“Lo sconcerto digitale e l’emergenza ambientale saranno i due fenomeni su cui dobbiamo interfacciarci, ragionare e operare nel prossimo futuro”, ha spiegato Oscar Farinetti inaugurando il Festival del Merito nell’aula virtuale del Collegio Ghislieri. “Per questo vorrei condividere un ragionamento che nella nostra azienda abbiamo condotto per domandarci che succede e come dobbiamo porci all’uscita di questa pandemia”.
Il video integrale dell’intervento di Oscar Farinetti, intitolato Nuove parole per affrontare nuovi scenari e nuovi mercati in tempo di pandemia, è disponibile sul nostro canale YouTube. È l’occasione per confrontarsi con le idee appassionate, riguardo ai concetti merito ed eccellenza, di un imprenditore che su di essi ha impostato la propria intera carriera, non senza incontrare difficoltà e resistenze.
“Questi sono i tempi della mediocrità”, ha continuato Farinetti, “caratterizzati dal fatto che quando qualcuno combina qualcosa di buono (e magari poi sbaglia) viene criticato con violenza a causa dell’invidia crescente. I tempi della mediocrità sono denotati da una serie di sentimenti negativi. In questo periodo storico è molto difficile che i migliori vadano nelle posizioni chiave: in Italia c’è un problema di media, di magistratura, di burocrazia, proprio perché nelle posizioni chiave vanno i mediocri, come è spesso accaduto nella storia. Ma il passato insegna che ci sono anche stati tempi belli, e ciò che li ha resi tali sono stati proprio i sentimenti: per questo io propongo per il futuro una grande virata sui sentimenti, mentre in molti pensano che si debba cambiare le regole. Di regole ne abbiamo sin troppe, ma troppo spesso vengono disattese perché nutriamo sentimenti negativi”.
Farinetti ha dedicato anche un pensiero al Collegio Ghislieri, che si occupa dell’istruzione d’eccellenza degli universitari integrando il sistema statale con la fondazione privata, e ci ha esortati a contribuire con la nostra diversità a ripensare il modello didattico italiano: “Ci vuole un gran lavoro sul sistema dell’istruzione, dalle scuole all’università, che va cambiato radicalmente. Bisogna favorire l’educazione civica, l’educazione alle vocazioni italiane, alla tecnologia, all’emergenza ambientale, alla storia; ma bisogna farlo con potenza, scardinando sacche di resistenza. Sarà difficile ma, parlando spesso coi ventenni e con gli universitari, mi sento di essere molto ottimista; confido moltissimo nelle nuove generazioni”.
Al riguardo Farinetti – che con La Nave di Teseo ha pubblicato un volume intitolato proprio Breve storia dei sentimenti umani (2019) – ha voluto indagare i fondamenti del sentimento più rilevante in tempi di crisi, l’ottimismo. “La vera caratteristica degli ottimisti è la capacità di gestire l’imperfezione umana”, ha detto. “Per questo ci sono stati periodi storici in cui ci sono stati sentimenti positivi prevalenti, ed è grazie al merito che l’uomo ha saputo migliorarsi, trovando vie innovative di superare i propri limiti in modo mirato. Le innovazioni tecnologiche che ci hanno cambiato la vita si sono verificate sempre quando è stato valorizzato il merito. È una questione che va presa con ottimismo e leggerezza, ricordandosi che chi esige la perfezione non riesce a combinare nulla perché si pone un traguardo irraggiungibile”.
Il festival Questioni sul merito continua per tutta la settimana con gli interventi di Maurizio Ferrera, Mario De Caro, Vittorio Pelligra, Alberto Jannuzzelli, Cristina Origlia e Ferruccio de Bortoli. Online è già disponibile anche il video integrale del secondo intervento, tenuto da Fabio Longo, il nostro Alunno managing director di Bain Capital, su Merito e finanza.