European Law Moot Court – Gli studenti del Ghislieri semifinalisti al concorso europeo di dibattito giuridico

EUROPEAN LAW MOOT COURT

Un team giuridico composto da due studenti del Collegio Ghislieri, entrambi iscritti al corso di laurea magistrale a ciclo unico di Giurisprudenza: Francesco Omodei (quinto anno) e Camilla Tarchiani (quarto anno) sono così arrivati alle semifinali della European Law Moot Court, una competizione internazionale di dibattito nell’ambito del Diritto Europeo. La loro squadra era composta da altri due studenti della stessa facoltà.

L’EU Moot è la più prestigiosa competizione europea nel settore, e l’Università di Pavia vi prende parte da due anni. La squadra partecipante viene selezionata direttamente dal docente responsabile – la prof. Giulia Rossolillo, Professore ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso l’ateneo pavese – sulla base del curriculum accademico, delle competenze linguistiche e della motivazione personale. Dopo le selezioni preliminari, che avvengono fra luglio e settembre, la competizione prende avvio in ottobre con una fase scritta, dopo una scrematura che riguarda all’incirca cento università di tutto il continente.

“La decisione di partecipare è scaturita dalla volontà di integrare il percorso accademico con delle attività ulteriori, diverse rispetto alla proposta didattica ‘classica’”, spiega Camilla Tarchiani a Ghislieri.it. “Le competizioni di Diritto internazionale, infatti, sono un’ottima occasione di crescita personale sia sotto il profilo umano sia sotto quello professionale; vengono infatti affinate capacità pratiche che il percorso universitario tendenzialmente tralascia, come ad esempio la redazione di atti giuridici scritti e le abilità oratorie nella discussione”.

“Va poi sottolineato che quest’anno il Ghislieri ci ha saputo supportare”, aggiunge, “apprezzando il carattere internazionale e non meramente accademico dell’iniziativa. Sicuramente fare parte di una realtà come quella collegiale stimola a uscire dal sentiero (per quanto impegnativo) già tracciato dall’Università e a lanciarsi verso iniziative sempre nuove, in grado di farci uscire dalla nostra comfort zone”.

In gennaio vengono individuate le squadre selezionate per la fase orale, che quest’anno ha avuto luogo fra febbraio e marzo a Barcellona. La fase scritta prevede la redazione di due atti (i cosiddetti written pleadings, uno per conto della difesa e uno per conto dell’accusa; per la redazione di tali atti ogni squadra viene divisa in due sotto-squadre. La ripartizione viene poi mantenuta anche nella fase orale, dove uno studente fa da speaker dell’accusa e uno della difesa. Quest’ultimo ruolo è stato assegnato a Omodei, mentre Tarchiani gli ha fatto da legal counsel.

“Il caso era molto articolato e toccava argomenti di grande rilevanza nella contemporaneità”, continua, “come le sanzioni individuali e la protezione dei diritti umani, la protezione dell’ambiente e il danno ambientale, il diritto di cittadinanza e la libertà di circolazione. L’aspetto più difficile – ma al contempo stimolante – della competizione è stato quello di calarsi sia nella prospettiva dell’accusa sia in quella della difesa. Per ciascun punto controverso, dunque, occorreva trovare punti in grado di giustificare la posizione del defendant quanto punti atti a difendere la posizione dell’applicant”.

La partecipazione all’EU Moot è uno dei numerosi aspetti tramite cui il Ghislieri favorisce e sostiene la coltivazione delle soft skill, al centro del Piano Formativo Personalizzato che il Collegio garantisce a ciascuno studente in vista di un più efficace inserimento nel mondo delle professioni o della ricerca. Quanto al futuro, Camilla Tarchiani ammette: “Non ho ancora idee precise su come proseguire il mio percorso dopo la laurea. Mi piacerebbe lavorare per le istituzioni pubbliche, ma devo ancora capire se sul piano europeo o su quello nazionale. Per non precludermi nessuna delle due alternative ho in programma, l’anno prossimo, di fare un’esperienza di studio all’estero, così da perfezionare ulteriormente le lingue straniere e potermi tenere aperta ogni strada”.