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Diritto, cultura e impegno civile, l'eredità di Francesco Ruffini

14nov09:3018:00Diritto, cultura e impegno civile, l'eredità di Francesco Ruffini

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Diritto, cultura e impegno civile nel percorso intellettuale di Francesco Ruffini: giovedì 14 novembre dalle 9.30 l’Aula Goldoniana ospiterà un convegno organizzato dal Collegio e dai dipartimenti di Giurisprudenza delle Università di Pavia e di Bergamo.
Il convegno è riconosciuto dalla Scuola IUSS quale attività formativa extra ambito dei corsi ordinari.

Francesco Ruffini (1863-1934) è una delle principali figure della cultura italiana del primo Novecento italiano. Giurista, ministro dell’Istruzione durante la Prima Guerra Mondiale, Rettore dell’Università di Torino e tra i pochissimi docenti universitari che, nel 1931, rifiutarono di prestare giuramento al regime fascista, perdendo per questa scelta di libertà la cattedra e ogni trattamento economico. Nel 1926 aveva pubblicato il volume Diritti di libertà, manifesto dell’opposizione liberale e conservatrice alle tesi del fascismo; del resto, Ruffini fu amico e corrispondente di molti alti profili del liberalismo dell’epoca, quali Benedetto Croce, Luigi Albertini e Luigi Einaudi. Alla ricostruzione del profilo intellettuale di Ruffini sarà dedicata la prima sessione del convegno, con le relazioni di Adolfo Scotto di Luzio, Cristina Cappelletti, Ettore Dezza ed Elisabetta Fusar Poli. 

Lo studioso fu anche, e soprattutto, tra i fondatori del diritto ecclesiastico «in senso moderno», la materia che sul finire del XIX secolo si unì al diritto canonico, di più antica tradizione accademica, per poi prenderne il posto nei programmi dei corsi di studio di Giurisprudenza. Se il diritto canonico disciplinava e disciplina tuttora la vita interna della Chiesa cattolica, il diritto ecclesiastico era invece il ramo del diritto pubblico che determinava i confini e gli strumenti del controllo che lo Stato esercitava nei confronti della Chiesa stessa. Dal punto di vista politico era dunque un ramo del diritto di massima importanza, che contribuiva – e ancora oggi contribuisce a definire – la forma istituzionale dello Stato. Sul piano giuridico, invece, era e resta ancora un ambito caratterizzato dalla specialità del riconoscimento della realtà istituzionale e dalle norme interne della Chiesa cattolica (e delle altre confessioni religiose). Il percorso di Ruffini studioso di diritto ecclesiastico e canonico verrà ricostruito dagli studiosi Carlo Fantappiè, Roberto Mazzola, Daniela Tarantino e Maria Chiara Ruscazio, oltre che dalla prof.ssa Maria d’Arienzo, presidente nazionale dell’associazione disciplinare degli studiosi di diritto e religione, ADEC.

L’incontro prende le mosse anche da una vicenda che interessò direttamente l’Università di Pavia. Le Lezioni tenute nella Facoltà giuridica dell’Ateneo ticinese nell’anno accademico 1892-93, ritrovate e pubblicate in edizione critica per la prima volta dall’alunno Alessandro Tira, testimoniano l’esordio in cattedra dello studioso, aggiungendo elementi nuovi e importanti per la conoscenza del suo pensiero e circa la vicende della nascente disciplina. Il corso, infatti, venne riportato solo in appunti a uso degli studenti, litografato in pochissimi esemplari con diffusione locale e, fino a oggi, era rimasto sostanzialmente ignoto, non citato in dottrina né censito in alcuna biblioteca. La presentazione del volume, introdotta da Antonio Giuseppe Chizzoniti e con l’intervento dello stesso Tira, di Orazio Condorelli e Silvio Ferrari, concluderanno la giornata di studi dedicata al giurista piemontese.

La locandina del convegno:

https://www.ghislieri.it/wp-content/uploads/2024/11/loc_convegno-Ruffini-2024.pdf

Data e ora

14/11/2024 09:30 - 18:00(GMT+01:00)