dott. Chiara Rindone e del Responsabile dell’ufficio tecnico della Fondazione Ghislieri, Domenico Bologna.
La mostra espone una vasta selezione di materiale iconografico volto a offrire una chiave di lettura per comprendere l’evoluzione che ha investito l’agricoltura – e, conseguentemente, l’alimentazione – nel corso delle grandi trasformazioni sociali intervenute dal Cinquecento all’Ottocento. Si tratta di una raccolta di segni e fonti, provenienti dall’Archivio del Collegio Ghislieri, che consente di ricostruire un vero e proprio microcosmo che racconta com’è cambiato il rapporto fra uomo e territorio in Lombardia.
L’itinerario della mostra si sviluppa attraverso due percorsi. Il primo attraversa i secoli e via via allarga lo sguardo, partendo dalla storia del Castello di Lardirago nel suo contesto sociopolitico e arrivando ad abbracciare in una panoramica l’intera storia della Lombardia nell’Età Moderna, con particolare attenzione allo sviluppo del Collegio Ghislieri a partire dalla sua fondazione, nel 1567 a opera di papa Pio V. Il secondo percorso fornisce invece una raffigurazione della vita della curtis, partendo dalla storia dell’alimentazione in Lombardia e svelando documenti conservati presso l’Archivio del Collegio Ghislieri, utili a descrivere dinamicamente i rapporti fra Castello e territorio. La mostra prevede anche pannelli dedicati al cuoco personale di Pio V, il celebre Bartolomeo Scappi, e al suo decisivo contributo alla cucina del Cinquecento; e un accurato focus sugli spazi e le strutture del Castello, illustrato con materiale d’epoca.
Il catalogo della mostra è già in preparazione. L’apertura al pubblico è prevista nei prossimi mesi, a restauro ultimato.
All’allestimento della mostra presso il Castello di Lardirago è stato dedicato un video esplicativo in cui Giulia Delogu, Daniele Amodio e Massimiliano Bianchini illustrano il lavoro al progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo e diffuso nell’ambito del ciclo di conferenze web del Collegio Ghislieri “Non fermiamo la cultura”.