Dopo il lungo restauro a opera della Fondazione Ghislieri con il contributo della Fondazione Cariplo, torna a essere visitabile il Castello di Lardirago, pochi giorni fa al centro dell’inaugurazione del suo centro culturale che ha riscosso grande attenzione dalla Rai e dalla stampa. La Presidente FAI-delegazione di Pavia, Elisabetta Pelucchi, ha annunciato: “Stamattina si è tenuta la conferenza stampa regionale per le nostre Giornate d’Autunno. Il nostro Presidente, prof. Andrea Rurale, ha presentato il Castello di Lardirago fra le aperture lombarde, sottolineando la bellezza e il pregio dell’edificio, oltre all’importanza del rapporto di collaborazione instaurato tra Ghislieri e FAI”.
Le visite sono previste per sabato 16 ottobre, dalle ore 14 alle ore 18, e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 18. Le prenotazioni possono essere effettuate a questo link, direttamente sul sito del FAI.
È un tour da non perdere, assicura il FAI, in quanto consente di scoprire il risultato delle ultime opere di restauro realizzate nel Castello. Lardirago si trova vicino a Pavia ma a pochi chilometri da Milano, in prossimità del fiume Olona e in posizione dominante; il Castello fa parte di un complesso architettonico visconteo edificato nel XIV secolo e dal 1569 rientra nel patrimonio del Ghislieri, cui venne donato dal fondatore papa Pio V onde garantire stabilità e autonomia economica al suo Collegio.
In origine, fu il centro vitale del sistema territoriale circostante: dapprima come castrum, ovvero centro di gestione amministrativa dell’area limitrofa; quindi come dimora informata del viver cortese e, più tardi, come dimora principesca rinascimentale corredata da uno splendido giardino. Passato sotto l’amministrazione del Collegio Ghislieri nel XVI secolo, il Castello di Lardirago venne riattato a fiorente corte agricola. Seguì un periodo in cui svolse la funzione di deposito per la conservazione dei prodotti di campagna e per albergare strutture amministrative e sociali del Comune di Lardirago. Col passare degli anni, venendo meno l’una e l’altra funzione, il Castello cadde in disuso.
La struttura edilizia del Castello è stata più volte rimodellata, in base ai differenti usi che si sono succeduti nei secoli. Si presenta come un complesso edilizio a pianta quadrata (stilizzata nell’attuale logo), in cui l’omogeneità delle forme è interrotta dalla presenza di una torre che si erge oltre il livello della copertura. Il complesso edilizio comprende il Castello vero e proprio e il Ricetto ubicato a sud del Castello, mentre sul lato di levante appare la Cascina Cortegrande, risalente al XVI-XVII secolo e composta da più edifici prospicienti una grande corte di forma quadrangolare, secondo il tradizionale schema della cascina lombarda.
La Cappella romanica di San Gervasio, cuore antico del maniero, data all’XI secolo. A cavallo tra Trecento e Quattrocento sono stati eseguiti due riconoscibili interventi, che ne reinventarono la volumetria: nel primo intervento la Cappella venne privata del tetto e innalzata sul proprio stesso perimetro per realizzare la torre rettangolare, visibile a tutt’oggi; in seguito, nuovi muri perimetrali e nuove volte furono eretti all’interno della torre, come in un gioco di scatole cinesi. Quest’ultimo intervento comportò l’aggiunta del portale, dotato di elaborate cornici ornamentali in terracotta, incorporando il rosone nella lunetta databile alla seconda metà del XIV secolo. Si tratta di una soluzione artistica innovativa e originale, di cui è presente un unico altro caso comparabile in tutta la regione, nella chiesa di San Cristoforo sul Naviglio a Milano. Per mezzo di piccole aperture è possibile osservare la struttura originaria della cappella e riconoscere l’avvicendamento degli interventi migliorativi.
Il ritorno del Castello di Lardirago alla piena funzionalità è stato reso possibile grazie a un radicale intervento di rinnovo che è stato intrapreso dalla Fondazione Ghislieri a partire dagli anni Novanta. Grazie al contributo della Fondazione Cariplo, il Castello di Lardirago è protagonista di un progetto finalizzato al miglioramento funzionale del Castello. L’obiettivo non è solo proseguire con il recupero di aree ancora da ristrutturare ma soprattutto dare inizio ad attività volte alla valorizzazione del Castello e del suo territorio. A questo scopo sono stati istituiti il Centro studi sul Territorio di Lardirago e una biblioteca aperta al pubblico, oltre all’accordo col FAI per le visite guidate; il tutto nell’ambito di un calendario di eventi organizzati dalla Fondazione Ghislieri.