Dal 1979 al 2021 – L’evoluzione del Collegio Ghislieri durante il rettorato di Andrea Belvedere

Nel 2000, a metà esatta del proprio mandato, il Rettore del Collegio Ghislieri Andrea Belvedere scriveva così introducendo il tradizionale Annuario ghisleriano: “Mi piacerebbe che queste pagine non venissero viste come una fotografia che consegna alla storia (con la esse minuscola) eventi già conclusi, ma come il fotogramma di un film che riprende il Collegio nel pieno di una attività tutta protesa verso il futuro. Le cose fatte devono costituire solo la garanzia che il Collegio riuscirà a raggiungere le mete che i tempi e le sue stesse scelte gli imporranno, così come il patrimonio accumulato da un imprenditore gli serve non per vivere di rendita ma per investire in nuove attività”.

I quarantadue anni di Andrea Belvedere come Rettore del Collegio Ghislieri appaiono costantemente improntati a questo principio di continuità e innovazione. Rileggere il periodo che va dal 1979 al 2021 – con oltre millecinquecento studenti passati dal Collegio, fra immatricolati italiani e borsisti stranieri, oltre a un vertiginoso numero di ospiti di prestigio – significa cercare di cogliere in un solo sguardo l’evoluzione di cui il Collegio ha beneficiato sotto la sua guida, adeguandosi al mutare dei tempi e spesso precorrendoli.

È inevitabile, in questo riassunto, tralasciare qualcosa. I più evidenti cambiamenti accaduti durante il Rettorato Belvedere sono indubbiamente quelli strutturali. Anzitutto, a cavallo degli anni Ottanta e Novanta, il restauro del quadriportico e dei colonnati, oltre che del Salone San Pio (conclusosi nel 2006), la risistemazione dell’Aula Goldoniana e di molte delle numerose aule del Collegio, il miglioramento delle stanze degli studenti sia nella sezione maschile sia in quella femminile, il rifacimento delle cucine. Su tutto ciò svetta forse la riqualificazione dell’Aula Magna, la più ampia sala conferenze di Pavia, inaugurata nel 2002 all’interno della sconsacrata chiesa settecentesca di San Francesco da Paola, che si affaccia su piazza Ghislieri con facciata ortogonale a quella del Collegio.

Altre novità non trascurabili si collocano lontano dal corpo centrale del Collegio: la fondazione della residenza di Ca’ della Paglia, fortemente voluta anche dall’allora Presidente del Consiglio d’Amministrazione Carlo Bernasconi, e la sua trasformazione in Collegio per dottorandi, specializzandi e studenti internazionali; la ristrutturazione del Castello di Lardirago, inaugurato poche settimane fa come centro culturale per convegni, attività culturali e formative d’eccellenza.

I cambiamenti non si sono fermati alla superficie (per quanto notevole) dell’architettura, ma hanno riguardato la struttura ideale del Ghislieri, con la fusione di Collegio e Fondazione Sandra Bruni in un’unica e articolata Fondazione Ghislieri; la nascita della “nuova” Associazione Alunni, riconosciuta nel 1989 dal Presidente della Repubblica; e la creazione del Centro Comunicazione e Ricerca, attuale Centro Ricerca e Didattica Universitaria, ormai una realtà che si dirama in numerose aree scientifiche e garantisce attività di ricerca avanzata e formazione d’eccellenza, oltre a indire numerose borse di studio per laureati.

Trasformazioni di grande rilievo hanno poi investito la vita quotidiana e l’organizzazione interna del Collegio. È stato durante questo Rettorato che sono state decise la gratuità dei posti da alunno non solo per reddito ma anche per merito, riservata ai primi classificati nelle varie graduatorie di concorso; l’istituzione di nuovi regolari scambi internazionali, per i quali basterà citare Cambridge (1982), Oxford (1999) e Normale di Parigi (1997); la creazione di un fondo stabile per l’internazionalizzazione, a cui i collegiali possano attingere per periodi di studio e ricerca all’estero; la realizzazione di un solido sistema di tutorato e di coaching a beneficio degli studenti.

Non possono essere sottovalutate nemmeno la convinta adesione al progetto dello IUSS, l’Istituto Universitario di Studi Superiori che nel 1997 nacque su impulso di collaborazione fra l’Università di Pavia e i collegi storici, l’apertura del Collegio a numerose Scuole di Specializzazione (a partire dall’ambito giuridico) e Master, nonché, cominciando dal corso di Logica nel 1999, l’organizzazione di corsi universitari da parte del Ghislieri.  Senza dimenticare – oltre all’avere accompagnato il Collegio nel complesso sistema di riconoscimento richiesto dal Ministero dell’Università negli ultimi anni – la cospicua attività di organizzazione di corsi interni, riservati ogni anno ai soli studenti del Collegio, e il sostegno alla nascita di fervide associazioni studentesche come Ghislieri Scienza e il Philosophicum Ghislieri.

Un altro aspetto chiave del Rettorato Belvedere è stato l’apertura del Ghislieri verso il pubblico esterno, non solo grazie alla crescita esponenziale dell’attività culturale, giunta ormai a ospitare stabilmente una media di tre eventi a settimana durante tutto l’anno. Forse Ghislierimusica – l’ente nato come Corale del Collegio nel 1990 e adesso diventato il Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri – è l’esempio più presente alla città di Pavia, grazie alle ormai tradizionali stagioni concertistiche di musica barocca. Bisogna però pensare anche alle mostre nel Salone San Pio, dedicate a vari aspetti della storia del Collegio o ai tesori che custodisce, iniziate nel 1987 e ormai diventate parte integrante della tradizione ghisleriana; al sostegno dato agli allievi per Indiscienza, appuntamento fisso per scolaresche, curiosi e appassionati grazie agli innovativi esperimenti in quadriportico; agli spettacoli teatrali per e degli studenti; alla Festa d’Estate, nata per celebrare il primo decennale del Rettorato e diventata un classico della vita sociale dei giovani pavesi.

Anche a questa apertura del Collegio si deve il sempre maggiore riconoscimento del Ghislieri come istituzione volta al beneficio collettivo, come viene testimoniato dalla reiterata vicinanza espressa da autorità italiane e straniere. Dopo la visita dei collegiali a Sandro Pertini e a Giovanni Paolo II, nel corso della trasferta romana del 1991, ben tre Presidenti della Repubblica, alti patroni del Ghislieri, hanno visitato il Collegio durante il Rettorato di Andrea Belvedere: Francesco Cossiga nel 1986, Oscar Luigi Scalfaro nel 1993 e Sergio Mattarella nel 2017. A loro vanno aggiunti, fra innumerevoli ospiti illustri in questo quarantennio, il Presidente della Germania Ovest Richard von Weizsäcker, il Presidente del Senato Giovanni Spadolini, il segretario generale della NATO Manfred Wörner (tutti nel 1991), il Presidente della Commissione Europea Romano Prodi (1999), l’ambasciatore degli Stati Uniti Melvin Sembler (2002), il Presidente del Senato Pietro Grasso e il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (entrambi nel 2017).

Dal 1979 al 2021, infine, tutto è stato condotto con un inconfondibile “stile Belvedere”: un cocktail di dedizione, understatement, disponibilità, autoironia e progettazione a lungo termine, che l’anonimo estensore delle pagine di Ghislieri.it – se per una volta gli concedete di parlare in prima persona – ha trovato mirabilmente sintetizzato in due righe affidate dal Rettore a un vecchio Annuario: “L’idea che i ragazzi mi possano considerare un vecchio gufo melanconico mi riempie di buon umore, e mi dà l’ottimismo necessario per la continuazione dei lavori nella vigna di San Pio”.