La storia e gli snodi dell’autobiografia, incontro con Sergio Zatti

Un libro sull’autobiografia d’autore di cui rintraccia la genesi e gli sviluppi. Che dedica spazio alle questioni e ai temi dell’autobiografia moderna inaugurata dalle Confessioni di Rousseau, da quando cioè la svolta romantica ha segnato un vero e proprio spartiacque espressivo: il rapporto fra verità storica e fictio, il ricordo d’infanzia e la nuova attenzione per l’io bambino, la confessione e le forme della sua secolarizzazione. E, ancora, il confronto con la psicoanalisi e le moderne teorie della memoria, la svolta novecentesca con Freud e Proust, il rapporto con i processi identitari di genere e di etnia, la contaminazione fra memorialistica e forme romanzesche.

Giovedì 5 dicembre alle 18 in Aula goldoniana Sergio Zatti presenterà Il narratore postumo. Confessione, vocazione, conversione nell’autobiografia occidentale (Quodlibet, 2024) discutendone con Silvana Borutti e Maria Antonietta Grignani (Università di Pavia).

Sergio Zatti (Milano, 1950) è ordinario di Storia della Critica letteraria presso l’Università di Pisa; si è formato alla Scuola Normale Superiore e ha più volte insegnato presso Università straniere, in particolare americane (Berkeley, Yale, Harvard). I suoi principali campi di ricerca sono il poema epico rinascimentale, al quale ha dedicato diversi contributi e monografie (con particolare riguardo a Tasso e Ariosto: di quest’ultimo ha anche curato, con Remo Ceserani, l’edizione dell’Orlando furioso e dei Cinque canti per Utet, nel 1997); e, più di recente, la comparatistica e la scrittura autobiografica. Si è occupato inoltre di svariati autori della letteratura italiana (tra cui Boccaccio, Manzoni e Gozzano) e di questioni relative alla storia dei generi e alla critica tematica.

Qui la locandina dell’evento