
Come da tradizione, entro la fine di febbraio, vengono presentate le candidature al Premio Strega, il più rilevante riconoscimento per la narrativa italiana. Anche quest’anno, fra i candidati allo Strega, c’è un autore Ghisleriano: è Paolo Mazzarello, Professore ordinario di Storia della Medicina e da tempo apprezzato autore di libri che spaziano dalla saggistica alla narrativa. A concorrere è infatti il suo romanzo Il mulino di Leibniz, pubblicato da Neri Pozza.
Si tratta della storia di un mistero che porta il lettore fuori dai sentieri abitualmente percorsi dai giallisti, una storia di omicidi: omicidi che sembrano obbedire alla logica di un disegno ma sembrano anche governati da un caos inattingibile. “Quando uno storico della scienza come Paolo Mazzarello decide di scrivere un romanzo, e un romanzo di delitti e di misteri, ha una sola strada possibile: mettere nel libro tutto quello che un lettore non si aspetterebbe, ovvero filosofia e logica”, ha spiegato l’editore nella presentazione di questo sorprendente volume. “Non si tratta soltanto di commissari e di pazzi maniaci che mandano mail misteriose, non si tratta di capire cosa accade ma soprattutto perché accade. E in quel perché c’è una vera e propria teologia, c’è il male e il caso, l’orrore e l’indifferenza”.
Al momento, fra i candidati allo Strega, spiccano numerosi affermati autori italiani, come Matteo B. Bianchi, Sacha Naspini, Romana Petri, Rosella Postorino, Andrea Tarabbia, Gaja Cenciarelli, Gianfranco Di Fiore, Tommaso Pincio. I giurati dello Strega – i celebri Amici della Domenica – possono presentare i propri candidati fino al primo marzo. In maggio avviene la prima scrematura, con la selezione della dozzina; in giugno invece si procede all’individuazione dei finalisti, tradizionalmente limitati a una cinquina ma – a seguito di una modifica regolamentare – passibili di diventare sei per includere il romanzo più votato fra quelli pubblicati da una piccola casa editrice.
A Il mulino di Leibniz Ghislieri.it ha dedicato una lettura approfondita, che racconta il corposo retroterra culturale di questo giallo estremamente godibile.
Paolo Mazzarello, ghisleriano dal 1974, è Professore ordinario di Storia della Medicina presso l’Università degli Studi di Pavia. Fra i suoi libri, ricordiamo Il Nobel dimenticato. La vita e la scienza di Camillo Golgi (Bollati Boringhieri, 2006, ristampato nel 2019 e tradotto in inglese nel 2010 per la Oxford University Press), Il professore e la cantante. La grande storia d’amore di Alessandro Volta (Bollati Boringhieri, 2006, ristampato da Bompiani nel 2020), L’elefante di Napoleone. Un animale che voleva essere libero (Bompiani, 2017). A Ombre nella mente (con Maria Antonietta Grignani; Bollati Boringhieri, 2020) e a L’intrigo Spallanzani (Bollati Boringhieri, 2021), Ghislieri.it ha dedicato due letture approfondite. È membro dell’Istituto Lombardo e dell’Accademia Europaea, e consigliere del Comitato Direttivo dell’Associazione Alunni del Collegio Ghislieri. Nel ciclo di conferenze web “Non fermiamo la cultura”, ha tenuto un intervento su Il Ghislieri e la storia dei contagi.