Dal un quarto di secolo la Armenise Harvard Foundation finanzia lo sviluppo della ricerca scientifica sia a breve termine, garantendo progresso infrastrutturale, sia a lungo termine, assegnando borse di studio ai più promettenti laureandi nel campo scientifico biomedico. In questi venticinque anni la Armenise ha stanziato settanta milioni di dollari su Harvard e trentuno milioni di dollari in fondi per istituzioni italiane.

Fra i beneficiari, quest’anno ci sono due studenti del Collegio Ghislieri, selezionati per la Armenise-Harvard Summer Fellowship for Italian Students. Si tratta di Chiara Pasquini, iscritta al quinto anno di Medicina, e di Federico Rossi, iscritto invece al quarto anno di Medicina. I nostri studenti trascorreranno a Harvard i mesi dell’estate 2022, a partire da fine giugno, impegnati in attività di approfondimento e ricerca che consentiranno loro di arricchire la consueta preparazione curricolare. A fine agosto i loro lavori si concluderanno con un symposium conclusivo, in cui tutti i giovani fellow della Fondazione Armenise presenteranno i risultati del proprio periodo di ricerca.
“Nella prima fase del processo di selezione della borsa Armenise è richiesto di stilare una lista di tre laboratori in ordine di preferenza”, spiega Federico Rossi, “con un paragrafo ciascuno per giustificare la scelta specifica. È il cosiddetto Lab choice essay. Al termine della selezione, i fellow sono tenuti a contattare il primo lab della loro lista: si scrive una mail al personal investigator, di fatto il capo del laboratorio, presentandosi e indagandone la disponibilità. Da lì si instaura una conversazione, in cui parlare dell’esperienza del fellow e dei progetti che si stanno svolgendo in laboratorio, così da poter ragionare in concreto sull’attività estiva da svolgere”.
“Mi sono interessata alle tematiche di ricerca del prof. Mark Albers, del Massachussets General Hospital, che studia prevalentemente la patogenesi della malattia di Alzheimer e alcuni double-stranderd RNA alterati nella demenza frontotemporale e nella sclerosi laterale amiotrofica”, racconta Chiara Pasquini. “Da quando ho iniziato medicina, sono sempre stata interessata alle malattie neurodegenerative. Infatti, nella maggior parte dei casi, non esiste una terapia definita: per questo penso rappresentino uno degli ambiti con maggiori possibilità di ricerca e di crescita. Ho iniziato ad avvicinarmi al laboratorio già al secondo anno di studi, grazie alla prof. Enza Maria Valente, che si occupa principalmente di ricerca sulla malattia di Parkinson e malattie del neurosviluppo; poi ho proseguito con esperienze all’estero, fra Cambridge, Copenaghen e Monaco di Baviera, concentrandomi prevalentemente sulla corea di Huntington”.
“In futuro non mi dispiacerebbe esplorare anche altri ambiti, come la psichiatria o l’oftalmologia ma, in generale, sono interessata a branche della medicina in cui si possa coniugare attività clinica e ricerca traslazionale”, continua. “In merito a quest’esperienza, al Ghislieri devo tutto. È proprio grazie al Collegio che mi sono avvicinata al mondo della ricerca, a seguito del costante e stimolante confronto con gli alunni più grandi, che mi sono sempre stati d’aiuto. Sempre grazie al Collegio, ho potuto frequentare il mio primo laboratorio di ricerca all’estero, col prof. Balmus all’Università di Cambridge, e ho potuto coltivare questo mio interesse coi numerosi corsi e conferenze che vengono organizzati ogni anno. Ci tengo inoltre a ringraziare Roberta Colapietro, studentessa di medicina che ha vinto la borsa Armenise lo scorso anno, che mi ha aiutata coi suoi preziosi consigli a perfezionare la mia application”.
“Il mio interesse per la reumatologia è nato l’anno scorso”, racconta invece Rossi. “Nell’estate 2021 ho trascorso un periodo di ricerca a Cambridge, lavorando nel gruppo della prof. Clatworthy, una nefrologa che si occupa di immunologia tissutale. Si tratta di un gruppo molto vasto, che segue progetti trasversali: dalle infezioni all’autoimmunità alle malattie degenerative. Lavorando nel suo laboratorio, ho scoperto la mia passione per l’immunologia. Nel primo semestre di quest’anno accademico ho seguito il corso IUSS del prof. Antonio Manzo, su autoimmunità e patogenesi delle malattie autoimmuni in ambito reumatologico (una vera folgorazione) e ho frequentato il reparto di Reumatologia presso l’IRCCS San Matteo”.
“Cercavo una specializzazione medica di tipo internistico, che si interessasse a malattie di tipo sistemico e multi-organo, in cui la patogenesi fosse interessante e molto correlata alla clinica: per me la reumatologia è stata la risposta”, aggiunge. “Vorrei diventare un physician-scientist e la ricerca nell’ambito delle malattie autoimmuni sistemiche è estremamente traslazionale, pur mantenendo l’affascinante complessità tipica della ricerca di base in ambito immunologico. Anche io devo moltissimo al Ghislieri: è grazie al Collegio che sono stato a Cambridge lo scorso anno; ma soprattutto, oltre a contribuire alla borsa Armenise, il Ghislieri è soprattutto la comunità di eccellenti e illuminati collegiali: Alunni che, magari ex-Armenise fellow, che mi hanno aiutato in ogni passo della mia domanda per la borsa, consentendomi di far tesoro della loro esperienza e dei loro consigli. Sotto questo aspetto ringrazio soprattutto Matteo Gianeselli, vincitore lo scorso anno, e Alba Sommerschield, che in questo momento sta conducendo la sua specializzazione in Pediatria presso i Children’s Hospital, proprio a Boston”.
La borsa della Fondazione Armenise consente ai laureandi non solo di svolgere attività di ricerca nel settore di interesse specifico, ma anche di partecipare a seminari settimanali sullo sviluppo della carriera; in questo modo incontreranno scienziati e docenti italiani presenti a Boston coi quali iniziare a intrecciare un network di contatti e discutere le proprie scelte future.
Oltre al Collegio Ghislieri, sono partner del programma della Armenise Harvard Foundation i Charles River Labs, Friends of the Italian Cultural Center of Boston (FICCB), Fondazione CEUR, Fondazione Invernizzi, Università di Catania, Università di Pavia, Università di Napoli “Federico II”, Humanitas University, San Raffaele e CIBIO / Università di Trento, Collegio Borromeo e Collegio Nuovo di Pavia. Il programma è patrocinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
A selezionare gli studenti beneficiari delle fellowship è un Comitato scientifico composto da docenti e ricercatori appartenenti non solo alla Harvard Medical School ma anche al Max Planck Institute di Dresda, al Francis Crick Institute di Londra, all’Università di Vienna, al Centro di Biologia Molecolare di Madrid, alla Washington University di St Louis, all’Università di Padova e all’Università “La Sapienza” di Roma.
La partecipazione al programma della Armenise Harvard Foundation fa parte del vasto piano di internazionalizzazione del Collegio Ghislieri, che è legato da partnership e collaborazioni al St John’s College di Cambridge, al St Hugh’s College di Oxford, all’École Normale Supérieure di Parigi, all’École Normale Supérieure di Lione, al Consejo Colegios Mayores spagnoli, alla Stiftung Maximilianeum di Monaco di Baviera, alla Johannes Gutenberg Universität di Mainz, alla Universität Zürich, alla University of Oregon, alla University of Florida e alla TUFS University di Tokyo.