Il nuovo sito su Luigi Luca Cavalli Sforza – Online tutti gli articoli del grande genetista

Morto Cavalli-Sforza, lo scienziato signore dei geni - Corriere.it

Genetista, antropologo, studioso: per ricordare ed esplorare le diverse anime di Luigi Luca Cavalli Sforza è stato aperto un nuovo sito dedicato alla figura del nostro Alunno, scienziato di fama internazionale. Disponibile da pochi giorni, in occasione a partire del centenario della sua nascita, il sito può essere visitato all’indirizzo lucacavallisforza.com.

“Abbiamo pubblicato questo sito per promuovere e presentare la sua eredità scientifica”, spiegano i quattro figli di Cavalli Sforza, Matteo, Francesco, Luca Tommaso e Violetta. “Speriamo che possa risultare utile agli studenti e ai ricercatori che si applicano alla genetica delle popolazioni e all’evoluzione bioculturale. Inoltre, siamo particolarmente contenti che simultaneamente al sito sia apparso il primo numero di una nuova rivista scientifica, ‘Human Population Genetics and Genomics’, con un monografico dedicato a lui: Luca Cavalli Sforza’s legacy, 100 years after his birth. Anche noi abbiamo contribuito alla rivista, con un articolo a otto mani dal titolo Luca, as our father”.

Nell’articolo, disponibile gratuitamente online, i figli di Cavalli Sforza raccontano come il padre abbia trasmesso loro l’ambizione a contribuire al progresso scientifico: “Per tutta la vita ha fatto scienza a causa della sua sconfinata curiosità”, raccontano. Non a caso, il genetista ripeteva sovente che il principale insegnamento della scienza era imparare a dire “non lo so”. “E noi quattro, nati tutti fra il 1946 e il 1956, siamo tutti impegnati su uno stesso itinerario di ricerca, benché in settori molto differenti: la fisica delle alte energie, la comunicazione, la medicina e la nutrizione, l’informatica. Offrendo il nostro contributo a questa rivista, che gli sarebbe piaciuta molto, vogliamo analizzare cosa ciascuno di noi ha appreso da un uomo che era uno scienziato, che tutti conoscevano come ricercatore instancabile e versatile, ma che per noi era anzitutto nostro padre”.

Il sito dedicato a Luigi Luca Cavalli Sforza è connotato da una notevole ampiezza di contenuti che non intralcia la meccanica di consultazione, che resta semplicissima per gli utenti. Particolarmente prezioso è l’archivio di tutti i suoi articoli scientifici, che copre un lasso di settantacinque anni, dal 1942 al 2017, raggruppati tematicamente per meglio orientarsi fra i numerosi argomenti affrontati dall’autore: dai batteri agli umani, dall’immunità alla schizofrenia, dall’evoluzione alle lingue.

Oltre a una dettagliata biografia e a una bibliografia completa, anch’essa tematica, sono presenti anche i video di tutti gli interventi tenuti al Collegio Ghislieri in occasione della giornata dedicata alla sua memoria il 30 marzo 2019, pochi mesi dopo la morte. Di fronte a una platea di centinaia di persone, l’incontro aveva visto l’intervento di scienziati e collaboratori provenienti da Cambridge, Oxford, York, Stanford, Yale, Columbia, Washington, Barcellona, da numerose università italiane, da grandi centri di ricerca come il CNR e l’Istituto Superiore di Sanità, oltre che dei vertici istituzionali del Ghislieri.

Luigi Luca Cavalli Sforza (1922-2018) è diventato Alunno del Collegio Ghislieri 1939. È stato celebre per avere gettato le basi della genetica delle popolazioni, oltre che per avere confutato le teorie sul concetto di razza umana. A Cambridge ha condotto ricerca sotto la guida del grande genetista Ronald A. Fischer, tornando poi negli anni Cinquanta in Italia, assumendo la direzione dell’Istituto Sieroterapico Milanese. Nel 1971 si è trasferito a Stanford, in California, dove, coniugando genetica e linguistica, ha progressivamente ricostruito una mappa storica delle migrazioni umane. Fra le sue innumerevoli pubblicazioni, ricordiamo Geni, popoli e lingue (Adelphi, 1996), L’evoluzione della cultura (Codice, 2016) e, con l’archeologo Albert J. Ammerman, La transizione neolitica e la genetica di popolazioni in Europa(Bollati Boringhieri, 2016). Alla sua figura Ghislieri.it ha dedicato una rilettura di Chi siamo. La storia della diversità umana (Mondadori, 1993).