A Maria Chiara De Pascali il Premio letterario italo-russo “Raduga”

La nostra Alunna Maria Chiara De Pascali ha vinto la XI edizione del Premio letterario italo-russo “Raduga”, dedicato a talenti della narrativa di età inferiore ai trentacinque anni e bandito dall’associazione Conoscere Eurasia di Verona in collaborazione con Casa Russa, la Rospechat’ (ovvero l’Agenzia Federale per la stampa e le comunicazioni di massa della Federazione Russa) e l’Istituto Letterario “Gorkij” di Mosca.

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Premiata da Olga Lein (Vicepresidente del Consiglio di Banca Intesa Russia, che sostiene il Premio) per la categoria “Giovane autore dell’anno”, Maria Chiara De Pascali ha vinto con il racconto Memorie per sola lettura, in cui un robot decide di ribellarsi al proprio destino di intelligenza artificiale e opera una scelta per certi versi bovarista, immergendosi in una realtà parallela definita dalla lettura dei classici, con conseguenze che si riveleranno drammatiche. Il racconto può essere letto sul numero corrente dell’Almanacco Letterario dell’associazione Conoscere Eurasia.

Originaria di Muro Leccese, Maria Chiara De Pascali ha ventitré anni ed è laureanda in Assiriologia. Nel corso della premiazione – che si è giocoforza tenuta in forma virtuale, trasmessa in streaming sul sito di Conoscere Eurasia, dov’è tuttora disponibile, oltre che su YouTube – la giovane autrice, in collegamento dalla propria camera in Collegio, ha anzitutto ringraziato non solo il Ghislieri ma anche i docenti da cui è seguita, entrambi nostri Alunni: il prof. Maurizio Harari (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Pavia) e il dott. Alessandro Maranesi (Bibliotecario del Collegio Ghislieri e Direttore del Collegio Ca’ della Paglia).

“Tra tutte le lingue in cui avrei voluto che il mio racconto fosse tradotto, il Russo occupa di sicuro il primo posto: questo perché la letteratura russa mi ha cambiato la vita, ha influenzato moltissimo la mia formazione e il mio modo di vedere le cose”. Ha poi proseguito raccontando di come proprio dieci anni fa, ossia a tredici anni, in un pomeriggio di mezza estate aveva iniziato a leggere quasi per caso Delitto e castigo: “Si è trattato di un bellissimo rito di iniziazione; mi sono istantaneamente innamorata di Dostoevskij così come poco prima mi ero istantaneamente innamorata dei Beatles”. Dopo gli esordi negli studi come classicista, Maria Chiara De Pascali ha scelto di dedicarsi all’orientalistica: “Gli studi classici sono un’opera di difesa della cultura classica, mentre dall’altra parte l’orientalistica, e in particolare l’assiriologia, è una sorta di miracolo del tutto moderno: la tentata risurrezione di una memoria che era stata completamente persa”.

Per la sezione russa, lo stesso premio è stato consegnato al giovane narratore Bulat Chanov.